MONTENERO DI BISACCIA. Può essere presto per dire se il 2023 sia stato per Simona Contucci un anno da dimenticare o da incorniciare. Se in sintesi ha rafforzato potere e leadership, oppure se ha intaccato seriamente le fondamenta dell'amministrazione che guida da tre anni. Così come può essere prematuro fare una qualsivoglia analisi su come e quanti saranno gli schieramenti alle prossime elezioni comunali. Anche perché, ormai si aspetta solo l'ufficializzazione, pare che si terranno non nell'autunno 2025 (scadenza naturale dopo la proroga per il Covid nel 2020), bensì nella primavera successiva.
Ciò che si tradurrebbe per l'attuale prima cittadina di un extra mandato di sei mesi circa, fortuna toccata anche al suo predecessore. Ed è su questi due personaggi, l'ex e l'odierno titolare della fascia tricolore, che si è giocata la partita in questo 2023 che si avvia a conclusione.
La rivalità fra Nicola Travaglini e Simona Contucci è infine diventata lite aperta, dapprima per interposti assessori, poi anche diretta. Ed elettorale, con due diversi candidati sostenuti alle regionali di giugno. Infine la spaccatura, l'estromissione dei due assessori indicati a suo tempo da Travaglini e, di fatto, la riduzione della maggioranza da nove a sette elementi.
I numeri ci sono ancora per amministrare e, in fondo, problemi potrebbero essercene solo in Consiglio. Ma qui da tre anni arrivano solo ratifiche di provvedimenti approvati in giunta, oppure la valanga di interpellanze di una parte della minoranza. O, ancora, varianti al Piano regolatore non per importanti progetti, come succedeva un tempo, ma per rimediare a batoste prese al Tar. Piccole cose, un Consiglio dove se non fosse per i sempiterni litigi, ma anche le magre figure rimediate dalla maggioranza come questa estate con l'abbandono dell'aula, non ci sarebbe nulla di interessante.
E allora non sarà un problema per Simona Contucci continuare altri due anni così, vien da pensare. Perché l'unico problema potrebbe arrivare da un'ulteriore defezione. In fondo le basterebbe perdere un solo elemento per non avere più maggioranza e, a quel punto, al primo bilancio non approvato dovrebbe rassegnare le dimissioni, diversamente ci penserebbe il prefetto. Ma perderà ancora elementi?
Lo stato dell'arte fa pensare di no. Fatti fuori gli assessori Tania Travaglini e Andrea Cardinali, la Contucci sembra non avere più rivali interni. Detto in maniera più spiccia, nessuno dei sei che le sono accanto appare per pericoloso. Lo dice apertamente, lo percepiscono gli osservatori di cose politiche monteneresi. Allora avanti senza problemi fino al 2026. Ma... c'è un ma.
Perché se nessuno insidia la leadership, è anche vero che in maggioranza non sembra regnare tutta la serenità che la sindaca cerca di ostentare. Malumori di vari componenti da settimane, o mesi, riescono a fuoriuscire attraverso il marmo bianco del municipio. Si sa, è un materiale poroso, le notizie passano.
Più di qualcuno dei sette si definisce deluso e resta da vedere quanti di loro saranno ancora pronti a sfidare le urne, fra due anni e qualche mese, al fianco della condottiera. Una perdita di entusiasmo che certo non depone bene per una maggioranza che a furor di popolo, che si fregiava persino dei like sui social, entrò in municipio nel settembre 2020. Entusiasmo che anche nella popolazione non sembra avere più il volume di qualche anno fa; ma questo, le elezioni scorse insegnano, può non significare nulla.
E sull'altro versante, quello della minoranza? In questo caso bisogna parlare di due versanti, perché due sono diventati i gruppi di minoranza ormai da due anni. La loro preoccupazione resta ancora una: restare divisi, guardarsi in cagnesco e, soprattutto, comporre la lista dapprima contro gli ex alleati (a dire il vero alleati forzati e per pochissimo), poi eventualmente contro la Contucci. Quest'ultima potrebbe beneficiarne, ma a sua volta ha la componente travagliniana contro. L'ex sindaco non ha certo digerito l'affronto di questa estate, tanto meno il fatto che da sempre la sindaca abbia cercato di isolare i suoi due eletti, i primi eletti in verità, poi diventati assessori e anche vice sindaco.
Ne consegue che a fine 2023, consapevoli che il bello delle previsioni è proprio che possono rivelarsi inesatte, si può ipotizzare uno scenario a quattro liste: una della Contucci, una di Nicola Travaglini (con o senza lui alla guida), una di Nicola Palombo (minoranza attuale) e una facente capo a Gianluca Monturano e Fabio De Risio (altro gruppo di minoranza).
Quanto a Simona Contucci, festeggia il quarto Capodanno da sindaca. Il secondo senza Covid, il quale checché se ne dica ha dato tanto in termini di consenso a tutti i sindaci d'Italia, lei compresa. Un Capodanno, questo quarto, anche senza botti. E non ci si riferisce ai petardi che sempre meno è consuetudine far esplodere in questo periodo.
Donato Montecaster
Nella foto Nicola Travaglini e Simona Contucci