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Roberto Di Pardo sulla lettera anonima: individuare chi l'ha scritta e chi l'ha diffusa a Petacciato

Il consigliere regionale interviene giorni dopo la diffusione del documento dai contenuti forti, che definisce diffamatori e annuncia azioni legali. Non c'è pace nel piccolo centro

La Redazione
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PETACCIATO. Settimana concitata per il piccolo centro costiero molisano, sicuramente diversa dal normale tran tran. Tra lettere anonime con diffusione ad orologeria, Consigli comunali domenicali e infine post, sempre domenicali, che fanno riferimento a quella lettera anonima. Vale la pena di procedere in ordine cronologico, non prima di ricordare che a Petacciato la normale, o se si vuole, noiosa routine di paese è sconvolta già da settimane, con la crisi amministrativa poi risolta.
Martedì 25 febbraio: fa la sua comparsa a Petacciato un documento che conta due fogli A4 scritti al computer. Sulla prima pagina la fila di destinatari (più o meno teorici): dalla Procura della Repubblica (ma senza specificare di Larino) a tre testate giornalistiche (che non l'hanno pubblicata, comprensibilmente), passando per Carabinieri e Finanza di Termoli, nonché i consiglieri comunali dei Comuni rientranti nel Consorzio industriale di Termoli (Cosib). Fra questi Petacciato e in particolare è a due esponenti Cosib del paese, presente e passato, che si rivolge il documento. Fra questi Roberto Di Pardo, ex presidente e dal 2023 consigliere regionale. Ci si asterrà dal riferire i contenuti delle due pagine, duri quanto passibili di querela per diffamazione. 
Oggi, 2 marzo 2025: qualche ora fa lo stesso Roberto Di Pardo ha annunciato che intende perseguire le vie legali. Il consigliere regionale, in sostanza, interviene a quasi una settimana dallo choc che ha causato la diffusione della lettera anonima, in verità firmata Elena Di Niro, ma è evidentemente un nome fittizio. Di Pardo se la prende con il "contenuto fortemente diffamatorio nei miei confronti e in quello di altre persone". Per quanto “la cosa peggiore consiste non nell'essere stato diffamato, infamato e infangato, ma nel non poter guardare negli occhi chi lo ha fatto". Non bastasse, continua il consigliere regionale, "la lettera è arrivata in comune ed è stata consegnata in busta chiusa al sindaco". Infine la chiosa di Di Pardo: "mi rivolgerò alla magistratura affinché venga accertato sia l’autore della lettera che chi sia stato materialmente a farla circolare in paese".
In verità la lettera è circolata anche via digitale, già da giorni, non solo a Petacciato. 
Intanto stamattina si è tenuto il primo Consiglio comunale post crisi. I cinque dissidenti che fanno riferimento a Roberto Di Pardo hanno formato ieri il gruppo consiliare "Petacciato in buone mani". Una riunione durata poco e dove il nuovo gruppo di minoranza non si sarebbe fatto sentire più di tanto. Poco dopo il post del mentore Roberto Di Pardo, vari giorni dopo la lettera, che vorrebbe acciuffare anche chi l'ha fatta "circolare in paese".
Un 2025 iniziato all'insegna del trambusto a Petacciato.
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