MONTENERO DI BISACCIA. Chissà che non diventi un'opportunità: il distaccamento di una facoltà di ingegneria idraulica per studiare il cosiddetto colpo d'ariete. L'ultima nel tardo pomeriggio lungo la Sp 13 (sotto alla valle): sono ormai all'ordine del giorno le rotture all'acquedotto, in varie parti del paese. Spesso accade dopo la riapertura del flusso rimasto chiuso per ore, affinché si riempia il serbatoio e le riserve raggiungano un livello tranquillizzante. Ma si sa, quando si riapre è facile che la rete ceda da qualche parte, specie se vecchiotta. Il colpo d'ariete, si chiama così in gergo tecnico, sta assediando l'acquedotto di Montenero.
Un breve riassunto delle puntate precedenti. Dalla metà di luglio ogni giorno arriva il classico avviso del Comune: "a causa del perdurare della crisi idrica...", segue l'indicazione dell'orario di chiusura. In genere si preferisce dalle 20-21 di sera alle 7 del mattino seguente, per creare meno disagi. Ma con la Notte fucsia, l'evento degli eventi estivi, che vede in prima linea a organizzare l'amministrazione comunale, è stata fatta un'eccezione: l'acqua chiusa solo nelle campagne la sera di sabato. Ne andava della riuscita della festa, centinaia di persone in piazza fino a notte fonda, musica fino alle quattro del mattino, i bagni che non bastano e perciò i muri delle case diventano vespasiani improvvisati. Ma almeno l'acqua c'era.
Il giorno dopo, domenica, due giorni fa, è occorso recuperare: acqua chiusa da mezzogiorno alle sette del mattino dopo. Così gli stessi bar che la sera prima hanno avuto l'acqua hanno avuto i rubinetti a secco, bagni chiusi ecc. Disagi anche nelle case, se non si ha una cisterna autoclave.
L'acqua è tornata il mattino seguente ma, attenzione, con una pressione talmente bassa che nella zona più critica, in centro (vie Carabba, inizio di Argentieri, piazza della Libertà ecc.) ai piani alti non sgorgava niente dal rubinetto ancora molte ore dopo. Ergo: l'autoclave è servito da mezzogiorno di domenica alla sera inoltrata di lunedì.
Nel frattempo, e siamo a ieri sera, è arrivato ancora un messaggio: a causa di una riparazione chiusa l'acqua da domani mattina (oggi) al pomeriggio. E così è stato, ma alla riapertura si è rifatto vivo l'ariete, che stavolta ha preso di mira la condotta sotto alla valle, lungo la Sp 13, quasi dove la stessa assume il nome di via Baracca, vicino al Bivio. La terza in pochi giorni, appena il tempo di riparare la rottura in via Argentieri, all'incrocio con via Santa Lucia, che ne esce un'altra non appena si riapre l'acquedotto.
E resta sempre la rottura all'incrocio tra le vie Argentieri e D'Annunzio (zona chiamata casa pazza). Perde da oltre venti giorni, da un po' si è aperta una seconda falla e l'acqua ha cominciato a scolare lungo la strada. Litri e litri perduti mentre si invita a usare con parsimonia la risorsa idrica per gli altri usi. Domenica la sindaca Simona Contucci, intervenendo su Facebook sotto il post di Monteneronotizie con il collegamento all'articolo, ha specificato che si sta aspettando una non meglio specificata attrezzatura idonea per riparare quella rottura.
Nel frattempo si è aperto un altro fronte sotto alla valle, il colpo d'ariete colpisce ancora. Chissà, forse con i soldi del Pnrr si potrebbe aprire a Montenero la sede distaccata di una facoltà di ingegneria idraulica per poter studiare il colpo d'ariete, tanto sta diventando frequente.
Nelle foto: la nuova rottura sotto alla valle e, più sotto, quella che dura da settimane in via Argentieri