TRENTO. Adescava minorenni in varie parti d'Italia e fra le sue vittime sono capitate anche due residenti del Basso Molise, ma non ha fatto i conti con la determinazione delle madri. Si è conclusa con una condanna a sei anni di reclusione una brutta vicenda di atti sessuali e pornografia minorile. A finire in manette un sessantaquattrenne del Nord Italia.
L'avvocato difensore di una delle due ragazzine è Andrea Cardinali, volto noto a Montenero di Bisaccia dove è anche consigliere comunale, che ha spiegato a Monteneronotizie l'accaduto e come si è arrivati alla sentenza che ha messo un primo punto fermo fine alla triste vicenda.
I fatti risalgono al 2022, quando le adolescenti avevano 13 e 14 anni. Il sessantaquattrenne, non nuovo a fatti del genere, si era spacciato per un giovane, arrivando con una delle due minorenni a instaurare una relazione a distanza. La giovanissima, infatti, era convinta di connettersi e chattare con un diciassettenne, quindi di soli tre anni più grande. Nel frattempo lo scambio di foto, con tutte e due le adolescenti molisane, anche contenenti atti sessuali.
"Se non fosse stato per le due mamme avremmo rischiato che gli atti da virtuali arrivassero a una vera e propria consumazione – la deduzione dell'avvocato Cardinali -. Si sono accorte che qualcosa non andava e hanno voluto vederci chiaro, ovviamente sbirciando nei cellulari delle figlie". Da lì la denuncia ai Carabinieri, che hanno subito avviato un'indagine. La scoperta, una volta aperto il computer dell'adescatore settecento chilometri più a nord, sarebbe stata sconcertante: una miriade di file a carattere pedo-pornografico. Il procedimento giudiziario nel Tribunale di Trento si è concluso in questi giorni con la condanna dell'uomo a sei anni di carcere e un'ammenda di ventiseimila euro.
Ad assistere le minorenni, oltre ad Andrea Cardinali, gli avvocati Monia Cinalli e Ruggiero Romanazzi.
"Quello che ci fa riflettere – il commento dell'avvocato Cardinali – è che se non ci fossero state queste due coraggiose e determinate mamme poteva andare ancora peggio. Le ragazze sono adesso seguite da professionisti per ridurre l'impatto del trauma psicologico, in un'età che è già complicata se non succede niente, figuriamoci in casi del genere. Un percorso lungo, ma siamo fiduciosi".
Allo stato si attendono le motivazioni della sentenza e l'eventuale ricorso in appello; seguirà la causa civile per il risarcimento.