Fine vita medicalmente assistita: c'è la proposta di legge in Molise

Il documento è stato redatto nel mese scorso e firmato da dieci consiglieri regionali di maggioranza e minoranza. Arriverà mai a discussione?

La Redazione
21/05/2025
Attualità
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Regolamentare un argomento tabù e definire anche in Molise procedure e tempi per l'assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito. La proposta di legge regionale è stata presentata nel mese scorso ed è stata firmata da dieci consiglieri, di maggioranza e minoranza. Mira a dare attuazione pratica alla normativa nazionale (sentenze della Corte costituzionale 242/2019 e 135/2024).
Un'iniziativa che prende spunto dal modello elaborato dall'associazione Luca Coscioni e indica al Sistema sanitario molisano come agire quando si trova di fronte a chi, in possesso dei requisiti, decide di rinunciare alle cure o anche farla finita per non soffrire più. Per capire meglio una materia non semplice, spesso oggetto di dibattiti anche accesi fra contrari e favorevoli, è meglio analizzare alcuni passaggi della proposta di legge regionale 66/2025.
L'aspetto probabilmente più importante è quello che riguarda i requisiti, ossia chi può chiedere il suicidio medicalmente assistito (un medico dà un farmaco al paziente che lo assume autonomamente, diversamente dall'eutanasia). In tal senso possono accedere persone:
a) affette da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che le stesse reputano intollerabili;
b) tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale;
c) pienamente capaci di prendere decisioni libere e consapevoli;
d) che esprimono un proposito di suicidio formatosi in modo libero e autonomo, chiaro e univoco.
L'articolo 3 della proposta di legge sancisce l'istituzione di una Commissione multidisciplinare permanente, compito che spetterebbe all'Asrem entro quindici giorni dall'entrata in vigore. Ne dovrebbero far parte: un medico palliativista con competenze ed esperienze assistenziali, uno psichiatra, un anestesista, uno psicologo, un medico legale, un infermiere. In più, a integrare la Commissione, di volta in volta un medico specialista nella patologia da cui è affetto il richiedente. 
I componenti dovrebbero essere individuati nel personale dipendente Asrem e per la partecipazione non è prevista nessuna indennità, ma solo un eventuale rimborso spese. 
L'articolo 4 regola la modalità di accesso e definisce anche i tempi. Una volta giunta la domanda all'Asrem, tutta la procedura non potrebbe superare i trenta giorni. Un fattore non secondario, se si pensa che spesso sono malati terminali a fare richiesta.
Terminato l'iter, che coinvolge oltre alla Commissione anche il Comitato etico territoriale, il paziente riceve assistenza medica e gli sono forniti i farmaci, che assumerà autonomamente. In chiusura la specificazione che "le prestazioni e i trattamenti (...) del suicidio medicalmente assistito sono gratuiti".
Il Comitato etico territoriale, coinvolto in alcune fasi della procedura, è "un organismo indipendente – si legge sul sito dell'Asrem -, che può essere chiamato a esprimere pareri sulle sperimentazioni cliniche, per valutare interventi farmacologici o dispositivi medici, sull’opportunità di studi clinici osservazionali e su possibili sperimentazioni finalizzate al miglioramento della pratica clinica".
Fin qui la proposta di legge, la cui discussione, sempre se ci sarà, è difficile datare. Mesi, anni, mai?
Un argomento spinoso, che da sempre contrappone favorevoli e contrari, fra questi chi motiva il diniego al suicidio assistito con convinzioni religiose. Anche in Molise vi sono stati casi di persone che vi hanno fatto ricorso. Inevitabile lo scontrarsi fra chi ritiene un diritto inalienabile decidere di farla finita, specie quando l'esistenza è insopportabile e resa possibile solo da macchinari, e chi è convinto che la vita vada tutelata anche in quei casi.
Si vedrà se a Palazzo D'Aimmo si arriverà mai a discuterne. I promotori della proposta di legge sono i consiglieri regionali: Alessandra Salvatore (Pd), Vittorino Facciolla (Pd), Micaela Fanelli (Pd), Angelo Primiani (M5s), Roberto Gravina (M5s), Massimo Romano (Costruire democrazia), Andrea Greco (M5s), Armandino D'Egidio (FdI), Stefania Passarelli (Il Molise che vogliamo), Guido Sabusco (Lega).
Il Molise risponde in tal modo all'appello che l'associazione Luca Coscioni ha rivolto a tutte le regioni italiane. Da notare, infine, come non appena si cerchino informazioni sulla materia su Google compaia l'aiuto offerto dall'associazione Samaritans, sia che si digiti "suicidio assistito" sia che si aggiunga "medicalmente". Google impiccione o salvifico? Persino in ambiente virtual-digitale il conflitto è pressoché inevitabile, figurarsi se la legge arriverà a discussione.

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