MONTENERO DI BISACCIA. "Quale futuro per il nostro paese – I giovani protagonisti", questo il titolo dell'incontro che si è svolto ieri pomeriggio nella sala consiliare. A organizzarlo l'Università delle tre età, per la quale hanno fatto gli onori di casa Margherita Rosati e Luigi Catalano, mentre a moderare i vari interventi è stata l'insegnante e scrittrice Laura D'Angelo.
La parola è pertanto passata ai tre professori universitari presenti, tutti e tre di Montenero o originari.
Francesca Di Virgilio, docente di Organizzazione aziendale presso l'Università del Molise, ha aperto la serie di interventi. "L’ecosistema imprenditoriale e dell’innovazione regionale con una nuova generazione di imprenditori ed innovatori, attori dell’ecosistema: il caso del Molise Contamination Lab", questo il titolo che ne riassume i contenuti. Secondo la Di Virgilio un progetto, Molise C-Lab, che può "stimolare la nascita e la crescita di nuove imprese innovative, stimolare una forte cultura imprenditoriale e dell’innovazione e potenziare l’ecosistema locale". In sintesi "formare una nuova generazione di imprenditori e innovatori", seguiti da mentori e professionisti esperti.
Il secondo a intervenire Luigi Mastronardi, docente di Economia ambientale e Sviluppo sostenibile presso l'Università del Molise. Un discorso, il suo, che è sceso maggiormente nelle criticità locali, focalizzando l'attenzione su temi attuali quanto spinosi, come spopolamento e crisi occupazionale. Ciò che nel medio lungo periodo si traduce in isolamento dei comuni. Tuttavia, il parere di Mastronardi, accanto a fattori negativi come un turismo solo balneare o dissesto idrogeologico, non mancano altri positivi, per esempio la valorizzazione dei Siti di importanza comunitaria o i tratturi. Secondo il professore universitario "le risorse ambientali possono diventare un modello di sviluppo" ed ha prospettato anche una delle soluzioni, specie per i giovani, nella cosiddetta cooperativa di comunità. In tal senso ha portato anche qualche esempio, come quello di Castel del Giudice.
Dopo i due interventi dal tenore prettamente tecnico è arrivato quello dall'impronta più umanistica di Venanzio Raspa, docente di Filosofia teoretica all'Università di Urbino, ma originario di Montenero. Se fino a quel momento aveva destato perplessità l'assenza di giovani in sala, nonostante in teoria avrebbero dovuto essere i protagonisti, ci ha pensato Raspa a rasserenare gli animi "filosoficamente". Ha spiegato infatti che in quel tipo di incontri è normale che vi siano solo adulti, perché i giovani non pensano al futuro allo stesso modo, ritenendolo "illimitato". Da qui l'idea che non si possa costruire un futuro al loro posto, che vivono un mondo così diverso, specie oggi col digitale, ma che si debba pensare di costruirlo assieme a loro. Il professore ha inoltre invitato a non considerare sempre negativamente il fatto che i giovani vadano via, anzi. Un arricchimento, vedere il mondo, tant'è che bisogna cercare di attirare anche qui giovani da altrove.
La soluzione individuata dal docente di filosofia per il futuro è pertanto non pensare al mondo che si vuole lasciare, ma cosa si vuole fare insieme nei prossimi anni. E perciò impegnarsi a custodire il "vero" (scienza e studio), il "bello" (arte e cose emotivamente belle) e il "buono" (una buona vita attraverso i due precedenti elementi).
Al termine degli interventi il tempo anche di un dibattito, con diverse domande arrivate dal pubblico.
Il convegno di ieri conferma la vitalità dell'Unitre di Montenero, attiva da solo un anno ma che ha già organizzato diversi eventi riusciti, oltre a tenere regolarmente lezioni destinate ai più grandi, ma non solo, nelle più diverse discipline.
Nelle foto alcuni momenti dell'incontro: da sinistra Margherita Rosati, Francesca Di Virgilio, Laura D'Angelo, Luigi Mastronardi, Luigi Catalano