MONTENERO DI BISACCIA. Nel terzo appuntamento con le interviste ai candidati monteneresi alle elezioni regionali del Molise a rispondere alle domande è Valentina Bozzelli, candidata con la lista Alternativa progressista-Alleanza Verdi e Sinistra.
A tre anni dalla fine del suo impegno politico, come consigliera comunale di minoranza a Montenero di Bisaccia, Valentina Bozzelli torna a candidarsi e stavolta alle regionali. Cosa l'ha spinta a tornare in campo?
"La mia passione per la politica, il mio impegno per la terra in cui vivo e il costante ascolto che presto ai miei concittadini mi hanno spinto a fare la scelta di tornare a candidarmi, questa volta alle elezioni regionali.
Il centrodestra ha dimostrato di avere governato il Molise in maniera poco attenta alle esigenze dei cittadini. Una constatazione oggettiva, certificata nell’ultima classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane: Campobasso e Isernia rispettivamente all’81° e al 106° posto su 107 province.
Ogni giorno registro il malcontento su tanti aspetti dalla difficoltà di accedere alle cure mediche, al tema dei trasporti e dell’isolamento di alcune aree territoriali per mancanza di collegamenti. Si può e si deve fare di più, io sono pronta a fare la mia parte".
Guardando agli ultimi anni, in Regione Molise ha vinto di più il centrodestra, pensa che stavolta possa cambiare il vento? Perché?
"Il centrodestra ha conquistato la presidenza della Regione Molise con protervia e arroganza, promettendo di fare le cose 'perbene'. Abbiamo visto invece da questa giunta regionale una politica vecchia, fatta di clientelismi, di vantaggio per i pochi. Dopo tutti questi anni avverto nei molisani una chiara voglia di riscatto sia da chi si è sentito deluso dalla giunta di Toma pur avendolo votato, sia da chi ha sempre creduto che il centrosinistra avrebbe potuto fare di meglio e che oggi si sente rappresentato da Roberto Gravina".
Tre temi di competenza regionale su cui ha fallito Donato Toma e su cui ritiene che un nuovo governo di centrosinistra dovrebbe intervenire con urgenza.
"Il primo tema su cui si dovrà intervenire è quello della sanità . Tutto il sistema va cambiato. Partendo dalle infinite liste di attesa per poter effettuare un esame, una visita medica o un ricovero: si deve riformulare il modello di prenotazione pass cup, si devono attivare le case di comunità , dare finalmente impulso alla sanità territoriale.
In secondo luogo, è ora di ammodernare la viabilità del Molise che è di epoca borbonica. In questi anni, non è mai esistito un piano sui trasporti, anche questo databile ad alcuni decenni fa. Non esiste alcun piano di manutenzione delle strade, e parlo anche di quella ordinaria.
Infine, ma non in ordine di importanza, va studiato con esperti tutto il programma di interventi da introdurre per preservare e valorizzare il nostro territorio. Nulla è stato fatto fino ad adesso. Ci sono paesi del Molise che sono vittime di fenomeni di dissesto sui quali occorrerebbe una seria politica di tutela dell’ambiente, una politica di prevenzione a cui potrà poi seguire quello dello sviluppo turistico della nostra regione".
Non sono pochi a dire che sarebbe meglio riunificare il Molise all'Abruzzo, come prima del 1963. Cosa ne pensa, ha ancora senso una regione così piccola?
"A mio parere, non è un'ipotesi da scartare completamente, ma non nell’immediato futuro. Il Molise non si è sviluppato come ci si attendeva, è interessato da uno spopolamento massiccio e - conseguentemente - è abitato da una popolazione di persone non più giovani.
In realtà , noi ci sentiamo già in casa con l’Abruzzo con cui sentiamo di avere un’identità comune, che consideriamo come una regione sorella, con la quale esiste una affinità di storia e cultura".
È noto che un candidato conta in particolar modo sui voti del suo paese. A Montenero siete ben sei candidati, su poco più di seimila abitanti, di cui quattro nel centrosinistra in appoggio all'aspirante presidente Roberto Gravina. Secondo un'opinione diffusa questo può tradursi in eccessiva dispersione dei voti e di conseguenza nessun eletto. È così?
"Su questa domanda mi preme fare una distinzione fra i candidati. Ci sono candidature, mi riferisco a quelle di centrodestra qui a Montenero, di persone che sono già in carica e ricoprono ruoli istituzionali e amministrativi, io le definisco candidature serventi e strumentali.
Per il resto, Montenero anche in passato ha eletto più di un consigliere regionale, segno che questa città ha sempre partecipato alle elezioni con convinzione, portando i suoi cittadini nelle sedi istituzionali locali, regionali e nazionali".