MONTENERO DI BISACCIA. Sul perché sia ridotta così, da anni, una risposta potrebbe essere banale quanto disarmante. La fontana sotto al santuario della Madonna di Bisaccia è abbandonata da un pezzo. E il degrado assume ogni anno che passa sembianze più evidenti: ruggine, ghisa a pezzi e comunque arrugginita, rubinetti divelti. Inutile dire che non funziona più, non esce più una goccia d'acqua, il che forse è meglio, almeno non ci sono dispersioni qualora rimanesse aperto un rubinetto.
La fontana fu costruita nel 2001, poco dopo il grande rifacimento della gradinata che porta al santuario, che si trova lì accanto. Otto fontanine a parete di ghisa, provviste di rubinetti decorativi. L'aspetto più importante, tuttavia, era l'allacciamento alla vecchia rete idrica, vale a dire l'acquedotto molisano sinistro. E già , perché da sette anni era stato sì risolto il problema della carenza idrica in paese, con l'allaccio alla diga del Liscione, ma quell'acqua non piaceva (per quanto assolutamente potabile e controllata ogni giorno, ma il sapore, insomma...). Di conseguenza la fontana alla Madonna era presa d'assalto per fare scorta del più prezioso dei liquidi: quello l'unico punto lasciato attaccato al al vecchio acquedotto e quindi all'acqua di sorgente. Da qui l'idea di costruire una nuova e bella fontana, con ben otto rubinetti.
Questi ultimi, originariamente decorati a bocca di pesce, ben presto si dové cominciare a sostituirli con più brutti ma robusti normali rubinetti a sfera, quelli con la leva rossa o blu che si vedono normalmente nei garage o nei giardini. In altre parole, quelli belli si rompevano o forse li rompevano, non si sa. Certo, se era dovuto ad atti vandalici o alla mano pesante di chi usava le fontanine, le amministrazioni comunali di quel tempo non erano come le attuali, che aspettano ogni occasione per rimproverare i cittadini. Con quale utilità resta da capire.
In quegli anni c'era spesso la fila alla fontana della Madonna di Bisaccia, ma la fiducia cominciò a scemare quando, di tanto in tanto, mancando l'acqua di sorgente del molisano sinistro i rubinetti erano allacciati alla diga del Liscione. Solo per brevi periodi, con tanto di avviso, non più acqua di sorgente ma di lago. Fu questo probabilmente uno dei motivi che nel giro di qualche anno smise di far vedere scene di altri tempi, vale a dire la fila per riempire contenitori di acqua.
Tant'è che già nel novembre 2011 usciva un articolo su Il Quotidiano del Molise. Dieci anni dopo la realizzazione, degli otto rubinetti funzionavano cinque, mentre gli scarichi erano rotti tutti e otto. Ne derivava che l'acqua non finendo nella fognatura allagava tutto intorno alla fontana, compresi i pochi avventori che si ostinavano a usarla ancora. Lì intorno, nel frattempo, tutto era diventato più bello. Gli alberi piantati anni prima, compresi quelli per i nuovi nati, cominciavano a crescere e inverdire tutto.
A ventitré anni dalla costruzione, cioè in questi giorni, la fontana è diventato un rudere. Inutile cercare termini più morbidi. L'acqua è chiusa da chissà quanto, i rubinetti sono tutti rotti o mancano del tutto, d'altra parte non servono, i raccoglitori di ghisa o non ci sono oppure stanno diventando un ammasso di ruggine. Persino la riproduzione della Madonna di Bisaccia su ceramica è scolorita, come se nemmeno la Vergine voglia vedere quello spettacolo lì intorno.
L'evidenza è che l'opera è stata lasciata a se stessa e oggi non interessa a nessuno. Ma tornando alla domanda di apertura, perché si è ridotta così e nessuno ci pensa più? La risposta più verosimile come detto può essere banale e disarmante: perché non serve più. Non è più usata e non perché da un po' nei rubinetti arriva l'acqua di sorgente del Matese e non più quella del Liscione, eccettuati alcuni eccezionali periodi dell'anno. Cosa, questa dell'acqua di sorgente, ignorata per altro dai più.
La fontana alla Madonna, almeno quella bella perché l'altra più vecchia lì vicino funziona ancora, non serve più come non servono tante altre cose nella decadenza montenerese del terzo millennio. Ammetterlo "non è facile però/ è tutto qui", si può concludere parafrasando una famosa canzone.
Nelle foto: in alto veduta della fontana, in basso particolari del degrado, articolo uscito su Il Quotidiano del Molise il 21 novembre 2011, la fontana come appariva nel novembre 2011