MONTENERO DI BISACCIA. Una mozione per ripristinare il medico alla postazione del 118 e garantire un diritto sancito persino dalla Costituzione, quello alla salute. Questi gli obiettivi del documento protocollato il 7 settembre dai consiglieri di minoranza Nicola Palombo e Giulia D'Antonio, che entro venti giorni dovrà essere discusso alla capigruppo e subito dopo essere portato in Consiglio comunale.
L'intento è di mobilitare la massima istituzione cittadina, nonché il sindaco, affinché la Asl torni sui suoi passi e ripristini il medico all'interno dell'ambulanza della locale postazione del 118 anche nelle ore notturne. Un qualcosa che fa discutere non poco da una decina di giorni, da quando cioè se si chiama il 118 di notte arriva un'ambulanza con a bordo solo infermieri, non anche un medico, con tutti i limiti che ciò comporta.
"Si tratta di una cosa gravissima – commenta Nicola Palombo – che va contro l'articolo 32 della Costituzione. Avevano già tolto a Castelmauro l'ambulanza medicalizzata di notte, adesso anche a Montenero, ne consegue che rimane scoperto un territorio molto vasto. Stanno smembrando il sistema di sanità pubblica – continua il consigliere comunale autore della mozione -, ciò a cui ci opponiamo da molto tempo in Consiglio comunale, dove avevamo anticipato che si sarebbe arrivati a tanto".
Allo stato se serve un'ambulanza con medico di notte deve arrivare da Termoli, postazione che “serve già un territorio ampissimo, oltre Termoli: Guglionesi, San Giacomo degli Schiavoni, Portocannone e Campomarino”, è evidenziato nella mozione.
L'obiettivo è di far votare al Consiglio la contrarierà al provvedimento, oltre che spingere anche il sindaco, in quanto autorità sanitaria cittadina, a mettere "in campo ogni opportuna azione presso i livelli regionali e nazionali, affinché venga ripristinata la postazione medicalizzata del 118, nei turni notturni, presso il comprensorio di Montenero di Bisaccia".
Oltre che un atto di Consiglio comunale, l'intento dei consiglieri del gruppo Misto è anche di arrivare a una petizione popolare, una raccolta firme che impedisca la perdita del servizio.