MONTENERO DI BISACCIA. Gli alunni delle scuole Elementari e Medie dovranno continuare a frequentare i due edifici in piazza: non è andata a buon fine la candidatura al Pnrr per demolirli e ricostruirne uno solo in via Gramsci. E' stata pubblicata oggi la graduatoria delle nuove scuole che saranno finanziate nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza; in Molise solo due le strutture interessate e si trovano a Venafro e Isernia. Risalenti al 1970 e 1971, saranno demolite e ricostruite, poco più di 15 milioni di euro il finanziamento accordato.
Che ci fossero poche speranze per Montenero si intuiva già dal comunicato con cui l'amministrazione comunale ha annunciato la candidatura lo scorso 8 febbraio, quando scadevano i termini di presentazione. Solo 216 sono infatti le nuove scuole finanziate in tutta Italia, per un miliardo e 189 milioni di euro complessivi, il 42,4 per cento destinato al Sud.
Il progetto montenerese mirava a demolire la Primaria in piazza e la Secondaria di primo grado in via Valentina, per poi ricostruire un solo edificio a piano unico in via Gramsci. Qui il Comune possiede un terreno, conditio sine qua non per aderire al bando, e sarebbe stata anche l'occasione per risolvere l'annosa questione del vecchio edificio del Professionale. Mai andato oltre pilastri di cemento ora visibilmente deteriorati, lo stabile è una "macchia su Montenero" come l'ha definito la sindaca Simona Contucci in un'intervista concessa a Monteneronotizie. Le va dato atto che è il primo sindaco, sebbene a seguito di un nostro articolo, che ne parla dopo venticinque anni di silenzio assoluto su un tema che si trascina da quarantasei e che ormai è diventato un tabù.
Dopo la mancata approvazione in sede Pnrr della nuova scuola anche il rudere del Professionale rimarrà così, per chissà quanti anni ancora. Tuttavia è stata sempre la Contucci a ritenere che la candidatura sarebbe in ogni caso stata utile "per non farci trovare impreparati rispetto alle prossime opportunità offerte dai futuri bandi".
Per il momento tramonta la speranza di realizzare un nuovo polo scolastico, cruccio anche delle due passate legislature, laddove testardamente quanto vanamente era inserito in ogni Piano delle opere pubbliche a mo' di refrain. Conviene augurare lunga vita agli edifici di Elementari e Medie in centro, risalenti rispettivamente agli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.
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