Secure Ports: la sicurezza dei piccoli scali adriatici, c'è anche il porto di Montenero

Il progetto è finanziato dall'Unione europea e mira a rendere più sicuri gli approdi di Italia, Albania e Montenegro. Montenero è insieme a Gallipoli uno dei centri italiani coinvolti

La Redazione
10/12/2025
Attualità
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TARANTO. È stato lanciato ieri nel capoluogo ionico il progetto Secure Ports, un'iniziativa che durerà trenta mesi e punterà a rendere più sicuri i piccoli scali di Italia, Albania e Montenegro. Finanziato dall'Interreg Ipa South Adriatic 2021-2027, programma di cooperazione transfrontaliera dell'Unione europea, è coordinato da Its Academy Mobilità e riguarda i Comuni di Gallipoli (Le) e Montenero di Bisaccia (Cb) in Italia, Papillon 1 (Montenegro) ed Envio Ngo (Albania).
Obiettivo proteggere i porti turistici dagli attacchi cyber-informatici e non solo. La presentazione si è svolta al Bac-Parco della musica, dove sono intervenuti il presidente Its Silvio Busico, il dirigente dell'Autorità di gestione Interreg Claudio Polignano e la direttrice Its Luigia Tocci. A loro il compito di spiegare il progetto.
Secure Ports punta a rafforzare la sicurezza fisica e informatica dei piccoli porti dell'Adriatico meridionale, su ambo le sponde. Creare una piattaforma tecnologica avanzata, una delle applicazioni pratiche annunciate, che monitori in tempo reale le minacce nei porti dei tre Paesi. L'investimento ammonta a circa un milione di euro, suddiviso tra i partner molisani, pugliesi, albanesi e montenegrini. Formazione, sviluppo di una security dashboard, integrazione di modelli Bim-Gis e infine un Piano di azione congiunto, ciò che è stato definito un modello condiviso di sicurezza transfrontaliera. Ne beneficeranno, è stato spiegato nel corso della presentazione, autorità portuali, operatori marittimi e amministrazioni locali, quindi anche quella di Montenero di Bisaccia, nel cui territorio ricade uno dei porti turistici interessati dal progetto.

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