VASTO. Parla montenerese la seconda edizione del premio Luciano Lapenna, conferito ieri nel teatro Rossetti. A vincere a pari merito il riconoscimento Lorenzo Di Stefano, ricercatore di Montenero di Bisaccia, e Martina Alpi (giovane emiliana). L'annuncio da parte del presidente della giuria Giovanni Cerchia, ordinario di Storia contemporanea all'Università del Molise.
Il premio è dedicato al compianto esponente politico ed ex sindaco di Vasto Luciano Lapenna e si pone come obiettivo la "ricerca storica inedita sul periodo compreso tra gli anni ’40 del XX secolo e i giorni nostri, con particolare attenzione alla lotta antifascista, nel territorio di Vasto e dell’hinterland". In tal senso il saggio presentato da Lorenzo Di Stefano era pienamente in tema, trattando la rivolta che avvenne a Montenero di Bisaccia nel 1931 contro il podestà e il suo vice.
Una fatto raccontato in diversi libri di autori monteneresi (Emilio Paterno e Luigi Sacchetti), nonché in memoriali privati (Pasquale Colagioia), o sui social (Aurelio D'Antonio), e ripreso più volte da giornalisti locali. Il lavoro di Lorenzo Di Stefano rappresenta il compendio di tutto quanto fatto da chi lo ha preceduto, col pregio di mettere insieme i vari elementi, completando le diverse versioni con i tasselli mancanti in una ma presenti in un'altra. Con l'aggiunta dei risvolti giudiziari, che sono sconosciuti ai più. L'accuratezza del lavoro accademico ma con linguaggio tipico della divulgazione, così da essere compreso da tutti. Un approccio che d'altronde il neo premiato ha già dimostrato di maneggiare nel suo libro "Il Pci in Sardegna, il Pcf in Corsica".
"Voglio dedicare il premio alla memoria delle tre vittime innocenti, e dimenticate, di quell'avvenimento: Nilo Fiorentino, Antonino Lonzi e Pasquale D'Aulerio – si legge nel post con cui Lorenzo Di Stefano ha dato l'annuncio del riconoscimento sulla sua pagina Facebook -. Voglio dedicare in particolare il premio alla memoria dell'unica rivoltosa, Maria, che ha pagato con il carcere fascista quest'atto di smisurato coraggio".