Zanzare? Meglio imparare a conviverci. Intervista a Claudio Venturelli

L'entomologo e docente universitario: "la disinfestazione va eseguita soprattutto in primavera". E grattarsi dopo la puntura è una pessima idea, ma quasi inevitabile

Rossano D'Antonio
23/08/2025
Attualità
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Gli insetti e in particolare le zanzare devono affascinarlo, tanto da scriverci più di un libro e diventare uno dei massimi esperti italiani. Claudio Venturelli dopo la laurea in Scienze agrarie è diventato entomologo a Cesena, nel Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl della Romagna. Oggi è in pensione, ma resta un punto di riferimento a livello nazionale quando si parla di zanzare, fastidiosi insetti capaci di generare prurito con le punture e finanche di trasmettere malattie.
Ne abbiamo parlato con il docente universitario nell'intervista che ha concesso a Monteneronotizie, nella quale spiega come difendersi dalle zanzare, cercando di conoscerle, proprio per non diventarne "allevatori e carnefici di noi stessi". E una volta punti, vietato grattare. Infine, guai a pensare che gli insetti non servano.
Prof. Venturelli si sente in giro con insistenza che ci sono più zanzare del solito, è così? Sono aumentate quest'anno o negli ultimi anni? Oppure è una falsa percezione o peggio un luogo comune?
"Quest'anno le zanzare sono in linea con gli altri anni, l'andamento è stato diverso perché all'inizio ce n'erano di meno e anche sui vari quotidiani è apparsa questa notizia. Ma già dai primi dieci giorni di luglio sono cominciate ad aumentare e adesso sono sicuramente aumentate. E in alcuni casi hanno superato le quantità dello scorso anno, soprattutto perché ci sono stati questi giorni di pioggia".
Pertanto non è solo una percezione, ma le disinfestazioni che effettuano i Comuni, per esempio qui a Montenero di Bisaccia, un paio di giorni fa, servono a qualcosa o è soltanto insetticida buttato al vento, letteralmente?
"La disinfestazione contro le zanzare deve essere eseguita con una metodica precisa. Va fatto un intervento di prevenzione, ovvero lotta contro le larve di zanzara partendo già dai primi mesi dell'anno, a seconda delle località. Però già da aprile bisognerebbe sapere esattamente dove intervenire con gli insetticidi, che siano essi biologici o chimici, ma che distruggano le larve di zanzara. Quella è una lotta molto efficace, la lotta che viene fatta contro gli adulti, semplicemente intervenendo quando si pensa che le zanzare possano essercene ma non si è sicuri, non hanno una grande efficacia. Sono molto importanti invece – continua Claudio Venturelli -, gli interventi adulticidi nel caso in cui ci siano emergenze sanitarie, come in questo periodo la trasmissione di West nile, Dengue, Chikungunya, perché in quei casi bisogna abbattere il vettore per ridurre il rischio di trasmissione della malattia".
La zanzara tigre è arrivata relativamente da poco in Italia, è peggiore, uguale o meno temibile dell'altra che già avevamo, quella diciamo notturna?
"La zanzara tigre è arrivata in Italia nel 1990, in Abruzzo nei primi anni Duemila, non si può dire che l'una sia peggiore dell'altra. Sicuramente tutte e due sono importanti, sia la culex pipiens, la zanzara comune, quella notturna, sia la zanzara tigre perché sono vettori di malattie. La culex è una zanzara che c'è sempre stata, è autoctona e quindi la conosciamo meglio. È una zanzara che può essere combattuta e contenuta anche al di fuori dell'appartamento, e se si vive in casa munendosi di zanzariere. Però in realtà è una zanzara che può pungere all'aperto, tanto che la West nile, che è la malattia trasmessa dalla zanzara comune, viene veicolata prevalentemente nelle zone foresi, quindi è più della campagna, dei boschi e delle aree comunque esterne alla città. È una malattia che si sviluppa prevalentemente nelle aree esterne alla città. Mentre Chikungunya e Dengue sono virus trasmessi dalla zanzara tigre, che è una zanzara diurna e che vive molto più frequentemente in città, difatti le malattie sono presenti quasi sempre in ambienti urbani. Quindi dire che l'una è peggiore dell'altra, direi che no, non è una buona risposta".
Nel libro Questione di culex, interamente dedicato alle zanzare, Claudio Venturelli scrive "gratta e perdi". In pratica l'istinto, che è di grattarsi, ci suggerisce la cosa peggiore da fare?
"Nel libro 'gratta e perdi' è una battuta ovviamente, è chiaro che la zanzara quando punge inserisce il proprio stiletto nella cute, va a cercare il vaso sanguigno e immette una sostanza che è anticoagulante e proviene dalla saliva, dalle ghiandole salivari. Ha un azione anticoagulante, ma è anche irritante, perché dà una sorta di allergia. Se ci si gratta questa sostanza viene diffusa, non rimane lì dov'è, per cui aumenta il prurito. In teoria non bisognerebbe grattarsi, ma è difficile che chi viene punto riesca a sopportare questo. Per evitare il prurito bisogna utilizzare o dei dopo puntura o delle creme oppure anche un po' di ghiaccio".
Entomologo è chi studia gli insetti e chi da ragazzo ha letto il classico di Verne "Un capitano di quindici anni" ricorda il singolare personaggio che era appunto un entomologo, sempre a caccia di insetti durante le mille avventure dell'equipaggio. Per altro è una disciplina tenuta in considerazione anche in ambito forense e processuale, dove permette di stabilire quando una persona è morta, se vi sono larve di mosca, per esempio. La domanda è quanto sono importanti gli insetti per l'ecosistema e, di conseguenza, per noi esseri umani?
"Gli insetti sono animali indispensabili. D'altra parte costituiscono quasi il novanta per cento di tutta la popolazione animale che c'è sulla terra, nelle acque ecc. Cosa dire? Parlare di insetti, anche nell'entomologia forense, diventa una cosa molto interessante, perché riesce a dare un'informazione utile nel tempo, non è una fotografia dell'immediato, ma è quello che è avvenuto nel tempo. Sarebbe un po' complicato da spiegare, io su questo ho scritto un libro che si chiama L'innocenza della zanzara, dove proprio la zanzara diviene l'elemento fondamentale raccolto dagli
inquirenti per trovare il DNA e scoprire chi era l'assassino della giovane vittima. Ma detto ciò mi fermo, certo l'entomologo è una figura diciamo poco conosciuta in realtà, che si sta riaffermando adesso. Io sono stato allievo di uno dei grandi entomologi italiani che è Giorgio Celli, colui che ha introdotto la lotta biologica in Italia, sia in agricoltura sia contro le zanzare.
Per rispondere alla domanda – prosegue il prof. Venturelli -, quanto sono importanti gli insetti per noi? Sono importantissimi, consideriamo gli insetti pronubi, ovvero quelli che contribuiscono con l'impollinazione a far crescere le piante, sviluppare i frutti eccetera, senza di essi non ci sarebbero tutte queste piante e i loro frutti, ma soprattutto diminuirebbe anche la fotosintesi clorofilliana, perché ci sarebbero meno piante. C'era un detto che veniva attribuito a Einstein, secondo il quale nel momento in cui le api scomparissero la popolazione mondiale avrebbe un grave rischio di depauperamento e quindi di sofferenza globale, proprio perché meno piante e meno ossigeno".
Gli insetti servono, magari anche le zanzare a loro modo, per altro, sempre dal suo libro, scopriamo che c'erano prima di noi e può darsi che ci saranno ancora dopo la nostra estinzione. Concludendo, dobbiamo rassegnarci a convivere con le zanzare?
"Sicuramente le zanzare c'erano prima di noi, ormai da milioni di anni vivono sulla Terra, si sono adattate a tutti i climi e a tutti gli ambienti e hanno molte più probabilità di sopravvivere a qualsiasi evento rispetto a quella che può essere la capacità dell'essere umano. Quindi sì, direi rassegniamoci a vivere con le zanzare, a convivere con le zanzare. E se vogliamo averne di meno dobbiamo adottare degli atteggiamenti diversi: eliminare tutti gli stagni d'acqua inutili, trattare quelli che non possiamo eliminare, in modo da evitare che le zanzare possano mettere casa vicino alle nostre case. Quindi evitare di diventare un po' noi allevatori e poi vittime, carnefici di noi stessi".

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