MONTENERO DI BISACCIA. Fra meno di un mese gran parte dei residenti vi parteciperà alla festa più sentita, forse l'unica (o quasi) occasione che ancora raduna una folla qui. Parliamo della festa della Madonna di Bisaccia. Ma in che condizioni troveranno i luoghi attraversati da fiaccolata e le altre due processioni più importanti dell'anno?
Siamo andati a fare un giretto.
La strada per arrivare al santuario si chiama via Madonna di Bisaccia. A parte qualche rattoppo qua e là, del quale rimane per altro poco o niente, è difficile non classificarla fra i primi posti delle strade più disastrate di Montenero. Trovare un solo metro senza buche e crepe è impossibile. Qui l'ultimo asfalto come si deve risale probabilmente agli anni Novanta, forse prima, insomma almeno trenta anni. Si vede e, attenzione, si rischia di cadere anche a piedi.
Il cantiere per la nuova rete idrica è stato aperto l'estate scorsa e subito è stata scavata una grossa fossa nei pressi dell'incrocio tra le vie Madonna di Bisaccia e D'Annunzio, quindi a pochi metri dal santuario. Da mesi è transennato, c'è una voragine enorme, e pare che i lavori non stiano procedendo con grande lena. Però sul cartello c'è scritto consegna nel 2025, difficile parlare di ritardi. In ogni caso la processione passerà lì accanto: occorrerà fare attenzione anche qui.
Il parcheggio accanto al santuario. Il muro di contenimento della scarpata sul viale che conduce alla chiesa e al cimitero è crollato nel novembre 2021. Da allora i ruderi sono rimasti lì, in bella vista. Negli ultimi tempi accanto ai resti di mattoni rossi sono comparsi detriti edili di altro colore e tipo: segno inequivocabile che qualcuno è andato a buttarci altri scarti di costruzione. Se diventerà una discarica aspettando i lavori di ricostruzione si vedrà, quel che è certo è che per la terza festa della Madonna consecutiva i fedeli vedranno quello spettacolo prima di entrare nel santuario.
I calanchi. Perché è qui che si tiene la parte più suggestiva delle celebrazioni per la Madonna di Bisaccia. La grotta dedicata alla Vergine c'era da ben prima che i calanchi diventassero un apprezzato patrimonio naturalistico e un parco (oggi frequentato quasi più della piazza, vuota da anni). Il percorso della fiaccolata che si tiene ogni 15 maggio all'imbrunire parte dalla grotta, attraversa il suggestivo paesaggio fatto di creste e valli, per poi arrivare al santuario.
La buona notizia è che il fondo del sentiero tiene, il brecciolino permette di camminare senza infangarsi anche in caso di pioggia. Per il resto il parco dei calanchi non versa in condizioni pessime, ma si vuole comunque segnalare cosa non va. Per esempio qualche tabellone di legno con le indicazioni del parco a terra, una panca rotta e marcita proprio nella parte di sentiero dove può capitare di volersi sedere, specie se si è anziani, per aspettare l'arrivo del corteo. E che dire delle tegole rotte sul fontanino. E se per caso non si è girato lo sguardo all'andata, al ritorno è inevitabile vedere il degrado del vecchio stadio "Capolaserra", inutilizzato e in attesa di qualche destinazione d'uso diversa, si presume, dal gioco del calcio.
I calanchi dal canto loro mantengono immutato il loro fascino secolare. Almeno.