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Rubati orologio e portafogli dopo morto

L’episodio denunciato su Facebook dal fratello di un quarantanovenne deceduto in fabbrica a marzo

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MONTENERO DI BISACCIA. Un vile atto esecrato da ogni civiltà dalla notte dei tempi ma destinato a perpetrarsi: rubare oggetti e valori ai morti. Anche se appena successo, col cadavere letteralmente ancora caldo. E’ successo a fine inverno in Fiat a Termoli, ma la denuncia sulla propria pagina Facebook da parte del fratello è arrivata solo adesso per i motivi spiegati nello scritto. Un grido di dolore quello di Gennaro Di Lisio, fratello maggiore del quarantanovenne stroncato da un infarto a marzo, di seguito riportato integralmente:

“Con i soldi rubati a mio fratello morto puoi mangiarci una bella fiorentina, mentre per l’orologio ti auguro di rivedere specchiato il suo volto sorridente ogni volta che ne consulterai il quadrante. Era il 5 marzo quando Umberto Di Lisio ci lasciava, così all’improvviso durante il suo turno alla Fiat. Io e tutta la famiglia abbiamo fatto di tutto per non crederci, per cercare fino all’ultimo quegli oggetti in casa sua finora, ma è stato inutile. E così dopo mesi mi trovo qui a gridare, affinché si sappia, che mentre era lì a terra, esanime sul freddo pavimento industriale, qualcuno gli ha rubato l’orologio e il portafogli.
Chiunque tu sia, davvero, vai al ristorante e mangia una fiorentina, porta anche qualche tuo amico, e quando andrai a pagare con il denaro sottratto in quel vile modo ricordati che il tutto è stato offerto da mio fratello, la fiorentina era il suo piatto preferito. Ti auguro buone feste e mi raccomando, l'orologio sempre in vista perché era bellissimo.
Un saluto da Rino e Umberto"

Dal punto di vista legale si tratterebbe di reati contro il patrimonio, anche se pare non esserci la volontà di sporgere denuncia. Sotto l’aspetto morale, invece, qualcosa che indigna e aggiunge dolore al dolore. Persone così sono comunemente chiamate “sciacalli”, forse ingenerosamente nei confronti dell’animale da cui è mutuato il termine.

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