MONTENERO DI BISACCIA. Probabilmente l'ultimo bambino che l'ha usato ha nel frattempo finito l'Università. E altrettanto probabilmente sfugge allo sguardo distratto di chi vi arriva, per una passeggiata dietro il santuario o far visita ai propri cari nel vicino cimitero. Nel frattempo i festeggiamenti per la Madonna di Bisaccia e san Nicola si sono spostati in centro, ma un visitatore ha fatto in tempo a notare quello scivolo divorato dalla ruggine. E lo ha segnalato a Monteneronotizie, con tanto di foto.
A dire il vero lo stesso visitatore ha notato anche la mancata pulizia del sentiero che dal santuario conduce direttamente ai calanchi e alla grotta della Madonna, dalla quale è partita la processione due giorni fa. Ma ormai è passata e forse fa niente che si faccia qualche passo in più, usando la normale strada asfaltata. Lo scivolo pieno di ruggine però è lì e non pare fare bella mostra di sé.
Avrà oltre quarant'anni, è stato dapprima nella villa comunale, poi portato nei giardini del santuario.
Avvicinandosi al manufatto si nota quanto strida l'acciaio inossidabile dello scivolo, intatto dopo decenni, e il ferro del telaio mangiato dalla ruggine. L'ossidazione ha cominciato a divorare più parti, specie dove finisce la discesa. Non è usato, a quanto pare, ma potrebbe essere pericoloso scivolarvi, arrivando con parti del corpo lì sotto, accanto al metallo corroso e acuminato.
Ai tempi in cui è stato realizzato non era ancora di moda l'acciao Corten, quello usato per il totem in piazza al centro della rotatoria. Un tipo di materiale che arrugginisce (l'ossido di ferro è ruggine), non piace a tutti, ma non si deteriora, fa uno strato superficiale e si ferma. Invece il normale ferro ossidandosi si deteriora fino ad annientarsi. Quello che succederà allo scivolo dietro la Madonna di Bisaccia se sarà ancora lasciato lì.
Nel frattempo l'ultimo bambino che ci si è divertito, oltre a finire l'Università, sarà andato anche in pensione.