MONTENERO DI BISACCIA. L'ultima volta che i piccoli alunni delle Elementari hanno mangiato a scuola erano accompagnati da mamme che sono diventate nel frattempo nonne. Due giorni fa l'annuncio: torna la mensa alla scuola Primaria. A comunicarlo la sindaca Simona Contucci su Facebook. 645mila euro la somma finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Niente dettagli sull'opera (dove, come, quando), ma solo un ringraziamento all'assessore all'Urbanistica Nicola Marraffino. Monteneronotizie ha provato a capirci di più.
Il progetto finanziato prevede la "riconversione di spazi esistenti inutilizzati", di conseguenza non ci sarà nessuna nuova costruzione. Aspettando l'ufficialità , da indiscrezioni è trapelato che la mensa sarà ricavata nel pianterreno o seminterrato della scuola Primaria di piazza della Libertà . Si tratta del plesso più grande e con più alunni (225) fra quelli di competenza dell'Omnicomprensivo di Montenero di Bisaccia.
L'importo finanziato è considerevole, 645000 euro, e potrebbe stridere con i 400000 destinati alla riconversione in asilo nido del mai usato terminal bus di viale Europa. Detto in soldoni: la sola mensa per i bambini delle Elementari costa una volta e mezzo l'intero asilo nido, il sessanta per cento in più. Ciò che avvalora la tesi che quei fondi non basteranno che per iniziare a riconvertire il terminal in asilo nido, certo non per finirlo. Una tesi sostenuta da più di qualcuno e anche in Consiglio comunale dall'esponente di minoranza Nicola Palombo. La replica della sindaca Simona Contucci è stata che si potrà andare avanti per lotti, il che potrebbe essere letto come un'ammissione che l'opera dovrà essere finita in futuro.
Tornando alla mensa appena finanziata, 645mila euro dovrebbero più che bastare. Nel giro di qualche anno gli alunni della Primaria potranno mangiare a scuola. Questo permetterebbe il cosiddetto tempo prolungato e incontrerebbe il favore soprattutto delle mamme che lavorano. Una di loro sentita da Monteneronotizie, e che si è battuta in passato per la mensa a scuola, ha confidato che le è sempre stato risposto come non ci fosse una struttura adeguata. Se così fosse, il Pnrr avrebbe risolto ciò che prima era considerato impossibile.
Saltando dall'attualità alla storia più o meno recente, va ricordato che la mensa è già stata alloggiata nell'edificio delle Elementari, ma già almeno dagli anni Settanta non era più usata.
Nella seconda metà degli anni Novanta, con l'avvento del tempo prolungato, fu reintrodotto il pasto a scuola. Non con una cucina interna al pianterreno, come negli anni Cinquanta, bensì con i piatti portati da un fornitore esterno, cioè un ristorante. Abbiamo chiesto a un'insegnante di descrivere quell'esperienza di oltre venticinque anni fa. La maestra ha subito precisato il contesto completamente diverso da oggi, nonostante già all'epoca molte mamme lavorassero. Per questo, pur definendo quell'esperimento non riuscito, sostiene che oggi andrebbe riconsiderato tenendo conto dell'attualità . All'epoca si perdevano due ore di lezione, perché le insegnanti dovevano badare ai bambini mentre mangiavano anziché insegnare. Inoltre, aspetto che può far sorridere, il fatto che si consumassero primo, secondo e frutta, e non si negava certo il bis a chi voleva, si traduceva in sonnolenza post prandiale. Cosa che non è successa, negli anni successivi, quando per l'occasionale tempo prolungato i bambini si sono "accontentati" di un frugale panino portato da casa, prima di affrontare la frazione pomeridiana di lezione.
Da vedere se quelle che possono sembrare note di colore, persino far sorridere, saranno ancora attuali con la nuova mensa, ma con una generazione di differenza e una società molto cambiata. Come accennato, le mamme di allora oggi sono le nonne che accompagnano a scuola i nipoti.
Ancora un esempio di quanto il Comune sia diventato veloce. O frettoloso. La candidatura di Montenero è arrivata agli uffici ministeriali il 4 settembre 2024, alle ore 10:07, due giorni prima della scadenza (poi prorogata al 9). L'avviso pubblico del Ministero dell'Istruzione era del 29 luglio.
Nel caso si accettano correzioni, ma pare che l'argomento mensa non abbia mai albergato nelle intenzioni della maggioranza. In tema di scuola si è provato senza successo con il nuovo plesso, poi il rifiuto di provarci con l'asilo nido nuovo, poi ancora farlo l'asilo nido ma di seconda mano provando a trasformare il rudere del terminal bus. Ergo, di fare la mensa lo hanno pensato e deciso dopo aver visto che c'era il finanziamento del Pnrr. L'appetito è venuto spulciando i bandi e il tutto è stato "cucinato" in trentasette giorni: dalla scoperta alla presentazione di una bozza di progetto. Ennesima conferma del cambio di passo: da "i tempi della pubblica amministrazione sono lenti" ripetuta a ogni occasione, alla velocità -fretta degli ultimi tempi. Esempi ne siano l'estrema esiguità di giorni fra decisione e affidamento del palazzo Caroselli, oppure la velocità con cui si sta per arrivare a selezionare un nuovo dirigente dopo aver separato urbanistica da manutenzione.
Un Comune a doppia velocità , capace di volare piano come uno Stuka degli anni Quaranta, oppure veloce come un odierno F35 con postbruciatore acceso.