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"L'autonomia del Molise è fallita, torniamo con l'Abruzzo"

Presentato il comitato per la riunificazione, favorevole anche Antonio Di Pietro. La sindaca Contucci frena. De Risio e Monturano ospitano gli isernini, pronti al passaggio

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MONTENERO DI BISACCIA. L'autonomia della Regione Molise è fallita, da soli non c'è nessun futuro. Questo il leitmotiv della conferenza stampa con successivo dibattito di oggi pomeriggio nella sala consiliare. Un evento organizzato dai consiglieri comunali di minoranza Gianluca Monturano e Fabio De Risio, cui hanno dato man forte diversi ospiti soprattutto dalla provincia di Isernia. E non a caso, poiché nella zona pentra è già attivo il comitato che si vuole costituire anche a Montenero per far tornare Molise e Abruzzo insieme, come prima del distacco avvenuto nel 1963. O in alternativa, anche solo Montenero di Bisaccia. 
Non sono mancate tuttavia anche voci di dissenso rispetto a un argomento che, secondo i relatori, vede favorevole larga se non maggioritaria fascia della popolazione interessata. Fra il pubblico anche Antonio Di Pietro, il più famoso tra i monteneresi e aperto sostenitore della riunificazione; ma c'era anche Simona Contucci, il cui atteggiamento è più cauto.
Fabio De Risio ha evidenziato come le radici culturali, a cominciare dalla lingua, siano identiche fra le due regioni, e non ha più senso essere separati, pagare più tasse e avere meno servizi. Sulla stessa linea, ma con un intervento più tecnico essendo economista, il collega sui banchi della minoranza Gianluca Monturano: 600 milioni di debito regionale, i giovani che vanno via, lavoro che non c'è, tasse alte.
Ha parlato di svolta storica Antonio Bucci, presidente del Comitato isernino per il passaggio della provincia di Isernia con il confinante Abruzzo. In un mondo che sta cambiando radicalmente, il suo pensiero, l'impatto è avvertito anche nelle piccole realtà, inutile arroccarsi su un'autonomia "falsa" già a suo tempo. 
L'ex presidente della Provincia di Isernia Lorenzo Coia, a specifica domanda, ha detto che quand'anche non dovesse andare in porto almeno sarà stato lanciato un sasso nello stagno, aperta la riflessione. Tesi condivisa da Monturano e De Risio.
È poi intervenuto Sergio Sammartino, figlio del senatore Remo che a suo tempo fu tra gli artefici della separazione. Una totale bocciatura dell'autonomia la sua, senza peli sulla lingua: ragioni in realtà molto basse, vale a dire convenienza elettorale specie per la Democrazia cristiana sia in Abruzzo sia in Molise. 
A quel punto la domanda di Vincenzo Cimino, originario di Montenero e presidente dell'Ordine dei giornalisti del Molise: "ma l'Abruzzo ci vuole? Comunicati ufficiali non se ne sono visti". In effetti il presidente Marco Marsilio non si è esposto sul tema, ma ci sono le dichiarazioni favorevoli di altri esponenti abruzzesi, come il sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti Francesco Menna.
Antonio Pozzo, alla domanda se sia pronto il Molise a farsi valere, qualora vada in porto, ha risposto che candidamente non lo è, ma non ha altra scelta, perché tanto scomparirà.
Chiusa la conferenza stampa c'è stata l'apertura al pubblico per gli interventi e il primo è stato Antonio Di Pietro. L'ex magistrato e politico già nei giorni scorsi sulle televisioni nazionali ha espresso il suo favore alla riunificazione, ma ha spiegato anche le difficoltà che si incontrano. Occorre infatti dapprima indire un referendum, raggiungere il tutt'altro che scontato quorum del 50 per cento e poi sperare che l'altra regione sia d'accordo. "Perché un matrimonio si fa in due e con tutti i debiti che abbiamo..." le parole di Antonio Di Pietro. Da qui una sua proposta: partire con realtà territoriali più piccole. Detto altrimenti, in attesa di arrivare a cinque macro regioni, a suo giudizio la via del futuro, puntare al passaggio di piccole realtà, come la provincia di Isernia e Montenero di Bisaccia. 
Più cauta la posizione della sindaca Simona Contucci, che per altro in Abruzzo ci è nata e vissuta a lungo, essendo originaria di Sulmona. La prima cittadina di Montenero ha affermato che anche nella più prospera regione confinante non sono rose e fiori, portando ad esempio alcune esperienze forza maggiore vissute in comune con oltre Trigno, depuratore e ponte sul Trigno in primis, dove la collaborazione è tuttora carente se non assente.
In chiusura Nicola Palombo, consigliere di minoranza, ha parlato anch'egli di macro regioni quale via cui ambire nel futuro, ma nel frattempo ripartire dai patti territoriali, abbandonati da anni con risultati negativi evidenti. Si è detto favorevole alla riunificazione in ogni caso, ciò che appare come una riconciliazione con gli altri due consiglieri di minoranza, De Risio e Monturano, coi quali i rapporti si sono guastati a meno di un anno dal voto che li ha relegati in opposizione.
La riunificazione con l'Abruzzo si conferma tema seguito dall'opinione pubblica, ma va evidenziata la quasi totale assenza di giovani nella sala consiliare. Nel frattempo il comitato per la riunificazione, o del passaggio della sola Montenero in Abruzzo, gli organizzatori sperano vada avanti, specificando che senza l'aiuto di altri, loro che ambedue lavorano fuori, non avrà vita facile. 
Il video della conferenza è suddiviso in capitoli, con indicazione del relatore o della domanda, usare il player qui sotto oppure cliccare qui per accedere alla pagina su Youtube

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