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Roberto Frangioli: ero ipnotizzato da Roger Taylor dei Queen

Intervista al batterista de I Folli alla vigilia dell'esibizione nel suo paese in apertura della festa di san Paolo

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Oggi parliamo di un fenomeno che imperversa da qualche anno in zona, portando nelle piazze e nei locali, la migliore musica italiana degli ultimi 50 anni. Ovviamente ci riferiamo al gruppo musicale "I Folli - complessino musicale" fondato nel 2016 e formato da artisti locali molto bravi, tant’è che riescono ad esibirsi parecchi giorni l'anno!
Alla tastiera Antonello Bellano, alla batteria Roberto Frangioli, alla chitarra Giovanni Galante, la voce è dell’esplosivo Luigi Rapacchiano, sostituito alcune volte dal “meneghino” Nicola Labombarda.
Abbiamo con noi il manager organizer del gruppo, Roberto Frangioli, che gestisce gli appuntamenti e i social network. Buongiorno Roberto, parliamo prima di te e poi dei Folli, poiché con loro suoni da 6 anni, ma in realtà hai un'esperienza consolidata di 30 anni, di cui 25 sul palco. Che musica ascolti?
“Buongiorno alla redazione di MonteneroNotizie e a tutti i lettori, ho ascoltato e ascolto quasi tutti i generi musicali, ma quella che ascolto più volentieri è il Rock”.
Qual è il tuo cantante o band preferita?
“Senza dubbio i Queen, è la band che ascolterei sempre in ogni momento e che ha segnato la mia vita musicale. A livello nazionale i miei preferiti sono i Negrita”.
Quando ti sei innamorato dello strumento della batteria?
“Già da piccolino ad ogni concerto, mi posizionavo al lato o dietro il palco per osservare il batterista… ero catalizzato da questo strumento e da chi lo suonava. Poi la scintilla è scoccata vedendo le videocassette dei Queen e quindi Roger Taylor, volevo diventare come lui”.
Quando hai iniziato?
“Le prime bacchette le ho avute a 12/13 anni, suonavo sul letto, sul cuscino, sui fusti dei detersivi... non avendo una batteria vera e propria mi divertivo così. Sono autodidatta, a metà degli anni 90 per me era difficile andare da un insegnante, non c'erano tutte le possibilità che ci sono adesso, mi sono dovuto adattare. Ma a 18 anni con la prima batteria è iniziata la mia avventura”.
Quali sono i gruppi con cui hai diviso i momenti sul palco?
"Il mio primissimo gruppo è stato i "Free Notes", parliamo del 97/98 circa, era formato da tutti ragazzi Monteneresi: Nicola Catalano (voce), Almerindo Dragani (chitarra), Antonio D’Aulerio (Chitarra), Enzo D’Aulerio (Basso), Danilo Neri e Fabrizio Morrone (tastiere). Poi fine anni ‘90 inizi 2000 i "Planar Evil" (con Marco Del Borrello, Max Volpe, Gabriele Marchitto). Metà anni 2000 ho suonato con la band Hard Rock "The Full" (Mauro Di Giulio). Dal 2010 al 2013 con i "SodAcustica" (Almerindo Dragani, Marco Magagnato, Antonio Bolognese, Francesco Cimini). Nel 2015 con i "Cafe Wha!" Rock blues band di Campobasso. E dal 2016 con I Folli".

Hai registrato anche un cd?
"Si, ho registrato un cd con i "Planar Evil" al Temple of Noise studios di Christian Ice a Roma".
Quando?
“Quando avevo i capelli lunghi e le articolazioni funzionavano alla grande. Era 20 anni fa (ride)”.
Qual è stato il musicista con cui sei rimasto più legato?
"Sono legato a tutti i musicisti con cui ho suonato, i ragazzi de "I Folli" sono come dei fratelli. Mi hanno insegnato tanto! Ma se devo farti qualche nome, dico in primis Marco Del Borrello, persona dal cuore grande, con cui collaboro da una vita e un altro è senza dubbio Marco Magagnato, che mi ha sempre dato una mano a livello musicale".
Quale è stata la serata che ricordi più volentieri?
“Abbiamo suonato dappertutto, da Torino a Foggia, da Porto S. Giorgio a Giovinazzo, da Pescara ad Isernia, ma sono 2 le serate che ricordo con piacere: la prima a Pescara a p.zza Salotto davanti a migliaia di persone, era l’ottobre 2016 e poi l’estate dello scorso anno quando abbiamo aperto e chiuso il concerto di Cristiano Malgioglio a Roseto degli Abruzzi”.
Quando si è formato il gruppo de "I Folli"? E in che occasione?
“Nel gennaio 2016, un amico ci chiama per fare una serata al Mercato 42 a Pescara. Io, Nicola e Antonello che già suonavamo insieme, abbiamo accettato. Siamo partiti con la neve, senza fare una prova e senza una scaletta vera e propria. Uscì un seratone. Da lì il nome I Folli, solo dei “folli” come noi potevano accettare una proposta del genere”.

Quante serate suonate all'anno?
“Abbiamo una media di 80 serate l’anno, anche se in questi ultimi due anni di pandemia si è suonato molto meno a causa delle dovute restrizioni, ma comunque in questi 6 anni abbiamo all’attivo oltre 300 live, cui si aggiungeranno circa una quarantina in estate”. 
Quali sono le piazze che preferite?
“Ne dico una su tutte, La PIAZZETTA (Bellini & Rossini) a Termoli. Qui siamo di casa, riusciamo a fare 15/20 serate l’anno. I Termolesi cosi come i molisani e i turisti che si ritrovano in questo posto hanno voglia di divertirsi, di ballare e cantare. Questa per noi è un’ottima vetrina e ci dà tanta visibilità”.
Prossimi impegni?
Il tour estivo parte alla grande, abbiamo già molte date confermate, fortunatamente si sta tornando alla normalità dopo due anni devastanti. Tra le date confermate vorrei sottolineare quella del mio paese Montenero con l’associazione LUCA C’È, sabato 25 luglio, in occasione della Festa in onore di San Paolo. Luca è stata una persona buona e disponibile, abbiamo collaborato in tante occasioni, quindi suonare nel suo ricordo sarà un grande privilegio”.
Hai dei ringraziamenti da fare?
“Devo innanzitutto ringraziare i musicisti che hanno fatto e fanno parte della famiglia folli che sono: Nicola Labombarda, Francesco Cimini, Luca Santini, Daniele Colaneri, Donato Lampariello, Michelangelo Mucilli e Marco Finocchio che ci hanno dato una grossa mano in questi anni, ma un doveroso grazie va ai locali, associazioni, Pro loco, comitati feste, sposini e privati che hanno creduto e avuto fiducia in noi. Un ringraziamento speciale va a mia moglie che mi ha sopportato e supportato in tutti questi anni”.
Per seguire la band sui social: su FB: “i folli” e su INSTAGRAM “@ifolliband”

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