Segnali positivi per gli odori alla Marina a quindici giorni dall'ordinanza

I risultati del monitoraggio di Monteneronotizie iniziato subito dopo il divieto imposto all'azienda che gestisce il depuratore di trattare certi rifiuti dal 15 giugno al 30 settembre

Rossano D'Antonio
01/07/2024
Attualità
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MARINA DI MONTENERO. Per avere la certezza definitiva potrebbe essere presto, ma le prime due settimane sembrano confermare l'efficacia del provvedimento. Con tutte le cautele del caso, sembra andare meglio la questione cattivi odori provenienti dal depuratore dopo l'ordinanza regionale che, da metà giugno, impedisce il trattamento di alcune tipologie di rifiuti nell'impianto di contrada Padula.
Nulla di ufficiale, sia chiaro, ma Monteneronotizie monitora tramite suoi contatti in loco, oltre che con l'osservazione diretta sulla Statale 16, lo stato dell'arte da quando è stato emesso il provvedimento. E dopo due settimane si può cominciare a stilare un primo bilancio.
Un breve riepilogo. Il depuratore di contrada Padula è gestito dall'Arap servizi, quindi di fatto da enti abruzzesi, e sempre alla regione confinante fornisce i maggiori servizi. Realizzato negli anni Ottanta, fu una sorta di prezzo da pagare per Montenero di Bisaccia in cambio dell'adesione al Consorzio industriale del Vastese una decina di anni prima. Ciò che era servito a non costringere più i lavoratori monteneresi della zona industriale di San Salvo a prendere la residenza nel confinante centro abruzzese. Anni dopo, questa l'evidenza, la richiesta della contropartita, vale a dire l'installazione in territorio montenerese, a pochi passi dal mare allora poco sviluppato, di un depuratore consortile. Utile un po' a Montenero, parecchio alle marine (e zona industriale) di San Salvo e Vasto.
I cattivi odori sono così diventati in breve un problema annoso, avvertito dalla Statale 16 (con il vento di libeccio, che spira contro il mare) alla spiaggia (in questo caso anche con la cosiddetta brezza di terra). Un problema soprattutto nella stagione estiva, solo per Montenero, e le cui dimensioni sono diventate preoccupanti sempre più col crescere dell'offerta turistica, delle residenze e delle presenze alla Marina a partire dalla fine degli anni Duemiladieci.
L'ordinanza regionale è arrivata verso la fine di maggio: obbliga la proprietà del depuratore, quindi l'Arap servizi srl, a non trattare i rifiuti cosiddetti non canalizzati, che cioè arrivano a bordo di automezzi e non tramite impianti fognari, dal 15 giugno al 30 settembre. Un provvedimento fortemente richiesto dalla sindaca di Montenero di Bisaccia Simona Contucci, com'è specificato nel documento. E un argomento di cui anche Monteneronotizie si è occupato in passato, così come di altre tematiche legate al depuratore di contrada Padula.
Da qui il monitoraggio avviato dai giorni precedenti l'entrata in vigore dell'ordinanza e che, dopo due settimane, permette di trarre le prime conclusioni, che sembrano dare ragione all'ordinanza. La puzza alla Marina di Montenero non si è più sentita, tanto meno sulla Statale 16 con il vento di libeccio che spinge verso la costa.
L'Arap dal canto suo ancora non sembra esprimersi e ad oggi non risulta in essere un ricorso al Tar per impugnare il divieto di trattare rifiuti che, ragionevolmente, si tramutavano in un introito economico per l'azienda regionale abruzzese. Abbiamo inviato una mail già dal 24 maggio, quando si è diffusa la notizia dell'ordinanza, per chiedere all'azienda se intendesse presentare ricorso, ma non abbiamo avuto risposta. D'altronde mentre si preparava l'ordinanza in Regione Molise, a fine marzo, l'Arap ha contestato il provvedimento che già si anticipava.
Questo lo stato a quindici giorni dall'ordinanza, il monitoraggio di Monteneronotizie continuerà.

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