MONTENERO DI BISACCIA. Alla fine i panni sporchi della maggioranza in Consiglio comunale ci arrivano, non si sa se nel frattempo risciacquati nel Trigno. Fatto sta che finalmente si parla della crisi amministrativa e apre bocca una delle due parti in causa: i due assessori silurati ad agosto. Finalmente, si sottolinea, la stessa maggioranza pronuncia la parola proibita: crisi. La sua.
Seduta/maratona quella di ieri sera, durata oltre quattro ore, pause comprese. Un qualcosa che è difficile trattare in un solo articolo e che per questo sarà ripreso nei giorni a seguire, e per il quale in questa sede ci si limita a una sorta di indice. Gli undici ordini del giorno diventano dieci, uno è ritirato. Buona parte è ciò che non è stato discusso negli scorsi Consigli, quelli diventati famosi per gli abbandoni plateali prima della maggioranza (ad agosto), poi di minoranza più dissidenti (settembre).
Passa così la modifica allo Statuto con voto unanime, tutti sperano che adesso stabilire il numero legale diventi più semplice, dopo la cantonata colossale, e a malapena ammessa, presa dalla maggioranza l'11 agosto. Certo resta da resuscitare la Commissione Statuto e regolamenti, che non riesce più a riunirsi da maggio e per la quale è diventato quasi impossibile trovare un nuovo presidente, dopo la perdita di due elementi per l'amministrazione di Simona Contucci.
Passa con voto unanime anche la mozione proposta dai consiglieri di minoranza Nicola Palombo e Giulia D'Antonio: ripristinare il medico al 118 di Montenero anche di notte. Dall'altro capo dell'opposizione Fabio De Risio, addetto ai lavori nella sanità, spiega che il medico lo stanno togliendo dappertutto per tenerlo in pronto soccorso. Al suo posto personale infermieristico altamente specializzato. Poi alla fine votano tutti insieme per fare voti alla Regione e rimetterlo quel medico. Si arriva così alla parte più attesa, quella dedicata alla crisi amministrativa iniziata questa estate, quando la Contucci ha estromesso due assessori.
Si comincia con le due interpellanze fotocopia, a firma di Fabio De Risio e Gianlunca Monturano, indirizzate una a Tania Travaglini, l'altra ad Andrea Cardinali. Sono loro i due silurati di agosto. Perché siete stati fatti fuori?, questa la domanda che racchiude le altre, più dettagliate, formulate nel documento. A rispondere per prima è la Travaglini. Si alza e il suo stato interessante al tempo stesso fa tenerezza e denota coraggio. Di essere lì, di aver atteso due mesi prima di parlare. Col tono pacato, una voce che quasi mai si è sentita in Consiglio comunale quando era al potere, non le manda a dire. La sindaca è seduta tre metri a lato, ascolta più o meno impassibile e prende appunti. Cosa che farà per tutta la sera. Tania Travaglini risponde punto per punto alle domande, ma il succo è che da tempo fra lei e la Contucci le cose non funzionavano. "Capitava di arrivare alle riunioni e che già si sapesse quale decisione prendere", un passo del suo intervento, ma anche il racconto di come tutto sia degenerato quando lei si è candidata alle regionali. Già, la candidatura della discordia, secondo la Travaglini dapprima sostenuta poi diventata scomoda. "L'obiettivo del sindaco è di adombrare chiunque possa ottenere un buon risultato" e, in chiusura, "con la nostra estromissione non ha più la maggioranza dei cittadini dalla sua parte, sì, sarebbe il caso di dimettersi". Questa la risposta a precisa domanda contenuta nell'interpellanza. Il tono di voce è calmo, solo a un tratto sembra incrinarsi leggermente. La botta è forte, gelo dall'altra parte, dove però la sindaca continua a prendere appunti.
E difatti Simona Contucci prende la parola subito dopo. Parla di inciampi e sottolinea che non ci sono questioni personali, allarga il ragionamento, poi lo restringe: "un rapporto fiduciario che si era incrinato". Questo il motivo, per altro già dichiarato subito dopo l'azzeramento, per una "decisione che non ho preso a cuor leggero". L'intervento della Contucci va un po' interpretato: non c'entrano nulla le regionali di giugno, dove la maggioranza ha avuto due candidati.
È sempre Fabio De Risio a esporre l'interpellanza successiva, quella per Andrea Cardinali. L'ex assessore cerca di smentire subito la sindaca: la causa della crisi sono state le regionali, altro che. "Siamo usciti con le ossa rotte" le sue parole, "la collega (Tania Travaglini n.d.r.) è stata la prima eletta e siamo stati cacciati; non siamo funzionali, il sindaco si è dimenticato dei voti che le abbiamo portato". Cardinali ha spiegato come la Contucci sapesse della candidatura della sua assessora, ma non ha detto nelle sedi deputate che non era il caso, che la decisione andava discussa prima con gli altri consiglieri di maggioranza. Ergo, prima avrebbe fatto capire e detto di essere d'accordo, poi avrebbe spinto per la candidatura concorrente di Fiorenza Del Borrello.
I consiglieri di minoranza sembrano divertiti ed estasiati al tempo stesso. Monturano e De Risio in modo più plateale, intervengono (d'altronde loro hanno presentato l'interpellanza), dall'altro lato Nicola Palombo e Giulia D'Antonio ascoltano con attenzione. La maggioranza che si spacca è sempre un fatto interessante. I panni sporchi lavati in Consiglio comunale, e solo perché le minoranze hanno costretto a portare stracci, tavola lavapanni e detersivo.
In replica a Cardinali interviene sempre la sindaca Contucci. Ribadisce che pur avendo definito Tania Travaglini una buona candidata, questa doveva essere vagliata dal resto della coalizione. Ma il carico da novanta è arrivato poco dopo, quasi en passant. Riprendendo il discorso della fiducia fra lei e il resto dell'esecutivo, ha stigmatizzato il comportamento di chi "cerca di lavorare per altro", rivendicando "un ruolo personale quando si gioca per una squadra". Frasi più o meno sibilline, da decifrare? Lavorare per altro cosa significa? Soltanto essere i referenti dell'ex sindaco, il per lei innominabile Nicola Travaglini?
Il Consiglio prosegue con un siparietto che si poteva risparmiare al pubblico, specie via internet, visto che quello in sala era ormai ridotto a poche unità. Si discute l'interpellanza sulle dimissioni del sindaco, un invito votato nella riunione choc dell'11 agosto dalla sola minoranza, con i due ex assessori astenuti (ma che hanno permesso di mantenere il numero legale e votare). Non si capisce bene cosa vogliano Monturano e De Risio, il primo parla di ripristinare l'onorabilità delle assise, la sindaca non sa a cosa rispondere, con qualche ragione.
Le interpellanze del gruppo Montenero che rinasce terminano con quella sulla social card. De Risio afferma che non gli è stato permesso di capire come siano stati attribuiti i benefit e parla di ostruzionismo ai suoi danni. L'argomento prettamente tecnico diventa politico quando insiste per parlare anche Tania Travaglini, poiché era lei ancora assessora all'epoca dei fatti. Lei e la sindaca si scambiano sguardi gelidi e frasi a metà su privacy dei beneficiari, difficoltà a consultare i dati ecc. La ruggine albergava da tempo fra le due, ennesima conferma. L'impressione è che se continuassero a parlare si farebbero male a vicenda.
Arriva infine l'ordine del giorno proposto dagli altri due consiglieri di minoranza, vale a dire Nicola Palombo e Giulia D'Antonio. A parlare è il primo, che estrae dallo zainetto color cammello ben quaranta foglietti di piccolo formato e legge il discorso che si è preparato. Ha preventivamente chiesto qualche minuto in più alla presidente del Consiglio comunale Cabiria Calgione, che per tutta la sera è costretta a calmare i bollenti spiriti da una parte e dall'altra.
Palombo ripercorre tutte le vicissitudini, definisce "maggioranza ristretta a sette", che "non ha superato l'importante test delle regionali". In chiusura l'intervento assume connotati più politici, sembra quasi un manifesto di rinascita del centrosinistra locale; Palombo rivendica alcune battaglie condotte, ma anche la (discussa) collaborazione con la maggioranza in alcuni casi. E ci sono anche le parole al vetriolo: è definita "ignobile nota" il documento firmato dai consiglieri di maggioranza all'indomani del Consiglio choc. La seduta dapprima ritenuta illegittima, poi la mezza marcia indietro, l'ammissione mai ammessa del tutto di aver sbagliato su numero legale e il resto.
Trattandosi di un ordine del giorno possono intervenire tutti, la presidente Calgione dà la parola a chiunque la chieda. Lo fanno in parecchi e comincia Andrea Cardinali. L'ex assessore ribadisce che "la maggioranza si è sbriciolata perché dall'altra parte (quella della Contucci n.d.r.) non è stata gradita" la candidatura e poi il risultato della Travaglini alle regionali.
Il vice sindaco Claudio Spinozzi afferma che della candidatura della discordia lui e gli altri in maggioranza sono venuti a sapere a mezzo stampa. "Tutti avevano il diritto di sapere, non ci sarebbe stata nessuna preclusione se fosse stato condiviso e non subìto", le sue parole e infine: "siamo una maggioranza di sette persone, gli altri devono chiarire dove stanno". E gli altri sono chiaramente Cardinali e Tania Travaglini.
Il neo assessore Nicola Marraffino dapprima ritiene che i due siano ancora "colleghi di maggioranza", ma subito dopo aggiunge: "credo che abbiano vissuto in quel contesto come dei separati in casa".
Parla anche l'altra assessora nominata dopo il rimpasto, cioè Fiorenza Del Borrello. "Non siamo burattini di nessuno" la piccata risposta a Gianluca Monturano, "una candidatura nasce dalla condivisione di un gruppo di maggioranza, non dettata da altre logiche".
Interviene dalla minoranza Giulia D'Antonio: "quando una maggioranza perde forza è difficile andare avanti su temi importanti".
Simona Contucci vorrebbe intervenire per ultima, ma Fabio De Risio scalpita ed è accontentato, parla prima la sindaca. "Penso di aver spiegato bene le ragioni dell'azzeramento della giunta" il pensiero di nuovo ribadito, in sintesi una questione di fiducia venuta a mancare con gli assessori fatti fuori.
De Risio, ottenuto di poter concludere gli interventi, parla infine di "donna sola al comando e gli altri stanno in ginocchio a dire sì, sì, sì, vi siete massacrati, avete dato una dimostrazione di amministrazione ridicola".
Arrivano i tre argomenti proposti dalla maggioranza. La pista ciclabile in riva al mare, un progetto colossale che interessa tutto l'Adriatico, arranca in Regione da un anno e così l'incombenza di portare avanti l'iter è stata affidata al Comune di Termoli. Il resto è un'affrancazione di terreno e una comunicazione di bilancio.
I panni sporchi della maggioranza sono arrivati in Consiglio comunale, musi lunghi si sono alternati a sorrisi non si sa quanto tirati. L'argomento sarà oggetto di approfondimenti nei prossimi giorni.
Il video del Consiglio comunale dell'11 ottobre 2023 sul canale Youtube del Comune di Montenero di Bisaccia