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Bullismo seriale e parolacce contro i ciclisti di domenica all'alba sulla Statale 16

Due i casi segnalati: giovani affiancano ciclisti di prima mattina e li riempiono di insulti. In un caso anche principio di inseguimento. Il timore è di essere scaraventati fuori strada

La Redazione
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LITORALE BASSOMOLISANO. Se non ne fosse arrivata una seconda, si poteva pensare a quella segnalazione come riferita a qualcosa di unico, estemporaneo. Invece ne è arrivata un'altra e le modalità identiche fanno avere almeno il sospetto che sia un comportamento seriale. Con i tratti di una follia seriale.
Il luogo è la Statale 16, nei territori di Petacciato in un caso, Montenero di Bisaccia nell'altro. Poco dopo le sei di mattina l'orario, quando quella strada, normalmente molto trafficata, è deserta o quasi. Ambedue le volte di domenica, alcune settimane fa, e in entrambi i casi un ciclista è stato affiancato da un'automobile, con all'interno in un caso due, nell'altro tre giovani. Uno che dormiva in entrambi gli episodi, una scena che fa pensare al rientro da una movida. 
Dapprima una generica richiesta di informazioni, del tipo "per andare a Vasto?", subito dopo una serie di parolacce irripetibili attraverso il finestrino aperto. Il giovane accanto che continuava a dormire, mentre chi era alla guida continuava ad affiancare il ciclista e riempirlo di insulti. 
Le due storie sono identiche nella prima parte, diverse nell'epilogo.
Nel primo caso il ciclista è stato addirittura stretto dall'auto mentre era coperto di parolacce. Per questo si è fermato e girato, e solo grazie alla forma fisica è riuscito a dirigersi velocemente verso Petacciato Marina, dove è entrato. Stava per chiamare i numeri di emergenza, ma i giovani con l'hobby del turpiloquio si erano già dileguati in direzione di Vasto.
Nel secondo caso il ciclista è stato affiancato in territorio di Montenero di Bisaccia, sempre in direzione nord sulla Statale 16. Solita richiesta e valanga di insulti, mentre il giovane sul sedile passeggero continuava a dormire. In questo caso l'auto è rimasta a distanza. Il ciclista non ha reagito, ma dopo alcuni interminabili secondi ha estratto il telefonino dalle tasche posteriori della maglia. A quel punto è sopraggiunta un'altra auto da dietro, quindi sempre in direzione nord, verso Vasto, e il giovane ha accelerato in modo deciso e se n'è andato. 
Auto grigia in entrambi i casi, ma sulla precisa tonalità le due testimonianze divergono: grigio argento in un caso, più scuro nell'altro. Tedesca in un caso, non definita nell'altro. 
Nessuno dei due ciclisti ha preso il numero di targa: in quei casi si tengono mani sullo sterzo e occhi attenti perché si teme di essere spinti fuori strada.
L'identica modalità fa pensare a qualcosa di seriale, foss'anche nelle fasi iniziali.

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