MONTENERO DI BISACCIA. Di anni ce ne sono voluti due, ma alla fine un cittadino l'ha spuntata contro il Comune e, senza saperlo, la sua istanza ha rinfocolato un problema politico che già cominciava a emergere. Si discuterà nel prossimo Consiglio comunale del 28 novembre il ricorso che un cittadino ha presentato al Tar e che è stato perso dal Comune di Montenero.
Argomento del contendere il silenzio dell'ente municipale a fronte di una richiesta a carattere urbanistico. In sintesi, il ricorrente ha chiesto al Comune di rivedere il Piano regolatore che gli imponeva di lasciare una parte della sua proprietà per parcheggi e strada, in pratica pronta per essere espropriata, non poteva realizzarci nulla. Essendo passati i cinque anni previsti, e non avendo l'ente pubblico provveduto a realizzare quei parcheggi, il vincolo era da considerarsi decaduto, come previsto dalla normativa. Da qui la diffida del cittadino (marzo 2022), il successivo silenzio di amministrazione e struttura comunale, infine il ricorso alle vie legali (novembre 2022). A quel punto il Comune interrompeva, causa forza maggiore, il suo silenzio e incaricava un legale.
La vicenda giudiziaria è finita il 27 febbraio 2023, presso il Tribunale amministrativo regionale. Il quale ha condannato il Comune a dare una risposta. Un qualcosa che andava fatto entro novanta giorni dalla notifica, avvenuta il 27 febbraio 2023 poco prima dell'una al Comune di Montenero; ma in via precauzionale il Tar ha anche nominato un funzionario della Regione Molise, un dirigente del Quarto settore, che avrebbe dovuto sopperire alle mancanze comunali entro ulteriori centoventi giorni.
Da febbraio di giorni ne sono passati parecchi; o con la sola struttura comunale o con l'aiuto di un funzionario regionale, la variante sta per approdare in Consiglio, dove sarà approvata. Da quando il cittadino ha avviato la pratica sono passati due anni. Ma lo stesso poteva immaginare di andare a mettere il dito nella piaga in un settore, l'Urbanistica, che in quei frangenti attraversava uno dei periodi peggiori? Forse no, e comunque non era suo interesse, con ogni probabilità. Ma in Comune, in quel periodo, la delega principe che ogni sindaco assegna o tiene gelosamente per sé, era in piena maretta. Se questo spiega i ritardi, dapprima nel dare una risposta al cittadino, poi arrivare in zona Cesarini con l'approvazione, resta da verificare. Ma i tumulti che regnavano nell'Urbanistica, a Montenero, sono così riassumibili.
L'assessore all'Urbanistica ai tempi del ricorso perso, era Andrea Cardinali. A lui indirizzata la notifica della sconfitta. Ma già a inizio 2023 erano cominciate a trapelare le prime indiscrezioni su contrasti fra lui e la sindaca Simona Contucci. Si vociferava ancora di un'eventuale candidatura della prima cittadina alle regionali e, in ogni caso, si cominciava a capire che con quelle elezioni le tensioni interne alla maggioranza sarebbero esplose. E così è stato, perché il resto è storia nota e abbastanza recente.
Dopo le regionali di fine giugno la sindaca ha azzerato la giunta ed estromesso i due esponenti di chiara fedeltà all'ex sindaco Nicola Travaglini. Fra questi l'amico di sempre Andrea Cardinali. Il seguito è stato una ridda di accuse reciproche, di interpellanze della minoranza, di articoli di giornale. Senza ripercorrere tutta la vicenda, basti dire che dopo il manifestarsi di una crisi di maggioranza che da tempo covava, è stato dichiarato da ambo le parti che non c'era fiducia reciproca. Di più, gli assessori cacciati, compreso lo stesso Cardinali, svelavano che da molto tempo le cose non andavano bene in giunta. Forse sin dall'inizio del mandato.
È troppo pensare che queste tensioni abbiano prodotto anche la mancata risposta alla richiesta del cittadino? Nella sentenza (n. 48 del 27/02/2023) la parola urbanistica figura undici volte, è chiaro che l'assessorato più coinvolto è quello che porta lo stesso nome. Il più prestigioso, da sempre. Eppure in quel periodo era nel caos. Ebbene, quanto ha influito il litigio fra Simona Contucci e Andrea Cardinali? Fosse stato tutto normale una risposta alla domanda di "ritipizzazione" sarebbe arrivata in tempi più ragionevoli, magari senza ricorso alle vie legali e pagandone le conseguenti spese? E ancora: non ci fossero state le liti in maggioranza, sarebbe occorso aspettare, dopo la sentenza e l'obbligo di intervenire, da fine febbraio a fine novembre?
L'Urbanistica da sempre è croce e delizia delle amministrazioni comunali. Mentre le sorti di chi l'ha tenuta come delega vedono fasi alterne, da chi ne esce trionfatore a chi si fa male (politicamente, è inteso). Per gli attuali inquilini del Palazzo l'unica variante al Piano regolatore che arriva in Consiglio comunale, dopo tre anni e qualche mese, è stata imposta dal Tar e non riguarda nessuna grande opera, bensì un mancato adempimento.
Nella foto Simona Contucci e Andrea Cardinali