Con i Palasport "l'aria diventa elettrica" a Montebello

Ieri il concerto della cover band ufficiale dei Pooh ai piedi della torre cinquecentesca. Successo per la festa del Cuore immacolato di Maria, tradizionale appuntamento nella frazione di Montenero di Bisaccia

La Redazione
28/07/2025
Cultura
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MONTENERO DI BISACCIA. Si conferma un appuntamento classico e frequentato dell'Estate montenerese la festa di contrada Montebello "Cuore immacolato di Maria". L'evento si è svolto ieri, come di consueto nello scenario unico della piazza antistante la torre di avvistamento cinquecentesca, con dietro l'Adriatico e il golfo di Vasto. L'organizzazione come sempre affidata all'associazione Torre di Violante, nome mutuato dall'antica fortificazione; un comitato feste che da anni riempie la piazza della frazione montenerese più prossima al mare. 
Dopo le celebrazioni religiose del pomeriggio l'attesa serata dedicata a gastronomia locale e concerto musicale. Davanti a una piazza gremita si sono esibiti i Palasport, cover band dei più famosi Pooh, dai quali hanno scelto il nome dal loro celebre primo album doppio dal vivo. La band, particolare di non poco conto, è quella che anni fa ha vinto il concorso organizzato dai Pooh originali e dedicato alle proprie cover band. I Palasport vinsero, potendosi pertanto fregiare da allora del titolo di "tribute band ufficiale". 
E d'altronde ascoltandoli si può avere un'idea sul perché l'abbiano spuntata sui rivali. Sono quattro e ognuno di loro interpreta esattamente il ruolo dell'originale, dal chitarrista al batterista, le parti soliste, come quelle in coro. Non bastasse, per rispecchiare il suono Pooh, usano gli stessi strumenti. E così quando il chitarrista imbraccia una Gibson Les Paul Junior, rara quanto affascinante, fra il pubblico qualcuno anticipa: "adesso eseguono Parsifal, Battaglia la suonò con quella nel 1973". E difatti anche la suite vocal-strumentale è parte del repertorio eseguito ieri sera, oltre alle tante hit del gruppo forse più famoso d'Italia. E allora non sono mancate Tanta voglia di lei, Pensiero, La mia donna, Canterò per te, Chi fermerà la musica, La donna del mio amico... l'elenco è lungo, visti i quasi sessant'anni di carriera.
I Palasport curano anche l'effetto scenico, da sempre punto forte dei Pooh. Gradini illuminati, laser, scintille e un suono che funziona. Finalmente sul palco una batteria col set completo e non striminzita com'è di moda da un po': durante le rullate si sente che ogni tamburo ha un suono diverso. E il groove trascina, eccome. Pier, Claudio, Lorenzo e Cosimo vestono persino come i Pooh durante la tourneè del cinquantennale, cui lo spettacolo che portano in giro attualmente si rifà.
A fine concerto il pubblico si fa coinvolgere sulle canzoni più classiche, si canta sotto il palco, infine persino gli autografi, che qualche fan poohista guarda con circospezione. I quattro Palasport imitano i Pooh anche nel parlare col pubblico a turno, spiegare cosa fanno, ringraziare il comitato feste e il pubblico. Dimenticano di citare Montenero di Bisaccia o anche solo la frazione in cui suonano, Montebello, mentre per gli originali è di solito Canzian a farlo. Ma se tutto ha funzionato, se le braccia con la pelle d'oca si vedevano a ogni tavolo, questo si perdona.

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