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Stabile la mortalità, la natalità crolla: così Montenero dopo due anni di Covid

Analisi dei dati locali raffrontati con quelli regionali e nazionali

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MONTENERO DI BISACCIA. Un 2021 peggiore dell'anno precedente, almeno in Molise, ma a Montenero i dati dei decessi rimangono nella media. Archiviato il secondo anno di pandemia, e dati Istat e comunali alla mano, si può analizzare l'impatto avuto dal Covid-19 anche sulle nostre piccole realtà. E la domanda delle domande è: quanta mortalità in eccesso ha causato?
Detto altrimenti, quante persone sono decedute in più indipendentemente dal fatto che fossero positive o meno? Forse l'unico dato, per quanto crudo, che può dare il quadro reale di cosa è realmente accaduto, dell'impatto del Coronavirus e dei suoi effetti collaterali su tutto il sistema demografico.
I dati di seguito analizzati prendono in esame Montenero di Bisaccia, Termoli, Campobasso, tutto il Molise, l'Italia e infine la Lombardia. Quest'ultima regione considerata perché è stata una delle più colpite dalla pandemia. Il primo confronto da fare è quello che contrappone il numero dei morti del 2020 e dei cinque anni precedenti, vale a dire la media negli anni dal 2015 al 2019. In Italia l'aumento di decessi è stato del 16,42%, in Lombardia di ben il 37,62%, per scendere in Molise al 8,38%. Passando ai singoli comuni molisani oggetto di questa analisi, Campobasso ha visto aumentare i morti del 14,46%, Termoli del 9,36, mentre a Montenero si è registrato un decremento (78 morti nel 2020 contro una media di 85 negli anni 2015-19).
Vale la pena di notare, in ogni caso, che anche nel 2020 a Campobasso e Termoli, ma soprattutto nel capoluogo, il numero di decessi ha raggiunto una quota mai raggiunta nei cinque anni precedenti presi a esempio (554 e 327 le cifre).
Fin qui i dati del 2020, mentre passando a quelli dell'anno appena concluso l'analisi non può che essere parziale, mancando sul sito dell'Istat la rilevazione di dicembre 2021. Ma anche fermandosi al mese di novembre è evidente che, sebbene meno pronunciata nel suo insieme a livello nazionale, la mortalità in eccesso ha continuato a persistere anche nel secondo anno di pandemia. In altri termini a novembre è già stato superato quasi ovunque il dato medio degli anni 2015-2019, segno che i morti sono ancora di più rispetto al periodo pre Covid. In regione, poi, la pandemia sembra aver colpito nel 2021 più che nell'anno precedente: con un mese di anticipo il numero di decessi in tutto il Molise, a Campobasso e Termoli ha già raggiunto e talvolta superato quello dell'anno precedente. Considerando, si sottolinea, che nel 2020 il virus aveva già colpito e aumentato il numero di morti. Inoltre, si tratta di cifre che Campobasso (546) e Termoli (364) non avevano mai raggiunto nei cinque anni precedenti considerati per il raffronto.
Con ogni probabilità sarà quello appena concluso l'annus horribilis per il Molise. Quanto a Montenero, con tutte le insidie che nasconde l'analisi di dati in un centro così piccolo, nel 2021 sono morte 92 persone e si tratta della cifra definitiva, presa ieri in municipio. Equivale a circa l'8 per cento in più rispetto alla media 2015-19, ma parrebbe azzardato parlare di reale mortalità in eccesso. Si tratta infatti di cifre già osservate in altri anni (97 nel 2018, per esempio), così non è andata per gli altri due centri molisani analizzati che però sono, non va dimenticato, molto più grandi. In conclusione, i freddi numero dicono che pur avendo avuto diverse vittime per Covid, a Montenero non vi è stato, finora e per fortuna, un evidente eccesso di mortalità.
E la natalità? Forse è qui che si registra un calo, per quanto la cifra di 30 nati nel 2021 è già stata sfiorata nel 2019 (32). Analizzando sempre il periodo 2015-19, tuttavia, si ottiene che la media annuale dei nati a Montenero è stata di 45. Ne consegue che, colpa o meno del Covid, nell'anno appena trascorso si è andati parecchio sotto, portando il rapporto nati-morti da 1/2 a 1/3. Per quanto, come detto, già è accaduto qualche anno fa che i nuovi cittadini siano stati così pochi. Resta perciò difficile stabilire quanto il minor uso dei letti matrimoniali sia dovuto alla pandemia.

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