Cessione acqua del Liscione alla Puglia: scontenti tutti. Gli interventi di Tutolo (Puglia) e Fanelli (Molise)

La Redazione
20/08/2025
Attualità
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Comunicato del consigliere regionale della Puglia Antonio Tutolo:
Dopo settimane di silenzi e promesse non mantenute, ieri è arrivata l'ultima trovata: si parla di un altro presunto stanziamento di 20 milioni di euro per la un condotta del Liscione. Una cifra che, oltre a essere irrisoria rispetto ai 190 milioni annunciati in precedenza, non è accompagnata da alcun atto formale. Il Governo sarebbe "al lavoro per individuare le fonti di finanziamento necessarie a coprire tale fabbisogno". Un déjà vu che non convince più nessuno. Annunci in pompa magna, ma di concreto non c'è nulla. E questo è inaccettabile. I cittadini hanno il diritto a certezze, non a promesse. Le cifre cambiano a ogni dichiarazione, ma la sostanza resta sempre la stessa: mancano documenti, coperture, impegni reali. L'unica certezza, oggi, è che i 190 milioni non ci sono e che i lavori non partiranno a settembre.
E di certo c'è solo che i 190 milioni non ci sono e che sicuramente i lavori non partiranno a settembre.
Mi sono battuto per capire da dove sarebbero arrivati quei soldi, e avevo ragione. Nel decreto firmato dal Ministro Salvini il 24 luglio, l'opera non compare. Nessuna traccia. Nessuna fonte certa. E ora, come se non bastasse, si comunica una nuova cifra: 20 milioni di euro e un passaggio sulla necessità di affidare la progettazione definitiva dell'opera entro ottobre, quindi non è quella esecutiva che attiva la gara d'appalto. Perciò non è una questione che si risolve in autunno. Ma anche in questo caso, nessuno sa da dove verrebbero i soldi. È evidente che si continua a giocare con i numeri, senza alcuna trasparenza.
Gli unici numeri validi finora sono quelli generati dalla crisi idrica che sta colpendo le aziende agricole di due regioni.
È chiaro che ormai si parla del "tubone" senza avere la minima cognizione. Per questo due giorni fa ho effettuato un sopralluogo presso la diga del Liscione per mostrare ai cittadini, con immagini e parole, ciò che da anni viene ignorato o raccontato in modo distorto. Quella che viene chiamata "la condotta del Liscione" non è un progetto immaginario, non è una trovata politica di Tutolo: è un'opera reale, iniziata oltre vent'anni fa, e mai completata.
Il primo stralcio della condotta è stato finanziato con la legge obiettivo del 2001. Oggi, nel 2025, non è ancora entrato in funzione. La dimostrazione che la mia non è una battaglia contro una parte politica, ma che nasce dalla volontà di risolvere un problema atavico del territorio.  Milioni di euro spesi, nessuna goccia d'acqua distribuita. Eppure, questa infrastruttura potrebbe irrigare 6.000 ettari di terreno nel Basso Molise, generando sviluppo, lavoro e reddito per un territorio che oggi è costretto a vedere i propri figli emigrare. Solo l'acqua in eccesso arriverebbe in Puglia.
E a questo proposito invito la consigliera regionale molisana Micaela Fanelli a un confronto pubblico, perché continua a diffondere una narrazione fuorviante e allarmistica. Parlare di "furto d'acqua" è irresponsabile. Le spiegherei, dati alla mano, che il surplus idrico della diga viene oggi disperso in mare, e che la condotta servirebbe prima di tutto il Molise, con benefici diretti per l'agricoltura locale. Non si tratta di togliere, ma di restituire dignità e futuro a un territorio abbandonato. Se completata fino al potabilizzatore di Finocchito, libererebbe risorse idriche oggi sottratte all'agricoltura e gettate in mare. I benefici sarebbero enormi, ma servono infrastrutture e volontà politica.
Continuerò a denunciare, a documentare e a pretendere risposte. I cittadini meritano trasparenza, serietà e infrastrutture che cambino davvero il volto del territorio e creino sviluppo.
Basta con le promesse vuote. Basta con i giochi di prestigio sulle cifre in arrivo. È tempo di intervenire. Stanzino i fondi e nominino immediatamente un commissario straordinario. Altrimenti si rischia che passino altri 25 anni e nel frattempo sia rimasto solo il deserto. Non mi fermo. È una battaglia per il futuro di un territorio che non può più permettersi di essere ostaggio dell'inerzia e dell'incertezza. Non si tratta di schierarsi, ma di pretendere risposte chiare e impegni concreti.

Comunicato della consigliera regionale del Molise Micaela Fanelli:
Ancora notizie ambigue e sempre più allarmanti sul collegamento idrico tra Liscione e Finocchito. Ancora silenzio assordante da parte della Regione Molise, che non comunica, non commenta, non spiega qual è la verità sul progetto.
Così, dopo la 'boutade' dei senatori di Fratelli D'Italia Fallucchi e Della Porta sul finanziamento e sull'imminenza dei lavori, che abbiamo smontato semplicemente andando a leggere il decreto ministeriale dove non c'è traccia del 'tubone', ieri sulla questione è intervenuto il sottosegretario all'agricoltura Patrizio La Pietra, affermando che nel corso della cabina di regia dello scorso 8 agosto, il Commissario straordinario Nicola Dell'Acqua avrebbe presentato una "dettagliata relazione sull'intervento di interconnessione idrica tra la diga molisana di Ponte Liscione e la traversa di Finocchito, in Puglia". Evidenziando, inoltre, un ulteriore fabbisogno finanziario pari a circa 20 milioni di euro, con il Governo al lavoro per individuare le fonti di finanziamento necessarie.
Stavolta si tratta di una notizia fondata? O si tratta di un altro annuncio elettorale in vista delle prossime elezioni regionali in Puglia.
Ma soprattutto, è possibile che dallo scorso 8 agosto la Regione Molise, il Presidente Roberti, il Consigliere delegato Sabusco non hanno avvertito la necessità di informare i cittadini molisani su uno sviluppo tanto importante?
E le rassicurazioni fornite in Consiglio dal nostro Governatore, che si è impegnato a riferire in Aula prima di qualsiasi intervento, che fine hanno fatto?
Dove sono i dati sul presunto surplus idrico del Molise? Dov'è il progetto dettagliato? Come, chi e quando sarà autorizzato a prelevare acqua dal Liscione? Solo per l'agricoltura o anche per gli usi civici? E dov'è il rispetto degli accordi di compensazione pregressi?
Negli scorsi giorni, ho anche chiesto per iscritto al Direttore Generale della Regione, di ottenere copia di ogni atto, documento, accordo intercorso tra la Regione Molise, la Regione Puglia e il Governo sulla cessione e gestione delle nostre risorse idriche e su eventuali studi tecnici di fattibilità, inclusi quelli sulle fonti di approvvigionamento, sui volumi ceduti/cedibili o previsti, sugli impatti sulle riserve idriche regionali.
Mi è stato risposto in maniera evasiva, con obiezioni formali sulla propria competenza in materia, non fornendo alcuna documentazione.
Tutto, quindi, resta buio, nebuloso e soprattutto pericoloso, perché è sempre più evidente che mentre la Puglia, giustamente, fa i suoi interessi, noi – a questo punto, sembra sempre più volutamente –  non 'battiamo palla'. E se non c'è traccia di alcuna azione promossa a Roma dalla Giunta e dalla delegazione parlamentare in difesa della nostra acqua, non c'è traccia nemmeno di un'azione di controllo puntale che, se esiste, non viene comunicata tempestivamente. E questo alimenta sempre più il sospetto che, pur di non dare fastidio a Roma, il 'nostro' centrodestra sia disposto a sacrificare anche l'ultimo 'gioiello di famiglia', la nostra, poca, acqua.
Per questo, già da un mese, ho chiesto formalmente un incontro all'Autorità di Bacino Meridionale con tutti i soggetti interessati, prima che le decisioni romane siano consolidate. E tornerò a sollecitarlo, perché è chiaro che qualcosa si stia muovendo, senza che però in Molise se ne sappia nulla.
Ripeto, come opposizioni il nostro obiettivo non è negare a prescindere l'acqua alle regioni confinanti, ma vogliamo capire, prima e con le carte alla mano, se possiamo cederla senza restare noi a secco, chi gestirà questo processo, chi avrà il controllo, quali saranno le opere compensative, quali le garanzie che finora restano 'a chiacchiere', mentre nulla risulta scritto nero su bianco.
Non ci interessa alimentare polemiche, ma proteggere le nostre risorse idriche. E vorremmo che questa battaglia sia comune, senza bandiere e genuflessioni politiche a chicchessia, Governo nazionale in primis.

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