Vecchi mezzi comunali in vendita: solo l'escavatore fuso ha trovato un acquirente

Nessuna offerta per gli scuolabus dismessi, a gasolio e a metano. Eccessivi prezzi chiesti secondo gli addetti ai lavori. Il Comune ci proverà ancora?

La Redazione
26/09/2025
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Potrà apparire come un paradosso, ma alla fine ha riscosso interesse soltanto il mezzo fuso e più vecchio. Nessuna offerta per i due vecchi scuolabus, tre per l'escavatrice, questo il risultato dell'asta pubblica che si è svolta in primavera, ma per la quale soltanto ieri è uscita la determina che ufficializza l'esito. E cioè una evidente delusione per l'amministrazione comunale, che intendeva liberarsi di vecchi mezzi non utilizzati da anni. 
Un breve riepilogo. Era aprile 2025 quando gli uffici comunali organizzavano un'asta pubblica per alienare tre vecchi mezzi: una terna per movimento terra Hitachi Benati FB200 (immatricolata nel 1996, 1500 euro la base d'asta), uno scuolabus a metano Iveco Cacciamali 65CNG (anno 2010, valore 17500 euro), uno scuolabus a gasolio Iveco Cacciamali 65C (anno 2005, valore 10500).
Tutti e tre come accennato non usati da svariati anni, mentre per la macchina escavatrice era addirittura precisato il particolare del motore fuso. Gli interessati potevano presentare un'offerta per uno soltanto o anche per tutti e tre i mezzi, che sarebbero stati assegnati, anche singolarmente, al miglior offerente.
Arrivato il giorno dell'asta, tuttavia, soltanto tre buste si sono materializzate e riguardavano solamente la terna che un tempo svolgeva i lavori di edilizia stradale per il Comune. C'era chi voleva il mezzo fuso, in parole povere, non anche gli scuolabus teoricamente in grado di muoversi.
Fra le tre offerte è stata scelta quella più vantaggiosa per il Comune, presentata da una società operante in provincia di Roma: 3.555,55 euro. Oltre il doppio di quanto ipotizzato (la base era 1500 euro), ma resta il paradosso che sia stato venduto soltanto il mezzo più vecchio, fuso, adatto solo per fornire pezzi di ricambio.
Monteneronotizie ha provato a chiedere spiegazioni a qualche addetto ai lavori. E, secondo chi ne sa, la cifra sborsata per l'Hitachi sarà facilmente recuperata dall'acquirente, fosse anche solo vendendolo a ferro vecchio da fondere, per non parlare delle varie pompe idrauliche che muovono, anzi muovevano, pala meccanica, benna ecc. Viceversa quanto chiesto per i due scuolabus sarebbe stato, semplicemente, troppo, abbastanza per non rendere appetibile per nessuno l'acquisto.
Il bus a metano, per esempio, sarebbe necessario rimorchiarlo fino a un'officina specializzata. Qui sostituire innanzitutto le bombole, per una spesa di alcune migliaia di euro, per poi controllare tutto il resto (tubazioni ecc.). A quel punto il mezzo andrebbe rimorchiato, di nuovo, fino al più vicino distributore di metano, non essendo il gas facilmente trasportabile, come un normale combustibile liquido, in una tanica. Il tutto dopo aver sborsato 17500 al Comune di Montenero, cifra in tutta evidenza non ritenuta conveniente. Così come conveniente non è stata la cifra di 10500 euro chiesta per lo scuolabus a gasolio, ormai ventennale e anch'esso fermo da un po'.
Secondo indiscrezioni la struttura comunale vorrebbe approntare un'altra asta pubblica, ma ribassando considerevolmente i prezzi, almeno del venti per cento si vocifera. Eppure secondo gli esperti si rischierebbe ancora una gara deserta, in sintesi sarebbero ancora troppo esose le cifre richieste. Andasse a vuoto anche la nuova asta, non resterebbe che rottamare, con i costi connessi.
Intanto il vecchio escavatore fuso ha trovato una nuova "casa", dove sarà smontato a pezzi e usato per i ricambi.
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