Seguire un incontro di tennis può risultare complicato per chi non ha familiarità con le sue caratteristiche, dato che questo sport si basa su un sistema di punteggio particolare, su gesti tecnici rapidi e su decisioni arbitrali istantanee.
Chi vuole seguire questo sport dovrebbe conoscere le regole fondamentali, per apprezzare gli scambi, intuire l’importanza di un secondo servizio e decifrare la psicologia che si nasconde dietro l’alternanza tra attacco e difesa. Quali sono, quindi, gli aspetti principali che ogni spettatore dovrebbe conoscere per capire come funziona il tennis?
Il campo e il punteggio: le basi da conoscere
Per chi vuole approfondire l’argomento, questo portale di quote scommesse tennis ha pubblicato un articolo su uno dei tornei più affascinanti tra quelli dedicati a questa disciplina sportiva. È importante, infatti, ricordare la storia dei campioni di Wimbledon, fonte inesauribile di incontri risolti proprio grazie alla gestione lucida dei punti decisivi.
Capirne di più sulle regole del tennis significa partire da un’analisi completa in riferimento all’altezza della rete e alle dimensioni del rettangolo di gioco. Queste variabili influiscono, infatti, sulle strategie degli atleti. Il campo misura 23,77 metri di lunghezza; la larghezza varia da 8,23 metri in singolare a 10,97 metri in doppio.
Il punteggio, apparentemente complesso, segue la sequenza 15-30-40-game: in presenza di parità (40-40) è necessario ottenere due punti consecutivi, il primo definito “vantaggio”. La suddivisione in game, set e incontro consente di spezzare il flusso in sezioni, con la possibilità di favorire recuperi.
La sequenza del gioco: dal servizio al punto
Lo scambio comincia con il servizio, colpo effettuato dietro la linea di fondo: il battitore dispone di due tentativi. Se la palla tocca il nastro e ricade nel quadrato corretto si ripete la battuta, una situazione conosciuta come “let”. Una volta avviato lo scambio, la palla deve superare la rete e atterrare all’interno delle linee per essere valida.
Set, match e tie-break: come si chiude un confronto
Un incontro standard al meglio dei tre set richiede di vincerne due, mentre nei tornei maschili dello Slam sono necessari tre parziali su cinque. Ogni set si conclude una volta raggiunti sei game con due di vantaggio. Se il punteggio arriva sul 6-6 entra in funzione il tie-break, mini-partita a punti consecutivi che, solitamente, si gioca sino a sette con due di scarto.
In questo caso, la pressione cresce in maniera esponenziale: il primo servizio diventa un’occasione importante da sfruttare con percentuali alte, perché un mini-break risulta difficile da recuperare. Chi osserva deve tenere d’occhio la rotazione dei turni di battuta, variabile che spesso determina l’esito di un parziale combattuto.
Falli, penalità e fair play
Il regolamento contempla diverse infrazioni: il fallo di piede si verifica quando chi serve oltrepassa o calpesta la linea di fondo prima di colpire la palla. Il tocco della rete con il corpo o la racchetta durante lo scambio causa la perdita immediata del punto.
Oltre a questi errori più evidenti, esistono ammonizioni per comportamenti antisportivi come linguaggio non consono o distruzione intenzionale dell’attrezzatura. Due avvertimenti verbali conducono a una penalità di punto, un’altra sanzione che può divenire penalità di game in caso di recidiva. Mantenere il controllo, quindi, è un elemento essenziale per proseguire l’incontro senza squalifiche.
La tecnologia per ridurre gli errori
Negli ultimi anni la presenza di telecamere ad alta velocità e software di tracciamento ha ridotto al minimo gli errori arbitrali. Il sistema chiamato occhio di falco ricostruisce in tre dimensioni la traiettoria della palla e fornisce il responso in meno di un secondo.
I giocatori dispongono di un numero limitato di chiamate a set. Una volta esaurite, devono accettare le decisioni in campo senza possibilità di altre richieste. Questo aiuto tecnologico tutela, quindi, la correttezza del risultato, oltre al fatto che amplifica la suspense per il pubblico, il quale può assistere a replay grafici precisi, spesso mostrati sul grande schermo del campo.