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Continua il silenzio (assordante) di Fratelli d'Italia sul siluramento di Tania Travaglini

A oltre venti giorni dall'azzeramento riconducibile alle elezioni regionali continuano a tacere i vertici regionali del partito. Dove sono Della Porta e Pallante?

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MONTENERO DI BISACCIA. A questo punto parlare ancora di ferie, di tutto rinviato a dopo il Ferragosto, che caspita se diranno qualcosa!, diventa più difficile da credere. Fratelli d'Italia, vien da pensare, continuerà a tacere sull'azzeramento della giunta e il siluramento della sua candidata alle ultime regionali. Ventitré giorni dopo appare sempre più remota l'ipotesi di sentire dire la propria al senatore Costanzo Della Porta o al neo presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante. Tutti e due, è bene ricordarlo, presenti a Montenero a giugno, all'incontro con gli elettori della candidata Fdi alle regionali Tania Travaglini. All'epoca ancora per poco assessora, tant'è che è difficile non ricollegare alle elezioni regionali la sua estromissione dalla giunta, fatta dalla sindaca Simona Contucci a inizio agosto.
Un breve riepilogo. Che le cose non funzionassero benissimo fra la prima cittadina e la corrente riconducibile all'ex sindaco Nicola Travaglini si sapeva da un bel po'. I suoi due referenti in giunta, ora solo in Consiglio, erano e sono Andrea Cardinali e Tania Travaglini.
Ma è in questo 2023, allorché le temute elezioni regionali hanno cominciato ad avvicinarsi, che i contrasti sono via via cresciuti di intensità. La sindaca ha sempre negato di volersi candidare lei stessa, per quanto troppe voci di corridoio dicano il contrario. Quando è arrivato il no definitivo, pare corroborato da qualche veto pesante a livello regionale contro la Contucci, Fratelli d'Italia ha pensato di chiedere il sostegno suo e di tutta la maggioranza. In pratica, tutti per uno, così torniamo a eleggere un consigliere regionale a Montenero, dopo anni di digiuno. 
Una riunione riservata, pare fossero non più di una decina, si è tenuta ad aprile. Presente anche Simona Contucci, alla quale è stata chiesta espressamente la sua "benedizione". A quel punto la sindaca ha definito Tania Travaglini perfetta, la migliore, elogiandone le qualità in giunta, sveglia, brava ecc. Centoundici giorni dopo le avrebbe fatto le scarpe.
Poi invece è accaduto che la Contucci abbia spinto per la candidatura della consigliera comunale Fiorenza Del Borrello, sua fidata. Se da un lato diventava ancora più difficile eleggere un regionale, complici anche le altre correnti nella maggioranza, dall'altro la guerra interna lasciava presagire il rischio di una resa dei conti a fine elezioni. 
Diversa come prevedibile la versione della diretta interessata. Sentita telefonicamente, la sindaca ha tenuto a precisare che non solo non ha ricevuto veti da alcuno, riguardo a una sua eventuale candidatura alle regionali, ma che ha avuto diverse proposte di candidatura. Ha tuttavia preferito declinare per continuare a fare il sindaco, così come pubblicamente dichiarato più volte. Inoltre, Simona Contucci specifica "di aver ritenuto che Tania Travaglini fosse un buon candidato, ma che al tempo stesso avevo aperto un ragionamento con i sindaci dell'area e che i colleghi della consigliera Travaglini andavano coinvolti e avvisati. Oltre al fatto che c'era la questione della candidatura di Roberto Di Pardo ancora aperta, di cui bisognava comunque tenere conto".
In breve la vera competizione è diventata quella fra la Travaglini e la Del Borrello: chi avrebbe preso più voti? All'incontro con gli elettori della prima non c'era nessun altro di maggioranza, segno inequivocabile – già a giugno – della distanza sua e di Andrea Cardinali dal resto dell'amministrazione comunale. All'incontro di Fiorenza Del Borrello, viceversa, presenti quasi tutti. La resa dei conti si avvicinava, ma per delineare la strategia di attacco si aspettava l'esito del voto. Il quale a fine giugno ha sancito che la Travaglini ha quasi doppiato la Del Borrello. Detto in maniera diversa, Nicola Travaglini ha battuto Simona Contucci nettamente. Tant'è che l'ex sindaco si aggirava raggiante, quasi beffardo, nei seggi quando il risultato ha cominciato a delinearsi. 
Nessun eletto in Regione, ma nella lotta interna non aveva vinto Simona Contucci. La quale da quel momento ha aspettato circa un mese prima di arrivare all'azzeramento della giunta e conseguente ricomposizione senza i due travagliniani. Una decisione arrivata dopo pressioni dalla corrente facente capo a Nicola Cavaliere, soprattutto, ma anche dalla stessa Fiorenza Del Borrello, visibilmente adontata per essere stata lanciata nell'arena a farsi male in una lotta sorellicida. Un posto da assessore per lei e Nicola Marraffino, al posto dei due silurati, è infine arrivato. Questo il "prezzo" per il sostegno dei cavalieristi mentre la sindaca stava rinunciando ai due più votati nel 2020. Il 2 agosto il rimpasto, accuse reciproche abbastanza pesanti, la sindaca da un lato, Tania Travaglini e Andrea Cardinali dall'altro.
Tutta colpa delle elezioni regionali? Se è vero che le frizioni arrivavano da più lontano (Monteneronotizie ne scriveva da mesi, per esempio), è altrettanto vero che le elezioni regionali hanno fatto saltare il tappo. E qui bisogna tornare alla domanda di apertura: i vertici regionali di Fratelli d'Italia possono (potevano) rimanere in silenzio o dovrebbero (avrebbero dovuto) intervenire? Come detto il senatore Costanzo Della Porta e l'esponente regionale Quintino Pallante, due big del partito della Meloni, sono stati a Montenero il 22 giugno. Alla domanda sui contrasti in maggioranza Pallante ha comprensibilmente glissato, ma ora che la sua candidata, proprio dopo le regionali, è stata fatta fuori può ancora lavarsene le mani?
Perché questa sembra la scelta fatta dal gotha regionale di Fratelli d'Italia. La loro candidata è estromessa dalla giunta, un provvedimento chiaramente riconducibile all'esito del voto di un mese prima e cosa fanno? Lasciano Tania Travaglini, e quindi Andrea Cardinali, soli a fronteggiare una maggioranza in cui non solo non si riconoscono più, ma che li accusa pubblicamente di aver lavorato poco e rallentato l'attività amministrativa? Per inciso, come accennato in precedenza, solo il 13 aprile Tania Travaglini era secondo Simona Contucci quella con "grandi potenzialità", colei che "fra tutti è perfetta". Si sa, in politica si cambia idea facilmente e velocemente.
All'indomani del voto, quando la crisi amministrativa è diventata di dominio pubblico, ci sono state due riunioni di maggioranza alle quali né Cardinali né la Travaglini sono stati invitati. Non bastasse, la mattina del famoso azzeramento di giunta, la sindaca ha detto loro che si apprestava a una attenta riflessione, prima di formare il nuovo esecutivo. Invece due ore dopo arrivavano in sequenza il decreto di nomina e addirittura il comunicato stampa con il nuovo elenco di assessori. Nuovo a metà, per la verità, poiché due erano riconfermati.
E allora, tornando a Pallante e Della Porta, possono lasciare che qualcosa del genere passi da sé, in silenzio, magari limitandosi a sperare che la leadership della Contucci si logori ancora di più e che si metta in dubbio la sua ricandidatura alle comunali 2025? Possono i vertici regionali di Fratelli d'Italia assorbire il colpo con apparente rassegnazione, dando l'impressione di abbandonare chi si è esposto per loro alle ultime regionali?
Domande che ventitré giorni dopo l'azzeramento sono più che lecite, anche perché la storiella che a Ferragosto la politica va in vacanza vale fino a un certo punto, basta osservare quanto avviene in campo nazionale.
Nella foto da sinistra Nicola Travaglini, Costanzo Della Porta, Tania Travaglini e Quintino Pallante durante l'incontro a Montenero di Bisaccia il 22 giugno 2023

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