"Non abbiate timore di segnalare episodi sospetti ai Carabinieri"

Ieri l'incontro sulla sicurezza nella sala consiliare con il maggiore Alessandro Vergine, comandante della compagnia di Termoli

La Redazione
07/12/2024
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Una realtà che nonostante presenti delle criticità resta ben più tranquilla di altre, ma dove si è ancora restii a segnalare episodi sospetti. Un fattore, questo, che crea più problemi di quanto si pensi alle forze dell'ordine.
Si è parlato di sicurezza sul territorio nell'incontro che si è tenuto ieri pomeriggio nella sala polivalente. A fare gli onori di casa la sindaca Simona Contucci, nella veste di rappresentante dell'amministrazione comunale che ha organizzato l'evento, ospite il maggiore dei Carabinieri Alessandro Vergine, comandante della Compagnia di Termoli.
L'alto ufficiale ha pertanto descritto la situazione nell'area che lo vede a capo dell'Arma e che interessa diciassette comuni, fra Termoli e hinterland. Principalmente si è parlato di furti nelle case, ciò che ha occupato le cronache negli ultimi tempi, ma anche di truffe ai danni soprattutto di anziani.
"Bisogna accettare il cambiamento" le parole del maggiore Vergine, secondo il quale occorre mettere nel conto che i furti ci sono, ma al tempo stesso attivarsi con le contromisure possibili. E queste prevedono da un lato il presidio da parte delle forze dell'ordine, Carabinieri in primis perché più presenti sul territorio, dall'altro quella che il maggiore ha definito la sicurezza passiva. In altre parole chiamare il 112 quando si vedono situazioni e volti sospetti da un lato, evitare di lasciare la chiave attaccata al cilindro, o al quadro dell'auto, troppi contanti in casa, gioielli a portata di mano, finestre aperte se si è via ecc.
"Se avete dei dubbi chiamate" le parole di Alessandro Vergine, "meglio venti chiamate delle quali anche una sola utile che nessuna, non è vero che ci disturbate per nulla". E sul fatto che si avvisino poco le forze dell'ordine prima che succedano i furti, o le truffe, l'ufficiale dell'Arma ha insistito parecchie volte nel corso dell'incontro. Ha parlato di gruppi Whatsapp dove i cittadini si scambiano informazioni, spesso dando l'allarme quando si stanno verificando dei furti in un determinato quartiere, ma poi non si avvisano anche i Carabinieri. Il risultato è che tutti sanno, tranne chi può e deve intervenire.
Sono state descritte anche le modalità dei furti nelle abitazioni negli ultimi anni. I ladri entrano nelle case quando i proprietari non ci sono, perché conoscono bene la differenza tra furto e rapina. In altre parole preferiscono evitare il confronto, dicasi colluttazione, con i padroni di casa. Nella grande maggioranza dei casi provengono dal foggiano e in generale dalla Puglia. Il maggiore ha poi sconsigliato il ricorso a ronde improvvisate da parte dei cittadini che si spingano oltre la segnalazione: "non sapete con chi avete a che fare, non sapete cosa hanno in tasca, pensateci prima". Detto diversamente, sì alle segnalazioni, ma poi occorre lasciar agire chi sa come farlo e può farlo.
Vergine per ogni fattispecie ha descritto qualche episodio reale che gli è capitato di trattare nella sua lunga carriera in quasi tutte le regioni del Sud Italia. Ha parlato anche di truffe messe in pratica con un primo contatto telefonico, poi la visita a casa per ritirare contanti e preziosi. Un qualcosa che colpisce soprattutto le persone anziane, che si vedono arrivare la classica telefonata: tuo nipote ha fatto un incidente, occorre pagare una cauzione per farlo rilasciare, si trova alla questura ecc. "In Italia non è come nei film americani, non si può pagare la cauzione per farsi rilasciare dopo essere stati arrestati – ha spiegato Vergine -, se vi dicono cose del genere potete stare tranquilli che non è vero, stanno cercando di truffare". Oltre al fatto che un avvocato, men che meno un'istituzione statale, possano accettare anche il pagamento in oro, come spesso succede in questi casi, dove i furfanti arraffano anche i preziosi oltre che i contanti.
Il maggiore ha esortato a fare attenzione nel fornire senza volerlo informazioni utili ai truffatori parlando con sconosciuti, che potrebbero essere addirittura ladri in fase di sopralluogo. Non dare troppi dettagli, in sintesi, né propri né dei vicini di casa. Perché spesso c'è uno del posto fra i truffatori, dal momento che certe informazioni "non si trovano su internet, gliele ha date qualcuno".
Dal pubblico sono giunte varie domande e considerazioni, alle quali il maggiore ha risposto citando parecchi episodi reali, specificando ogni volta "non qui a Montenero". Fra questi il caso di una settantanovenne che ha spaccato un centrotavola di cristallo in testa a un ladro entrato in casa. Questi è fuggito sanguinante, ma poteva andare peggio, anche e soprattutto per la signora. "Nessun bene mobile o immobile vale una vita umana" il commento dell'ufficiale dell'Arma, da qui l'invito a evitare la colluttazione con i malviventi, anche perché spesso si ha la peggio e non si sa se siano armati.
Infine la rassicurazione sul fatto che non si sarà chiamati a testimoniare in Tribunale dopo aver segnalato un fare sospetto: "Il vostro compito finisce dopo averci avvertito, poi interveniamo noi e siamo noi a gestire, nessuno vi chiamerà più".

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