MONTENERO DI BISACCIA. L'ufficialità è arrivata giorni fa con una delibera di giunta: Montenero è parte di Città del vino. L'associazione è nata nel 1987 a Siena e l'adesione del centro bassomolisano è qualificata come socio ordinario. Ne va che Montenero fa proprio lo statuto, che punta a "la vitivinicoltura di qualità, il paesaggio e l’ambiente, le produzioni tipiche, la cultura dell’ospitalità, la qualità della vita".
Prevista pertanto la partecipazione alla cosiddetta "Selezione del sindaco", vale a dire a un concorso che si tiene ogni anno e che premia insieme aziende e Comuni. Così come va adottata la "Carta della qualità" e quindi rispettare i dieci punti che sono:
- tutelare il paesaggio del vino;
- semplificare le procedure amministrative per le imprese del settore del vino;
- rendere evidente la percezione del vino (chi visita un territorio deve avere la chiara percezione di trovarsi dove si produce vino);
- rendere fruibile a tutti la cultura ed i territori del vino (musei, cultura del vino e delle tradizioni ecc.);
- la strada del vino;
- l’enoteca del territorio;
- il vino nella ristorazione;
- vino e ambiente;
- vino e creatività;
- il calendario del vino.
Associarsi costerà al Comune 1366 euro all'anno, oltre a un contributo di iscrizione una tantum di 1000 euro. Altri impegni presi sono, fra gli altri: contrastare e disincentivare l’introduzione di materiale geneticamente modificato in agricoltura, nonché favorire la produzione di prodotti tipici locali e artigianali.
In tema di associazioni dedicate ai prodotti tipici del territorio, Montenero di Bisaccia ha fatto parte in passato di Città dell'olio, associazione da cui è in seguito uscito. Il tempo dirà se l'adesione a quella del vino avrà maggior fortuna.