MONTENERO DI BISACCIA. Per Il sole 24 ore fu colpa di Tonino se non approdò in Molise il primo impianto eolico in mare, scrive infatti: "quando il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro si oppose al progetto di Effeventi nell’Adriatico al largo del 'suo' Molise". Quindici anni dopo si torna a parlare del progetto che tanto furore e polemiche causò. E a farlo, sebbene en passant, è il quotidiano economico per antonomasia a pagina 2 del numero di oggi. Avviene in un mondo completamente diverso e quando si ripensa ogni sistema per produrre energia senza doverla importare dall'estero, specie ai costi proibitivi degli ultimi tempi.
Il sole 24 ore dedica una pagina al tema oggi ritornato in auge, spiegando come sia complicato in Italia installare impianti di produzione dell'energia col vento in mare. E sono le cifre a parlare chiaro: 40 i progetti presentati fino a novembre e solo oggi, dopo sedici anni di attesa, si inaugura il primo parco eolico off shore a Taranto.
E come detto a quindici anni fa risale l'idea di quello che avrebbero voluto fare al largo di Montenero, Petacciato e Termoli. Fu presentato da una ditta milanese, la Effeventi, con diecimila euro di capitale sociale. Prevedeva 54 torri altre 80 metri ciascuna, 10 chilometri per 3 le misure (in pratica un terzo della costa molisana, dalla foce del fiume Trigno al confine con Termoli), circa 6 chilometri distante dalle spiagge dei tre comuni coinvolti. Sarebbe stato il primo in Italia.
A scoprire il tutto fu il giornalista termolese Emanuele Bracone; poco dopo si scatenarono amministrazioni comunali, provinciale, comitati civici e l'allora ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro. D'altronde era coinvolta anche la sua Montenero di Bisaccia. Favorevole, tuttavia, Legambiente.
Fu così che l'argomento tenne banco nella primavera 2007. Ci furono Consigli comunali, incontri a Montenero con sindaci e rappresentanti del circondario, amministratori provinciali (presidente era il montenerese Nicola D'Ascanio). I voti sempre unanimi.
In quel periodo Montenero era considerata la Silicon valley della politica molisana, aveva di tutto in Provincia e Regione, nonché il ministro Di Pietro. E fu probabilmente questi a far arrivare persino Rai 3 sulle dune della Marina di Petacciato, con la diretta nella trasmissione del sabato pomeriggio "Ambiente Italia". Parterre delle grandi occasioni: sindaci, comitati, esponenti nazionali di Legambiente, presidenti della Provincia e della Regione, e su tutti Antonio Di Pietro. Arrivò a diretta già avviata e quando il conduttore passò a lui il microfono dominò la scena. Era ministro.
Nel frattempo il sindaco di Montenero Giuseppe D'Ascenzo ed Edoardo Zanchini di Legambiente battibeccavano a gesti e parole. Con Legambiente in quella occasione litigò anche l'esponente molisano dell'associazione. Dallo studio Rai per la Effeventi c'era Luca Wagner, nome che suggerì a chi scrive l'incipit per l'articolo: "non si aspettava una sinfonia del genere. Un’intera orchestra gli ha suonato per un’ora la stessa nota: no al parco eolico off shore (...)".
L'argomento si trascinò per altri quattro anni, riconquistando gli onori della cronaca saltuariamente, come nel 2008 quando il Consiglio di Montenero votò all'unanimità il no alla richiesta di concessione demaniale. Infine arrivarono dapprima la sospensiva (maggio 2010) poi il no del Tribunale amministrativo regionale, a fine 2011. Finiva il tormentone eolico off shore.
Chissà se il merito, o la colpa, secondo i punti di vista, fu di Antonio Di Pietro. Certo da ministro, benché ancora per poco, aveva un certo potere, non ultimo far arrivare Rai 3 sulle sabbie petacciatesi. Inoltre in quegli anni negli ambienti dipietristi non sbagliavano un ricorso al Tar. Chissà , in ogni caso ecco cosa ne dice Il sole 24 ore:
Trasmissione di Rai 3: al centro Edoardo Zanchini di Legambiente e l'allora sindaco di Montenero di Bisaccia Giuseppe D'Ascenzo
L'articolo de Il Quotidiano del Molise del 18 marzo 2007