Partecipa a Montenero Notizie

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Michele Iorio: riparare lo sfacelo di Toma e Frattura. Dopo me Montenero e costa hanno perso ogni possibilità di sviluppo

Intervista all'ex presidente della Regione in occasione del ventennale del Prg. La sentenza che annullò il voto del 2011 fu "politica", ma si dice pronto per le elezioni dell'anno prossimo

Condividi su:

Ciò che è seguito alla sua presidenza è definito come niente altro che ordinaria amministrazione, specie nel fondamentale collegamento capoluogo-costa. E in tal senso è vivo il ricordo di quando fu lui governatore a dare il via libera finale al Piano regolatore, che sbloccò soprattutto lo sviluppo costiero. L'intervista che segue, rilasciata da Michele Iorio a Monteneronotizie, nasce in occasione del ventennale della variante generale al Prg di Montenero di Bisaccia. Un momento fondamentale nella storia locale, che l'allora presidente della Regione ricorda da protagonista, dovendo lo strumento urbanistico passare per la necessaria approvazione nella massima istituzione regionale. Ma anche l'occasione di parlare del presente e di cosa intende fare il tre volte eletto presidente in vista delle elezioni del prossimo anno. Bordate ai giudici amministrativi che hanno annullato il voto del 2011, estromettendolo dopo due soli anni da Palazzo Vitale, dove era entrato da trionfatore per la terza volta consecutiva. Infine, dopo tante vicissitudini, come non chiedergli se non si senta un po' afflitto dal destino visto che lui stesso a suo tempo beneficiò dell'annullamento di un'elezione regionale. Non resta che ascoltare le risposte dall'oggi consigliere regionale di Fratelli d'Italia Michele Iorio.
Esattamente venti anni fa per Montenero era raggiunto lo storico risultato della variante generale al Piano regolatore. Un obiettivo difficile e a lungo rinviato, che arrivava durante la sua presidenza della Regione. Ci fu anche un convegno di presentazione al quale partecipò. Fu l'avvio dello sviluppo della zona costiera, atteso da decenni. Cosa ricorda di quel periodo e quale fu il ruolo della Regione?
"Fu sicuramente un ruolo fondamentale perché la Regione approvò il Piano. Ma non fu solo quello. Io allora ebbi la possibilità di finanziare i lavori per la realizzazione della strada di collegamento Montenero-Mare che poi è stata realizzata non come era nell’idea originaria (la strada è provinciale n.d.r.). Lo sviluppo di Montenero è legato a doppio filo con lo sviluppo della sua costa. Il Prg e lo sviluppo della costa rappresentavano un’idea precisa sulla possibilità di espansione. In politica ci vuole capacità di visione e coraggio per attuare le scelte giuste".
Una convinzione diffusa all'epoca era che con lei governatore, di centrodestra, si riuscì a sbloccare il centro commerciale che invece la precedente presidenza, di centrosinistra, aveva bloccato solo qualche mese prima. Andò così?
"Sicuramente la Regione ha avuto un ruolo fondamentale ritenendo quella struttura necessaria e anche competitiva nei confronti di San Salvo".
Michele Iorio durante la posa della prima pietra al centro commerciale alla Marina di Montenero di Bisaccia nel 2003

Insomma si partì bene, nonostante la differenza di colore fra voi e il Comune, tuttavia solo qualche anno dopo l'idillio finì. Il riferimento è ai ricorsi al Tar per i Siti di importanza comunitaria, valutazioni di incidenza per intervenire proprio sulla zona costiera che la Regione sembrava aver sbloccato col Prg. Alla fine, ma non prima di una sconfitta al Tar per la Regione, fu trovato un accordo e forse si perse qualche anno importante, specie per il porto turistico. Si poteva evitare quello scontro istituzionale?
"Certamente si poteva evitare. A volte la 'politica del no' cerca di imporre le sue decisioni o di intralciare quelle altrui. Ma tutto è bene quel che finisce bene".
Presentazione del Prg nella sala consiliare a Montenero di Bisaccia, giugno 2002

Spostandoci in avanti, com'è andato il rapporto fra Regione e Montenero, e più in generale con la fascia costiera, con i suoi successori Paolo Frattura e Donato Toma?
"Non riesco ad individuare traccia di un intervento concreto né del governo Frattura né del governo Toma per lo sviluppo della costa. Diciamo che finanziamenti realizzati e le infrastrutture fanno tutti capo alle programmazioni dei governi di centrodestra che mi hanno visto presidente. Poi ben poca cosa se non l’ordinaria amministrazione".
Michele Iorio è intervenuto anche sulle televisioni nazionali per definire politica la sentenza che annullò le elezioni regionali del 2011. Pensa sia stata un'ingiustizia?
"Sì, senza ombra di dubbio. Le elezioni del 2011 furono vinte dal centrodestra e la sentenza di annullamento è stata una sentenza politica. Non è un caso che poco prima della sentenza fu modificato il collegio giudicante cambiando il relatore. Non è stato un caso che il nuovo relatore fu il giudice Monteferrante oggi capo dell’Ufficio legislativo del ministro Speranza di Leu, all’epoca dei fatti Pd. Non è un caso che il presidente era il giudice Goffredo Zaccardi, già capo di Gabinetto di Prodi, Bersani e subito dopo la sentenza lasciò il ruolo di giudice per andare a ricoprire il consigliere giuridico del commissario per il terremoto in Emilia Romagna sempre del Pd, poi capo di Gabinetto del ministro Zanonato, sempre Pd. E poi capo di Gabinetto di Speranza con il governo Conte. Quella sentenza è stata ingiusta verso il diritto dei molisani che avevano democraticamente scelto il centrodestra. Pensi, qualche anno dopo una rivista giuridica, Istituzioni del Federalismo, consultabile su internet (qui il link n.d.r.), la rivista promossa dalla giunta regionale dell’Emilia Romagna che certamente non è di centrodestra e che ospita contributi a carattere scientifico con una naturale preferenza per l’ambito giuridico-politico, pubblicò un’analisi e parlò della questione definendola il 'Caso Molise', evidenziando tecnicamente l’originalità dell’annullamento del voto. Il Tribunale amministrativo, scriveva la rivista giuridica, tra le altre omissioni non ha provveduto ad alcuna verifica 'che, se disposta, avrebbe dato la possibilità di comprendere l’effettiva incidenza sulla elezione del presidente della giunta e della conseguente formazione del Consiglio regionale della partecipazione alla competizione delle liste illegittimamente ammesse, consentendo al medesimo giudice di giungere ad una conclusione certa, e non apoditticamente affermata, in ordine agli effetti 'perturbanti delle acclarate illegittimità del procedimento'. Se poi dopo dieci anni anche un giornalista come Sergio Rizzo, che con me non è mai stato magnanimo, solleva l’aspetto squisitamente politico di quella sentenza, allora forse il sospetto diventa una certezza". 
Negli anni Novanta divenne la prima volta presidente con quello che fu battezzato, anche a livello nazionale, come il ribaltone. Poi vinse le elezioni anticipate a seguito dell'annullamento di quelle del 2000, finché la mannaia dell'annullamento non si è abbattuta anche sulla sua vittoria del 2011. Ha mai pensato a una sorta di nemesi, di legge del contrappasso, una specie di vendetta del destino?
"La vendetta del destino non rientra tra le norme che regolamentano la materia elettorale. Nella mia carriera politica non ho mai usato sotterfugi. Sono sempre molto aperto e sincero con i miei avversari. Anche nel caso del ribaltone. All’epoca di Veneziale c’era un accordo con i Ds che prevedeva un cambio alla presidenza a metà mandato che non si volle rispettare. Io avvertii che avrei trovato i numeri in aula ma non fui creduto. Sull’annullamento delle elezioni nel 2000 sfido chiunque a trovare la situazione che si è verificata nel 2011. Noi dimostrammo la causa che portò all’annullamento del voto. Una sorta di nemesi dice? Al massimo dovrebbe esserci per il futuro ristabilendo il giusto percorso storico a questo territorio che se non avesse avuto l’annullamento delle regionali 2011 non avrebbe visto il disastro causato dal Pd e forse non ci sarebbe stato nemmeno Donato Toma". 
Un anno alle regionali, cosa farà Michele Iorio?
"Sento il dovere di dover contribuire a risollevare questa regione dopo gli sfaceli dell’ultimo decennio. Il Molise che ho lasciato nel 2013 non è quello che c’è oggi e la regressione credo sia sotto gli occhi di tutti. Per farlo è necessario riunire le forze di tutti e metterle a disposizione della regione. Ovviamente la mia collocazione politica è il centrodestra ed è intorno a questo schieramento che intendo lavorare per raggiungere l’obiettivo. Inglobando quelle forze civiche che credono nel progetto di ricostruzione, al di là degli steccati. I rottamatori di renziana memoria e poi l’innovazione deludente del partito del vaffa ha dimostrato che gli slogan fini a se stessi sono serviti a convogliare i consensi ma ai fini pratici non hanno apportato alcun beneficio. In politica, come nelle altre professioni, l’esperienza è senza dubbio la migliore medicina per la cura del territorio. Ed io vorrei mettere la mia esperienza e la mia competenza politica a disposizione della mia terra, della mia regione. Rimediando anche a errori commessi in passato che però sono ben lontani dal disastro che si è abbattuto sul Molise dopo il 2013. I governi Frattura e Toma hanno demolito anche quanto di buono si era faticosamente costruito per il Molise grazie ad accordi con il governo nazionale, dove non abbiamo lo stesso potere contrattuale di altre regioni. Eppure, attraverso la costruzioni di rapporti stabili, attraverso le mediazioni politiche, attraverso il giusto ingresso ai tavoli che contano, i governi Iorio erano riusciti a rendere il Molise protagonista in Italia tanto da essere 'invidiati' da altre regioni. Ecco, credo che bisogna ripartire con fermezza e con la visione del futuro. Una parola quest’ultima di cui si fa un grande abuso vanificandone l’importanza". 
Michele Iorio nel 2005 durante un incontro a Montenero di Bisaccia

Sempre a Montenero in un comizio in piazza nel 2010

Condividi su:

Seguici su Facebook