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Il sindaco di Mafalda Riccioni interviene a Tunisi nel Congresso per gli italiani nel mondo

Tema della quattordicesima edizione: l'Italia di ritorno per lo sviluppo economico del paese di origine e quello di accoglimento

La Redazione
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Dalla pagina Facebook del comune di Mafalda:
Intervento del sindaco di Mafalda (CB) Egidio Riccioni al XIV CONGRESSO MONDIALE della Confederazione degli Italiani nel Mondo, tenutosi a TUNISI il 4-5-6 Aprile 2025.
Tema: “ L’ITALIA DI RITORNO PER LO SVILUPPO ECONOMICO DEL PAESE DI ORIGINE E QUELLO DI ACCOGLIMENTO”.
Egregi Sig.ri Congressisti,
Il fenomeno dello spopolamento delle aree interne che caratterizza in particolare il Molise si inserisce in un contesto storico più ampio, segnato da importanti flussi migratori che, a partire dalla fine dell’800 e attraverso diverse ondate nel ‘900, hanno portato molti abitanti del nostro territorio a stabilirsi all’estero, particolarmente in Argentina, Stati Uniti, Canada; Australia e in diversi paesi europei. Questo legame diasporico rappresenta oggi un potenziale straordinario per la rivitalizzazione dei borghi d’origine.
Le comunità di origine italiana all’estero mantengono spesso un forte legame identitario con i luoghi di provenienza, testimoniato dalla persistenza di associazioni, circoli e manifestazioni culturali. In particolare, la nostra comunità mafaldese in Mar del Plata e la intera comunità italo-argentina, che conta circa 300 mila persone con origini molisane, costituisce un bacino significativo di potenziali visitatori interessati a riscoprire le proprie radici territoriali e familiari.
La riqualificazione del patrimonio immobiliare abbandonato nei nostri comuni a bassa densità demografica, interconnesso con la creazione di un’offerta turistica mirata al “turismo delle radici”, rappresenta un’opportunità strategica per innescare processi virtuosi di rigenerazione economica e sociale, valorizzando il capitale relazionale rappresentato dalle comunità di emigrati e loro discendenti.
Il progetto ritengo si debba configurare come intervento di sistema articolato e il nostro comune si propone di fare da pilota per gli altri in quanto abbiamo le caratteristiche necessarie e indispensabili e cioè:
1- Presenza di significativi flussi migratori storici verso l’estero;
2- Disponibilità del patrimonio immobiliare pubblico e privato recuperabile;
3- Presenza di elementi identitari forti (tradizioni, produzioni tipiche, patrimonio culturale)
4- Volontà dell’amministrazione di investire su tali progetti,
(noi abbiamo già iniziato con l’interscambio di studenti) ma, questo progetto per svilupparsi ha bisogno anche del vostro sostegno economico e organizzativo e quello regionale:
Nel nostro comune dobbiamo:
- Identificare e recuperare immobili dismessi da convertire in strutture di ospitalità diffusa (che noi abbiamo dato già incarico ai tecnici per il lavoro)
- dobbiamo creare percorsi esperienziali legati alla riscoperta delle radici familiari e culturali
- Formare operatori specializzati nell’accoglienza del turismo delle origini
- Attivare collaborazioni con tour operator specializzati nei mercati di riferimento.
Il tutto coordinati da una rete di Consulenti per il recupero delle radici,
una struttura polifunzionale che integra competenze e sviluppo rurale, recupero del patrimonio, progettazione socio-economica e formazione turistica.
Questo progetto può rappresentare un innovativo modello di rigenerazione territoriale che connette il recupero del patrimonio con la valorizzazione dei legami diasporici, trasformando lo svantaggio dello spopolamento storico in un’opportunità di rivitalizzazione economica e culturale.
La creazione della rete di ospitalità nel nostro comune deve essere supportata da un’offerta turistica mirata al segmento del “turismo delle radici” che sono convinto consentirà di attivare un processo virtuoso con impatti multidimensionali: economici, demografici, sociali e culturali.
Le partnership internazionali con tour operator e associazioni di emigrati garantiranno l’accesso a un mercato specifico e fortemente motivato, caratterizzato dalla ricerca di un’esperienza autentica e profondamente emotiva di riconnessione con le proprie origini.
L’approccio sistemico, che deve integrare come detto, recupero edilizio, formazione specialistica, ricerca genealogica e marketing territoriale, può configurare un modello replicabile e scalabile, capace di generare risultati sostenibili anche per un piccolo paese come il nostro e nel lungo periodo di contribuire significativamente al contrasto dello spopolamento nelle nostre aree interne.
Quindi, il nostro comune si candida a cogliere questa opportunità per valorizzare il proprio territorio attraverso la riattivazione dei legami con le comunità di origine, trasformando la memoria dell’emigrazione da elemento di perdita a risorsa strategica per un nuovo modello di sviluppo locale.
Grazie e buon lavoro a tutti i congressisti.
Il post sulla pagina Facebook del Comune di Mafalda
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