MONTENERO DI BISACCIA. Avessero fatto lo stesso con la villa comunale ci sarebbe un cartello scolorito e marcito in centro dal 1987. Sarà che sotto alla valle è periferia, magari si teme di dover caricare a spalla i pezzi di legno e quel vecchio pannello, ma il cartello dei lavori della passeggiata lungo il tratto urbano della Sp 13, chiamato comunemente sotto alla valle, fa ancora bella mostra di sé. Bella mostra si fa per dire, poiché è lì da sei anni.
La passeggiata naturalistica rientrava in un'opera di valorizzazione della zona delle grotte arenarie, poco distanti e davanti alle quali prosegue la pista pedonale che circonda l'abitato. I lavori furono finanziati dalla Regione Molise. Erano parte di un'idea che il sindaco Nicola Travaglini coltivava già da diversi anni, almeno dal 2011: costruire un marciapiede dedicato a chi ama fare passeggiate, tranquille o più veloci, ma anche corsette vere e proprie, lungo la strada a sud est dell'abitato.
Sotto alla valle già era frequentato da passeggiatori, ma con una pista dedicata sarebbe diventato tutto più sicuro. Si può immaginare la soddisfazione di Travaglini quando i lavori iniziarono. Rispose piccato alle perplessità sia degli attivisti del Movimento 5 stelle, sia di un gruppo di minoranza in Consiglio comunale.
Lavori che dovettero lasciare in sospeso un tratto di alcune centinaia di metri, dove era franato un paio di anni prima e che per questo motivo sarà completato solo nel 2023. Ne va che Travaglini non poté tagliare il nastro per inaugurare l'opera, poiché era incompleta nel 2020, quando finì il suo secondo mandato e uscì dalla scena amministrativa (almeno in prima persona).
E forse è anche per questo che il cartello dei lavori è ancora lì, nonostante la pista sia finita e usata da tempo. Sarà stato dimenticato? Oppure i monteneresi non devono dimenticare che il Comune pensa al loro benessere e perciò ha realizzato la passeggiata e pertanto il cartello deve restare lì per sempre? "L'abbiamo fatto noi, eh!"
Chissà, fatto sta che non la pensano così gli agenti atmosferici. Il cartello è consumato, bruciato dal sole, scolorito, arricciato. Il telaio di legno di abete ingrigito ma per fortuna ancora non marcito. Di conseguenza non è detto che chi si trova ad ammirarlo, quando imbocca la passeggiata dal lato Madonna di Bisaccia, possa leggere chi dover ringraziare per l'opera. Sono ormai scoloriti gli stemmi di Regione Molise e Comune di Montenero.
Per quanto ancora rimarrà lì? Non si sa, forse davvero si teme di dover caricare a spalla i murali 8x8 che ne compongono il telaio. Se così dovesse essere, si può sempre pubblicare un bando per cercare forzuti volontari. Ma attenzione a non inserire la clausola dell'iscrizione al Registro del terzo settore da almeno due anni: potrebbe succedere, come per il palazzo Caroselli, di non trovare monteneresi col requisito.