di Altiero D'Ascenzo
Oggi l’Italia ricorda la festa delle Forze Armate e la Commemorazione dei Caduti di tutte le Guerre. L’Armistizio di Villa Giusti a Padova (04-11-1918) firmata dal Gen.le Badoglio per l’Italia e dal Gen.le von Webenau per l’Austria, permise all’Italia di rientrare nei territori di Trento e Trieste portando a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca Risorgimentale. Contestualmente si vuole ricordare anche i 56.000 soldati I.M.I. (Internati Militari Italiani) che non sono caduti in combattimento, ma deceduti durante la loro prigionia nei campi di concentramento tedeschi, che compromisero la loro libertà per aver detto: No!
All'interno dei reticolati gli I.M.I. collaudavano il limite della loro sofferenza e resistenza fisica per maltrattamenti e denutrizione. Hanno combattuto una guerra silenziosa, senza armi, una guerra bianca, sfidando il fuoco delle mitragliatrici, posizionate sulle torri di controllo. Loro non dovevano obbedire ad alcun comando proveniente da fonte superiore. Loro potevano scegliere durante la prigionia la “Libertà con disonore” oppure i “Lager con dolore”, ma coerenti con i valori dei loro ideali preferirono la schiavitù. Alcuni nostri concittadini detenuti nei campi di concentramento, non sono mai tornati. Vogliamo ricordarli per fare onore ad una scelta che non fu assolutamente inutile, né moralmente meno eroica di quella armata. Ricordarli significa fare memoria della nostra Storia e consolidare quei valori posti a fondamento del nostro Paese, è un atto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato. Il loro sacrificio invita a custodire la memoria e ad impegnarci affinché tragedie simili non si ripetano più. La pace non può essere data per scontata. La nostra speranza è sempre quella che la cultura possa prevalere sulle armi, il dialogo sulla violenza.
Dr. Altiero D’ASCENZO