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Pink Floyd Legend: a distant ship smoke on the Termoli horizon

Ieri il concerto della cover band all'arena del mare. Esecuzioni integrali di Live a Pompei e The dark side of the moon, con gran finale rock

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TERMOLI. Il pubblico applaude solo a fine brano, tutti seduti, gli smartphone tirati fuori solo nei pezzi finali più iconici: non è un concerto come gli altri. La qualità della musica proposta, la raffinatezza unita alla sperimentazione che, dopo oltre cinquant'anni, sembra ancora innovativa non lo consentono: in scena ci sono i capolavori dei Pink Floyd. Ad eseguirli ieri sera presso l'arena del mare i Pink Floyd Legend.
La più famosa cover band italiana del gruppo britannico ha proposto ieri le esecuzioni integrali di Live a Pompei e The dark side of the moon. Il primo un film-concerto girato dai Pink Floyd fra le rovine di Pompei nel 1971, arrivando forse all'acme del loro periodo sperimentale, precursore di ciò che ancora oggi è considerato uno dei migliori album di sempre: Dark side, uscito due anni dopo.
Nella prima parte pertanto Echoes, A saucerful of secrets e gli altri brani del celebre live senza pubblico. I Pink Floyd Legend rispecchiano gli originali perfino nella strumentazione e nei minimi dettagli. Per questo sul palco c'è anche il gong, come quello che Roger Waters suona inquadrato con il sole al tramonto dritto sull'obiettivo della camera. Suonano quasi un'ora senza interruzioni e senza salutare il pubblico. Lo fanno subito dopo, nella breve pausa fra le due parti del concerto. Inizia infatti l'esecuzione integrale dell'album con l'inconfondibile copertina nera con il prisma. 
Disco rimasto per anni in classifica, che i floydani sostengono vada ascoltato dall'inizio alla fine. Non a caso inizia con la riproduzione strumentale di un battito cardiaco e così finisce. Nel mezzo vari capolavori come Time, Money, Us and them. Ci sono tutti gli strumentisti che servono, comprese le tre coriste che oltre a vocalizzare a turno in The great gig in the sky, sanno anche arricchire con un tappeto vocale gli assoli e le parti strumentali.
La scenografia, inoltre, è degna del blasone che rappresentano. Il classico cerchio dietro al palco, i laser, le luci. Così come la strumentazione si rifà agli originali, con i Pink Floyd il singolo rumore è un dettaglio che non si può trascurare, è storia la loro attenzione maniacale in studio di registrazione.
Finita Eclipse salutano il pubblico di Termoli e si spengono le luci, ma nessuno va via, è chiaro che non è finita. Tornano infatti sul palco poco dopo e lo spettacolo riparte, stavolta con l'impronta più rock avuta dal gruppo nell'ultima parte con la storica formazione e quindi ancora con Waters in organico (e al comando, nel bene e nel male). The happiest days of our live e Another brick in the wall, ovviamente in sequenza, fanno sentire il suono più sostenuto, ma c'è anche Wish you were here a commuovere un po' dappertutto nel folto pubblico. Chi in fondo, non ha qualcuno cui dedicarla, sentendosi meglio cantando "Come vorrei, come vorrei che fossi ancora qui". Il gran finale diventa ancora più rock. Comfortably numb parte meno forte della versione gilmouriana, ma quando arriva l'assolo finale chi imbraccia la sei corde sa impersonare uno dei chitarristi più riconoscibili del panorama internazionale. In fondo molti dicono che quello non è un assolo, ma l'assolo. L'armonico artificiale all'inizio da pelle d'oca, le pause e i bending tirati come solo al buon David Gilmour riesce, con buona pace di tanti strumentisti più dotati tecnicamente. Errichetti ne è un degno interprete, una cover band dei Pink Floyd non può che partire da un chitarrista capace di entrare nella dimensione gilmouriana.
Nel finale arriva anche Run like hell, pezzo insolitamente movimentato dei Floyd tanto da non sembrare loro. Nei live serve a chiudere in bellezza e dare sfogo a tutto l'impianto luci e laser: lo fanno anche i Pink Floyd Legend a Termoli.
Esame superato a pieni voti. I loro nomi: Fabio Castaldi (basso), Alessandro Errichetti (chitarra), Simone Temporali (tastiere), Manuele Esposito (batteria), Paolo Angioi (chitarra), Maurizio Leoni (sassofono), Nicoletta Nardi, Daphne Nisi e Giorgia Zaccani (cori).

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