MONTENERO DI BISACCIA. Si conferma un appuntamento classico e frequentato dell'Estate montenerese la festa di contrada Montebello "Cuore immacolato di Maria". L'evento si è svolto ieri, come di consueto nello scenario unico della piazza antistante la torre di avvistamento cinquecentesca, con dietro l'Adriatico e il golfo di Vasto. L'organizzazione come sempre affidata all'associazione Torre di Violante, nome mutuato dall'antica fortificazione; un comitato feste che da anni riempie la piazza della frazione montenerese più prossima al mare.
Dopo le celebrazioni religiose del pomeriggio l'attesa serata dedicata a gastronomia locale e concerto musicale. Davanti a una piazza gremita si sono esibiti i Palasport, cover band dei più famosi Pooh, dai quali hanno scelto il nome dal loro celebre primo album doppio dal vivo. La band, particolare di non poco conto, è quella che anni fa ha vinto il concorso organizzato dai Pooh originali e dedicato alle proprie cover band. I Palasport vinsero, potendosi pertanto fregiare da allora del titolo di "tribute band ufficiale".
E d'altronde ascoltandoli si può avere un'idea sul perché l'abbiano spuntata sui rivali. Sono quattro e ognuno di loro interpreta esattamente il ruolo dell'originale, dal chitarrista al batterista, le parti soliste, come quelle in coro. Non bastasse, per rispecchiare il suono Pooh, usano gli stessi strumenti. E così quando il chitarrista imbraccia una Gibson Les Paul Junior, rara quanto affascinante, fra il pubblico qualcuno anticipa: "adesso eseguono Parsifal, Battaglia la suonò con quella nel 1973". E difatti anche la suite vocal-strumentale è parte del repertorio eseguito ieri sera, oltre alle tante hit del gruppo forse più famoso d'Italia. E allora non sono mancate Tanta voglia di lei, Pensiero, La mia donna, Canterò per te, Chi fermerà la musica, La donna del mio amico... l'elenco è lungo, visti i quasi sessant'anni di carriera.
I Palasport curano anche l'effetto scenico, da sempre punto forte dei Pooh. Gradini illuminati, laser, scintille e un suono che funziona. Finalmente sul palco una batteria col set completo e non striminzita com'è di moda da un po': durante le rullate si sente che ogni tamburo ha un suono diverso. E il groove trascina, eccome. Pier, Claudio, Lorenzo e Cosimo vestono persino come i Pooh durante la tourneè del cinquantennale, cui lo spettacolo che portano in giro attualmente si rifà.
A fine concerto il pubblico si fa coinvolgere sulle canzoni più classiche, si canta sotto il palco, infine persino gli autografi, che qualche fan poohista guarda con circospezione. I quattro Palasport imitano i Pooh anche nel parlare col pubblico a turno, spiegare cosa fanno, ringraziare il comitato feste e il pubblico. Dimenticano di citare Montenero di Bisaccia o anche solo la frazione in cui suonano, Montebello, mentre per gli originali è di solito Canzian a farlo. Ma se tutto ha funzionato, se le braccia con la pelle d'oca si vedevano a ogni tavolo, questo si perdona.