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Mafalda unico Comune che combatte l'evasione: ma il recupero è di soli cinquanta euro. Tanti titoloni per nulla?

Fa discutere il rapporto pubblicato dalla Cgia Mestre sulle segnalazioni dei municipi all'Agenzia delle entrate. In Molise l'ha fatto solo Mafalda, ma né l'attuale né il precedente sindaco se ne vantano, ecco perché

La Redazione
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MAFALDA. Una notizia passata in sordina negli ambienti politici locali, con ogni probabilità non tiene a farsene un vanto né chi è oggi a capo dell'amministrazione, né chi lo è stato quando il Comune si è attivato per recuperare somme evase dai contribuenti. Mafalda unico Comune molisano, e tra i pochi in Italia, a segnalare i casi di evasione fiscale. E se ci si fermasse qui nella lettura, il rischio sarebbe di farsi un'idea almeno esagerata, ma probabilmente anche sbagliata, dell'argomento in questione. 
A pubblicare i dati la Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) Mestre: solo il quattro per cento dei sindaci denuncia i casi di evasione. L'anno di riferimento è il 2023 e il recupero consentito dalle segnalazioni dei Comuni è di sei milioni di euro in tutta Italia. La cifra di Mafalda è molto, ma parecchio al di sotto, come si vedrà fra qualche riga.
Si tratta delle cosiddette segnalazioni qualificate, con le quali i municipi possono indicare all'Agenzia delle entrate casi di abusi nell'esercizio di commercio e professioni (esempio operare senza Partita Iva), abusi edilizi, residenze fittizie, omessa dichiarazione di immobili posseduti ecc. Ma, teoricamente, il Comune potrebbe segnalare (si può parlare di delazione?) casi sospetti di persone con tenore di vita superiore a quanto può far pensare la dichiarazione dei redditi. Caso tipico: avere un macchinone, una villa e dichiarare poco o nulla. Le segnalazioni "devono essere puntuali, circostanziate e contenere i dati identificativi del soggetto a cui sono contestati gli ipotetici comportamenti evasivi ed elusivi". Così sempre sull'articolo uscito su Cgia Mestre, dove si punta anche l'indice contro i sindaci, che non scatenerebbero "una campagna contro gli evasori e/o gli abusivi" perché "potrebbe essere addirittura controproducente" in termini di consenso. 
Di fatto le segnalazioni riguardano prevalentemente fonti di reddito immobiliare e, una volta che l'Agenzia delle entrate recupera delle somme evase, ai Comuni spetta il cinquanta per cento. Pertanto se Milano ha avuto, per l'anno 2023, ha ricevuto quasi 398mila euro, significa che ne ha fatti recuperare al fisco 796mila. Ma le cifre si abbassano vertiginosamente se si scende in Abruzzo: rientrano fra i Comuni "virtuosi" solo Pescara e Teramo, per complessivi 1500 euro (circa 3000 il recupero totale).
E Mafalda? Occorre scendere ancora e precisamente sotto le tre cifre: venticinque euro la somma che l'Agenzia delle entrate ha girato al Comune. Significa che la somma recuperata è stata di cinquanta euro. Significa, ragionevolmente, che si tratta di una sola segnalazione, di un solo accertamento. E se la somma è così irrisoria, forse più che di evasione è probabile che si tratti di un errore del contribuente, magari in buona fede. Un qualche dato catastale fornito in maniera inesatta o non aggiornato, chissà. Difficilmente sarà uno che in Ferrari scoda intorno alla rotatoria in piazza della Libertà e poi dichiara zero.
Un po' di rumore per nulla? Può essere. Sicuramente chi era al potere nel 2023, l'amministrazione guidata da Giacomo Matassa, non se ne farà un vanto. Così come chi ha vinto le elezioni l'anno successivo e oggi è sindaco, Egidio Riccioni, si è guardato bene dal rilanciare gli articoli usciti su alcune testate.
Link all'articolo uscito su Cgia Mestre
Il documento completo: https://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2025/05/Comuni-evasione-31.5.25.pdf

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