MONTENERO DI BISACCIA. Se oltre a qualche mal di pancia ci siano state anche telefonate di lamentela non è al momento trapelato, ma che ci sia una quinta corrente regionale è probabile. Pressoché certo, inoltre, che il centro bassomolisano sia oggetto di attenzioni elettorali da parte dei candidati a Palazzo D'Aimmo l'anno prossimo. Ma cosa succede se il referente montenerese di un esponente regionale dà il proprio endorsement – pubblicamente, platealmente – a un avversario della maggioranza comunale? E se succede a pochi giorni da una foto che ritrae la consigliera regionale, di centrodestra, in chiesa allo stesso banco in prima fila dove c'è anche la sindaca?
Non è passata inosservata la presenza di Aida Romagnuolo alla festa della Madonna di Bisaccia e così, dopo la messa, è stata vista anche durante il concerto di Cristina D'Avena. Forse non ha resistito alla tentazione di sentire le sigle dei cartoni animati della sua infanzia, forse sa che deve coltivare l'orticello elettorale anche a Montenero. Era assieme al suo referente locale, vale a dire l'ex assessore Massimo Di Stefano, entrato in dissidio con l'allora maggioranza di Nicola Travaglini dove militava anche l'attuale sindaca Simona Contucci. A seguire le comunali 2020 su fronti opposti, ma in campo regionale Di Stefano è rimasto ancorato al centrodestra. Segnatamente alla Romagnuolo, già leghista oggi in Fratelli d'Italia.
Ieri il fatto che potrebbe portare un po' di scompiglio in quel della maggioranza comunale, sebbene Di Stefano sia fuori dal Consiglio. Fabio De Risio, consigliere di minoranza, ha accusato l'amministrazione di non saper partecipare ai bandi per ottenere finanziamenti. Massimo Di Stefano ha condiviso sulla propria pagina Facebook l'intervento e, non bastasse, ha aggiunto "bravissimo (rivolto a De Risio) convinciamo i monteneresi a rimandarli a casa". Non si fosse capito, mandare a casa Simona Contucci. Di più, Di Stefano ha condiviso il post anche sulla pagina "Riprendiamoci il Molise con Aida Romagnuolo". In parole povere sulla pagina di un'importante esponente regionale di centrodestra compare l'aspra polemica di un acceso contestatore della maggioranza comunale montenerese. La quale avrà pure il nome di una lista civica, ma fa riferimento al centrodestra regionale. Eccome.
E tutto succede a pochi giorni dalla foto in chiesa con vicine la Romagnuolo e la Contucci.
E' vero che è finito da un bel po' il sodalizio politico fra Di Stefano e la sindaca, dopo una militanza comune nell'Italia dei valori prima, poi nella "cosa" confluita nella lista di Travaglini pur di entrare nel Palazzo nel 2015 (almeno fino al 2019). Ma è anche vero che l'uscita pubblica di ieri, volenti o nolenti, conferma che il voto per il centrodestra alle prossime regionali potrebbe essere ancora più polverizzato di come si pensasse. Nella maggioranza ci sono già quattro correnti, ad aumentare le divisioni ci pensa la Romagnuolo, che pure prenderà dei voti a Montenero. Riepilogando, le correnti sono: Vincenzo Niro (sostenuto dalla sindaca Simona Contucci e dalla consigliera Fiorenza Del Borrello), Nicola Cavaliere (sostenuto da Nicola Marraffino), Donato Toma (sostenuto dagli assessori Andrea Cardinali e Tania Travaglini), Quintino Pallante (sostenuto dal consigliere Antonio Potalivo). Degli altri tre membri di maggioranza Loredana Dragani tira per Vittorino Facciolla (sì, è di centrosinistra, ma in maggioranza se ne sono fatti una ragione), mentre resta da definire l'esatta collocazione di Cabiria Calgione e Claudio Spinozzi.
In definitiva assalteranno la diligenza dei voti monteneresi al centrodestra almeno cinque candidati, forti di referenti locali pronti a fare di tutto per prevalere ognuno sull'altro. Lontani i tempi quando Montenero eleggeva suoi consiglieri a Palazzo D'Aimmo (che si chiamava ancora Moffa).
Nelle foto: Simona Contucci e Aida Romagnuolo in chiesa il 16 maggio 2022; la schermata del post di De Risio condiviso da Di Stefano sulla pagina “Riprendiamoci il Molise con Aida Romagnuolo”; Massimo Di Stefano e la Romagnuolo a Montenero durante il concerto.