MARINA DI MONTENERO. I maligni penseranno che in previsione del blocco si è approfittato degli ultimi giorni per trattare più rifiuti possibile: sfiorano quota duecento le segnalazioni di cattivi odori provenienti dal depuratore nel mese di giugno. Il report è stato da poco pubblicato sul sito dell'Arpam (Agenzia regionale protezione ambientale Molise), nell'ambito del progetto Odorbot, vale a dire il sistema che permette al singolo utente, tramite applicazione Telegram sullo smartphone, di segnalare quando si sente puzza.
E nel mese di giugno è stato registrato il record assoluto: 198 segnalazioni (28 appena percettibile, 80 intenso, 90 molto intenso). Per avere un termine di paragone le cifre sono state 108 a maggio e 30 ad aprile. Un incremento probabilmente dovuto all'aumento di presenze alla Marina di Montenero, con l'avvio della stagione balneare. Ciò che conferma come possa essere stato un errore aspettare fino al 7 luglio per bloccare il conferimento dei rifiuti via camion al vicino depuratore.
Difatti è ormai acclarato che sono i rifiuti che arrivano via terra, quindi non tramite canale, a generare la puzza, che spinta dal venti occidentali investe la Marina di Montenero con un lezzo spesso insopportabile. Una correlazione, questa, resa evidente l'anno scorso quando per la prima volta la Regione Molise ha imposto il divieto di trattare quel tipo di rifiuti dal 15 giugno al 30 settembre 2024 (vale la pena di tenere a mente la prima data). La puzza sparì quasi del tutto e, con l'attivazione del servizio Odorbot, si cominciò ad averne la prova documentale. Tant'è che i cattivi odori ricomparvero, in autunno, con la ripresa del trattamento dei rifiuti solidi (più che altro scarti animali provenienti da aziende di mezza Italia e depurati nell'impianto abruzzese ma in territorio di Montenero di Bisaccia).
Il braccio di ferro tra Regione Molise e Comune di Montenero da una parte, Arap servizi (azienda che gestisce l'impianto) dall'altra, finiva nel Tribunale amministrativo regionale, il cui verdetto diede infine ragione ai primi.
Quest'anno il blocco è arrivato soltanto il 7 luglio, tre settimane più tardi rispetto all'anno scorso, ciò che con ogni probabilità è all'origine delle tante segnalazioni. In sostanza, i bagnanti che da inizio giugno hanno cominciato a frequentare il mare di Montenero per un mese e sette giorni hanno dovuto sopportare la puzza.
Ma perché un depuratore abruzzese, che serve soprattutto l'Abruzzo si trova in Molise e segnatamente a Montenero di Bisaccia? Non è vero che non se ne conosce il motivo, come ha sostenuto anche la sindaca Simona Contucci di recente in un'intervista video a Termolionline. Anzi è stato più volte spiegato sulle colonne di Monteneronotizie. Il depuratore di contrada Padula si trova internato rispetto alla costa, a monte della Statale 16 e serve le tre Marine di Montenero, San Salvo e Vasto, oltre che la zona industriale di San Salvo. Inoltre tratta rifiuti solidi provenienti da tutto il Centro e Sud Italia. È gestito dall'Arap servizi (acronimo di Azienda regionale attività produttive) e questo significa che Montenero e il Molise non hanno voce in capitolo nelle politiche aziendali. E allora, perché si trova in territorio molisano se è abruzzese, da sempre? Ecco la risposta.
Nei primi anni Settanta l'amministrazione comunale chiese di entrare nel Consorzio industriale del Vastese e lo fece per un motivo preciso: evitare il cambio di residenza, all'epoca obbligato, per chi di Montenero lavorava nelle industrie di San Salvo. Una forza lavoro ai tempi nell'ordine di svariate centinaia di unità. Una decina di anni dopo il Consorzio chiese dazio: c'era da impiantare un depuratore a servizio di costa e zona industriale di San Salvo, lo facciamo da voi. L'amministrazione comunale provò a opporsi. "Un depuratore inserito in un comprensorio turistico, lo sanno anche i profani, non può andar bene" spiegava in un'intervista alla rivista Collage, di San Salvo, l'assessore comunale di Montenero Giuseppe Pezzotta. Era l'agosto (in precedenza per errore era stato scritto giugno n.d.r.) del 1980, poi il depuratore arrivò, come fu realizzata la rete fognaria, che mancava alla Marina di Montenero, a esso collegata. Ma cominciò la puzza. Tuttavia, si sa eccome perché il depuratore abruzzese si trova nella confinante regione. Fu il prezzo da pagare per essere entrati nel Consorzio del Vastese per non far cambiare più residenza ai lavoratori della Siv e della Magneti Marelli. Ci sono le delibere, le interviste, i libri.
Aggiornamento con intervento sul tema di Francesco Olivieri, operatore turistico alla Marina di Montenero di Bisaccia:
"Chiudere il 7 non è stato un errore di valutazione, ma una conseguenza di una serie di eventi burocratici che per fortuna e non per errore hanno portato alla chiusura, inoltre l'incremento delle segnalazioni è dovuto sicuramente alla puzza, ma anche alla maggior informazione e all' incentivo all'utilizzo di Odorbot da parte delle persone che frequentano la zona e dall'amministrazione che ha tenuto una una riunione a fine maggio per spiegare le varie problematiche e le soluzioni attuative".