MAFALDA. Il primo racconto a soli 11 anni, a 23 anni la pubblicazione di una raccolta di racconti, poi una serie di libri parascolastici, la narrativa per ragazzi, infine i romanzi dal rosa al fantasy e anche qualche raccolta di poesie. Lorella Del Gesso è una scrittrice mafaldese con all'attivo pubblicazioni di vario genere e alcuni premi letterari, come il Moschetta a Locri nel 2018 e Io promuovo il mio paese a Termoli nell'ottobre scorso. Da poco ha pubblicato il suo ultimo romanzo, Come un vento all'improvviso (Accornero Edizioni, 286 pagine). Nell'intervista che segue l'occasione per parlare anche della scrittura in generale, di come sia ispirata, della miscela di talento e applicazione. Secondo Lorella Del Gesso il libro resta "lo strumento più valido per esplorare nuovi mondi e nuove realtà ", da qui l'idea che sopravvivrà ancora a lungo anche nella versione cartacea. "Un'ancora di salvezza contro il caos che dilaga".
È da poco uscito Come un vento all'improvviso, presentato anche nella tua Mafalda a inizio anno. Soddisfatta?
"Decisamente sì! Scrivere un libro non è solo buttare giù delle idee o dei pensieri da assemblare. Il difficile sta nella pubblicazione, soprattutto scegliere la casa editrice giusta. Nel mio caso con Come un vento all'improvviso, non è stato facile perché mi sono arrivate molteplici proposte di pubblicazione e confesso che davvero sono stata indecisa a lungo su quale puntare.
La presentazione a Mafalda è andata bene – continua la scrittrice -, tra l'altro è venuta direttamente da Ancona anche la mia editor che ci ha tenuto ad esserci per presentare alcune iniziative inerenti il libro, prima fra tutte quella di devolvere parte del ricavato delle vendite online ad un gattile anconetano".
Di cosa parla? Rispetto al precedente può essere considerato di genere più "fantastico"?
"Come un vento all'improvviso è la storia di Zeffiro, storia vera nel suo incipit, un gattino di pochi mesi che viene abbandonato dalla famiglia che lo aveva adottato per una banale vacanza estiva. Il micetto, con molti dubbi sul suo futuro e il cuore pieno di paure, passa un'intera notte all'addiaccio prima di riuscire a trovare una nuova padrona disposta a prendersi cura di lui. Non solo: incontrerà anche Pilar, un certosino amabile e intelligente, che lo istruirà e lo inserirà nella società felina. Conoscerà tanti altri amici-mici con cui farà allegre scorribande nei campi tutt'intorno apprezzando appieno la libertà . Ma soprattutto si innamorerà della dolcissima Artemisia, che sposerà , esattamente come fanno gli esseri umani, ma un incidente rischierà di fargliela perdere... E qui, il finale lo lascio a chi leggerà il romanzo. Sicuramente è di genere più fantastico rispetto a Luna di giorno e agli altri romanzi – conclude Lorella Del Gesso -. Qui ho dato voce ad un gatto che è ben diverso dalle persone, così diverso da non riuscire ad afferrare bene il loro eloquio e sbagliarsi spesso con le parole difficili".
A muovere uno scrittore è l'ispirazione? È così per te? Come nasce l'idea di un libro?
"Sì, per me l'ispirazione è tutto, senza di essa ogni scrittura rischia di essere sterile. L'idea di un libro nasce da un input, qualcosa, magari una situazione, che si presta ad essere raccontata e poi si snoda man mano intrecciando briciole di realtà a grosse porzioni di fantasia".
La scrittura è influenzata da altre forme d'arte? Nel tuo caso quali?
"Sì, penso che la scrittura possa essere influenzata da altre forme d'arte. Nel mio caso, il ruolo determinante lo gioca l'ispirazione ed essa mi deriva dal paesaggio circostante, dalle colline che scendono fino al mare o che si stagliano impettite contro l'orizzonte, un'arte viva. Abitando in periferia, io godo di una visuale panoramica grandiosa, una visione, secondo la mia definizione 'che riempie gli occhi e sazia il cuore'".
Nell'era ipertecnologica e piena di mezzi di comunicazione che viviamo un libro cos'è, qualcosa di arcaico, ancora di salvezza, qualcosa che si evolve come tutto il resto, qualcosa di nicchia, sopravvivrà ancora a lungo?
"Anche in un'era digitalizzata come la nostra, io credo che un libro rimanga sempre lo strumento più valido per esplorare nuovi mondi e nuove realtà , anche standosene semplicemente seduti sul divano di casa propria. Hai detto bene, è un'ancora di salvezza, soprattutto contro il caos che dilaga intorno a noi e rischia di sommergerci. E penso che sì, nonostante gli ebook o gli audiolibri (anche Come un vento all'improvviso è già in ebook e presto sarà anche in versione audiolibro), il libro cartaceo sopravviverà ancora a lungo, come attestazione più autentica della parola scritta".
E c'è un rovescio della medaglia, vale a dire che con internet è diventato più facile pubblicare, farsi conoscere nell'ambiente letterario, anche per chi vive in un piccolo paese come Mafalda o Montenero?
"Senz'altro internet fornisce maggiori opportunità di pubblicazione, oggigiorno ci sono anche le autopubblicazioni, quelle che non richiedono il passaggio attraverso una casa editrice, metodo che permette a tutti di farsi apprezzare per i loro scritti. E purtroppo, lo ribadisco, in Italia ci sono ormai più scrittori che lettori".
In uno scrittore quanto conta il talento innato e quanto studio e applicazione?
"Come in tutte le cose, sono dell'opinione che debba esserci sia la predisposizione naturale che lo sviluppo delle attitudini e delle capacità attraverso studio e applicazione. Per uno scrittore, quindi, il talento è fondamentale, come lo è per un pittore o uno scultore. Non a caso, non tutti sono capaci di produrre opere d'arte".
Sei per le scuole di scrittura creativa oppure per la tesi secondo cui si impara soprattutto leggendo gli altri romanzieri?
"Anche in questo caso, scrivere deve abbracciare entrambe le cose: le scuole di scrittura creativa possono dare tanto e far lavorare meglio su se stessi, ma leggere molto è ancora più determinante, plasma e arricchisce lo stile e contribuisce a dare il ritmo a ciò che si scrive. Leggere dovrebbe essere una delle parole chiave della nostra vita".
Ricordi il primo romanzo che hai letto e quanti anni avevi?
"Faccio una piccola premessa: io ho iniziato a leggere e scrivere, come sosteneva qualcuno, 'da quando ho imparato a tenere la penna in mano'. Non ricordo adesso il primo romanzo che ho letto, ma era sicuramente un libro ambientato nel mondo marinaro perché, volendolo emulare, a 11 anni ho scritto un racconto, L'ultima speranza, che parlava di una storia d'amore nata durante una crociera".
Ultima domanda, forse banale, a quando il prossimo libro di Lorella Del Gesso?
"La domanda non è affatto banale, tutt'altro e mi fa piacere che tu me l'abbia posta. Mi sto dedicando al seguito di Come un vento all'improvviso. Ormai, ci ho preso gusto a scrivere sui gatti, non solo perché li amo e li conosco bene, ma anche perché credo che davvero siano creature speciali, le più vicine a noi umani (come anche i cani d'altronde) capaci di darci amore autentico e illimitato".