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Due progetti per lo stesso terminal: il paradosso del Pnrr alla montenerese

Rifunzionalizzazioni e finanziamenti per la stessa struttura, che dovrebbe diventare asilo nido. il rischio è che gli ingegneri si trovino a disegnare sullo stesso "foglio" cose diverse

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MONTENERO DI BISACCIA. Il paradosso sarebbe assistere al litigio di due ingegneri nel contendersi la progettazione di uno stesso stabile. Incredibile? Lontano dalla realtà? Può essere, ma gli atti per il momento sembrano indicare proprio quella direzione. Oggetto della contesa non è per fortuna un bambino come nel famoso giudizio di Salomone, bensì l'ex (e mai usato allo scopo) terminal bus di viale Europa. Abbandonato da alcuni anni, di colpo si onora dell'attenzione di due progetti, o meglio di uno e mezzo. Il rischio è che configgano tra loro. Ecco perché.
È l'inizio del 2023 quando il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) finanzia la progettazione (e solo la progettazione, attenzione) per riqualificare diverse strutture o ruderi, secondo i punti di vista. Uno di questi è il locale destinato inizialmente a terminal bus alla fine di viale Europa. Mai usato per quello scopo, è servito per alcuni anni come sede della Protezione civile, prima di rimanere abbandonato di nuovo. L'importo di 210mila euro prevede la progettazione (sempre solo la progettazione, repetita iuvant, non anche i lavori veri e propri) per riqualificare oltre al terminal anche l'area intorno alla chiesa di san Paolo, compreso l'altro rudere o chiosco che dir si voglia di legno.
L'ultimo atto in tal senso è la determina del 12 agosto 2024, con la quale se ne affida a una ditta di Ripalimosani il "servizio di verifica della progettazione di fattibilità tecnico economica ed esecutiva". 
Ma nel frattempo per il terminal è arrivato anche un altro finanziamento: 400mila euro per farne un asilo nido. I fondi sono sempre Pnrr e l'ultimo documento che ne tratta è la delibera di giunta redatta il 13 settembre, solo qualche giorno fa. In essa si prende atto del finanziamento "per la realizzazione dei lavori di rifunzionalizzazione dell’ex terminal da destinare ad asilo nido" e si affida l'incarico a un tecnico comunale per "tutti gli adempimenti necessari e conseguenziali ivi compresi l’affidamento di incarichi professionali per la redazione di idoneo progetto esecutivo".
E qui occorre un autotune davvero di ultima generazione per non avvertire qualche nota stonata. Nella determina del 12 agosto si dà l'incarico a una ditta per "rifunzionalizzare" l'ex terminal e le aree di san Paolo, nella delibera di giunta del 13 settembre si parla di farne un asilo nido. Sono due progettazioni diverse. Idee diverse.
Sarà consentita una domanda: è così remota l'ipotesi che due ingegneri si trovino a tracciare con riga e matita sullo stesso "foglio"? Oppure chi si dovrà occupare anche dell'area di san Paolo lascerà il terminal al collega che appalterà l'altro incarico? Sarà possibile fondere i due progetti, evitando così che si delinei una contesa stile bambino nel tempio di Salomone? E ancora, potrebbe succedere che uno progetti un asilo nido e un altro chissà cosa?
Si vedrà, nel frattempo resta il paradosso di una delle eterne incompiute di Montenero, il terminal mai servito, che di colpo ha tante attenzioni finanziarie e ingegneristiche.

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