Nuovo tentativo di truffa con la telefonata del finto nipote, ma la "nonna" non ci casca

Il fatto stamattina: solita telefonata sul fisso, i dettagli familiari nei minimi particolari e la richiesta di quattromila euro con la finta chiamata dalla questura

La Redazione
07/02/2024
Cronaca
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MONTENERO DI BISACCIA. Di nuovo, ancora, ci proveranno all'infinito, con chiunque capiti, ma almeno stavolta è andata male. Nuovo tentativo di truffa ai danni di anziani col sistema della finta telefonata di un nipote per spillare denaro.
A finire nel mirino dei truffatori un'anziana che abita in centro, ma a sconcertare sono i dettagli del fatto, tali da far dedurre che i colpi siano studiati nei dettagli e si conoscano fin troppo bene le vittime.
Intorno a mezzogiorno la signora ha ricevuto una telefonata sull'apparecchio fisso, dettaglio non di poco conto, come si vedrà fra poco. Dall'altro capo un giovane che si è spacciato per il nipote, con tanto di indicazione del nome. Questi ha detto alla "nonna" di trovarsi in questura a Vasto e di avere urgente bisogno di quattromila euro per tirarsi fuori da un guaio in cui si era cacciato. Di fronte alle domande della donna, il truffatore l'ha fatta parlare con un'altra persona, sedicente funzionario delle Poste. Questi ha spiegato che andava bene anche dell'oro, oltre che contanti. 
A quel punto nella signora si sono allertati i campanelli di allarme, anche perché episodi del genere sono già avvenuti e hanno conquistato spazio sulle cronache locali. Pertanto ha riattaccato il telefono e provato a chiamare il figlio, vale a dire il padre del ragazzo, accorgendosi con disappunto che la linea restava occupata. Dall'altra parte, infatti, non avevano riattaccato e, come noto, sui fissi non cade linea se stacca la comunicazione solo uno degli interlocutori, come sui cellulari.
Un dettaglio, come accennato importante, perché in questa maniera si impedisce alla vittima di chiamare altri, magari familiari o anche le forze dell'ordine. Ed è quanto avvenuto anche all'anziano che è stato truffato con metodo analogo giorni fa: anch'egli non è riuscito subito a chiamare il nipote (vero) per avere chiarimenti ed è caduto nella trappola.
Tornando al fatto di stamattina, la donna non si è data per vinta e, uscita di casa, ha chiesto di poter telefonare a un vicino di casa. A quel punto è emerso quanto stesse accadendo e del fatto sono stati informati anche i Carabinieri.
I particolari sconcertanti che emergono sono la conoscenza perfetta di dettagli familiari, per esempio il lavoro della madre del ragazzo. In tal modo diventa per i malfattori più semplice carpire la fiducia e far credere di essere davvero il nipote. Altresì la conoscenza dell'indirizzo, cosa che tuttavia si può ricavare dai vecchi elenchi telefonici e si è visto che chiamano spesso sul fisso. Infine la presenza in loco di chi nel giro di pochi minuti suona al campanello di casa e ritira contanti o oro, se il colpo va a buon fine.
Stavolta, come settimane fa, la signora ha dato il benservito ai truffatori. Non sempre va bene ai ladri.

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