MONTENERO DI BISACCIA. Che si chiami così lo sanno in pochi, ma in occasione dell'intitolazione di tutto l'Omnicomprensivo a Sammy Basso si è ingenerata qualche confusione. E allora: la scuola Media, o Secondaria di primo grado che dir si voglia, si chiama ancora "Maria Carmela Argentieri"? La risposta è sì, ma prima sarà il caso di spiegare come si arrivò a questa intitolazione. Parecchio tempo fa e con aspetti che oggi scatenerebbero persino qualche reazione politically correct.
La scuola Media è stata istituita a Montenero di Bisaccia nel 1946 e le lezioni si tenevano nello stabile che ha ospitato in seguito asilo statale, biblioteca comunale e oggi è sede di diverse associazioni, in via Massangioli. Prima di allora i pochi studenti monteneresi che andavano oltre la licenza Elementare dovevano migrare. Alla scuola Media si accedeva con esame di ammissione (abolito nel 1961), che era a pagamento. La sede di via Massangioli divenne presto stretta, ospitava aule e uffici, e per questo si affittarono anche due stanze nel vicino palazzo Caroselli di via Roma.
Così si pensò di dare un nome a quella nuova scuola e la lettera di proposta fu firmata dall'allora sindaco Carlo Caroselli, oltre che dagli alunni. Era indirizzata alla preside M. Argentieri (dal documento non si riesce a leggere bene il nome), alla quale si chiese di intitolare la scuola a sua madre ("diletta Genitrice" nel documento) Carmelina Cipolla Argentieri. Si trattava della moglie di Antonio Argentieri, militare di carriera e sindaco nel mandato successivo, sebbene per poco. Ne consegue che il nome divenne "Maria Carmela Argentieri", poiché al tempo la moglie prendeva il cognome del marito.
"Desidereremmo che la Scuola, la nostra Scuola, venisse battezzata con il nome della Sua diletta Genitrice" si legge nel documento disponibile nell'archivio fotografico di Antonio Assogna. E va notato che il sindaco Caroselli usò il lei al posto del voi, cosa impossibile fino a qualche anno prima con il regime fascista in carica. "Chiarissima fonte di soavi virtù – continua il documento – che dissetano le nostre menti e alimentano la pace che ci guida nella vita e nel metodo". In sintesi, Carmela Cipolla in Argentieri era a sua volta un'insegnante di scuola Media, scomparsa prematuramente, a cui si pensò di dedicare il neonato istituto. Una raffinata signora di fine Ottocento, dall'aspetto severo e rassicurante, come si vede dalle foto d'epoca.
Un edificio più grande e adeguato arriverà nel 1966, pensato dal precedente sindaco Fioravante Di Bello che di scuola ne capiva, essendo un maestro Elementare. Il nuovo stabile, che è quello odierno, con decreto ministeriale ad hoc continuerà a portare il nome della professoressa Argentieri.
Nome che a nessuno verrà in mente di aggiornare in salsa politically correct dopo la riforma del diritto di famiglia, che abolì la sparizione del cognome da nubile in favore di quello del marito.
La scuola Media, come ogni altro istituto montenerese, è stata autonoma finché non è stata incorporata dapprima nell'Istituto comprensivo e in seguito nell'Omnicomprensivo (2009). E quest'ultimo è stato qualche giorno fa intitolato a Sammy Basso, attivista e ricercatore veneto affetto da progeria e morto a ottobre. Una cerimonia che ha fatto balzare Montenero di Bisaccia agli onori della cronaca nazionale, essendo la prima scuola d'Italia a prendere un'iniziativa simile, e che ha fatto partecipare all'evento anche i genitori di Basso.
Ma all'indomani, cioè in questi giorni, sono stati in diversi a chiedersi se il nome della scuola Media, oggi Secondaria di primo grado, sia anch'esso cambiato. La risposta è no, perché è solo l'Omnicomprensivo ad aver preso il nome di Sammy Basso, e prima ancora non ne aveva uno, ma i singoli plessi scolastici conservano il nome, se ne avevano. E ad averne uno, di fatto, è soltanto la scuola Media, non anche le Elementari (identificate con piazza della Libertà), non la scuola dell'Infanzia statale.
In alto l'edificio della scuola Media oggi, in basso la famiglia Argentieri: Antonio, la moglie Carmela e i figli (archivio fotografico Antonio Assogna)