Vaccini si, vaccini no. Il mondo intero si interroga, si divide. Abbiamo fatto alcune domande a chi si è sottoposto alla vaccinazione anti Covid-19. Abbiamo rivolto alcune domande al dottor Fabio De Risio, dirigente medico dell’Ospedale di Borgo Valsugana (Trento) presso l’Unità operativa di Chirurgia Orale che nella scorsa settimana è stato vaccinato.
Che stati d’animo si possono descrivere dopo la vaccinazione? Liberazione o timore?
Io insieme ai miei colleghi abbiamo affrontato con grande serenità questa vaccinazione. La conoscenza aiuta e rende consapevoli. Conosciamo molto del sistema immunitario e della capacità di un vaccino di indurre una immunità. Sappiamo molto bene cosa è una risposta anticorpale, e come essa viene stimolata. Dietro un vaccino ci sono studi importanti, ci sono ricercatori che hanno fatto della ricerca la loro ragione di vita, ci sono uomini e donne che lavorano per rendere migliore l umanità. Il sentimento è di grande felicità e di speranza. Credere nella scienza significa credere nel futuro. Noi tutti vogliamo crederci.
Cosa si sente di dire a chi in questo momento è contrario alla vaccinazione?
Guardi voglio essere chiaro. Noi medici abbiamo il dovere di informare e soprattutto di comunicare in maniera chiara con i nostri pazienti, questo a volte non succede e noi abbiamo una grande responsabilità nella confusione che si è generata intorno ai vaccini. Questi rappresentano a oggi una grande opportunità, e sono da considerare assolutamente una risorsa sicura per la prevenzione di molte malattie infettive. Tutta la letteratura scientifica internazionale è assolutamente concorde nel considerare i vaccini un’arma fondamentale. Nel rispetto delle opinioni altrui, il mio invito è quello di far riferimento al proprio medico di fiducia, che resta un compagno di vita per tutti noi. E’ importante riconoscere le competenze, e non permettere che giudizi superficiali e privi di ogni supporto scientifico assumono il significato di verità. Ci sono tanti nuovi appassionati oggi alle informazioni che riguardano la medicina in generale. Volevo invitare tutte queste persone a citare quando parlano gli articoli della letteratura internazionale, perché esse sono la base dell’informazione scientifica.
La campagna vaccinale: teme che l’ondata di scetticismo possa influire negativamente sulla campagna vaccinale?
La ringrazio per questa domanda. Inizio con il rispondere con un’altra domanda per semplificare il mio ragionamento. Cosa penserebbe lei se io dicessi che il Nuovo ponte Morandi è costruito in maniera errata? Che competenze tecniche posso avere io sulla costruzione di un ponte? Allo stesso modo faccio notare che la grande rivoluzione digitale che stiamo subendo ha superato ogni immaginazione. Oggi tutto vuole essere immediato. Il tempo diventa più importante del risultato. E allora le informazioni diventano veloci. Tutti possiamo con un clic, dare pareri su qualsiasi cosa, anche su cose di cui non abbiamo nessuna competenza. Tutto corre in maniera veloce e superficiale. Esistono in medicina quelle che si chiamano revisioni della letteratura. Dove vengono elaborati tutti gli studi scientifici che riguardano un argomento. Lo sa quanto tempo ci vuole a fare una revisione della letteratura? Ci vogliono mesi, bisogna conoscere l’inglese e avere grandi competenze scientifiche. E allora le chiedo: come si fa con clic ha supportare una teoria? La conoscenza richiede studio e competenze. Per dirla alla Montenerese per fare bene il sugo ci vuole tempo. La velocità e la superficialità non pagano mai, nemmeno e soprattutto nell'informazione scientifica a cui noi facciamo riferimento. Rivendico il ruolo di noi sanitari che abbiamo scelto di curare i nostri pazienti secondo scienza e coscienza sempre e comunque. Auspico in futuro un migliore umanesimo scientifico, in cui il medico abbia sempre in primo piano, il malato, colui che soffre, che al medico si rivolge con fiducia e speranza. Perché chinarsi su chi soffre possa diventare la più alta espressione del sapere. E solo così che i nostri pazienti torneranno a credere in noi e non ha un post su Facebook.