MONTENERO DI BISACCIA. Un consumo di acqua che manco una centrale nucleare e un'ingiunzione di pagamento a cinque zeri: un'amara sorpresa quella arrivata al municipio a fine agosto. Ammonta a centodiecimila euro l'ingiunzione di pagamento inviata tramite uno studio legale. Mittente la Sasi spa (Società abruzzese servizio idrico integrato), il che significa che si riferisce alla Marina di Montenero, unica zona servita dall'acquedotto della regione confinante.
Una cifra che ha fatto sobbalzare dipendenti e amministratori, e che cosa sia successo sembra facilmente spiegabile; se lo sarà anche la soluzione si vedrà, perché nel frattempo la giunta comunale ha dovuto deliberare per affidare l'incarico a un suo legale e andare a giudizio. In altre parole, è finito tutto in causa.
Che cosa sia accaduto lo ha spiegato a Monteneronotizie l'assessore e vice sindaco Claudio Spinozzi, cui abbiamo chiesto lumi. Si tratta come accennato dell'acquedotto che serve la Marina di Montenero, collegato a quello abruzzese, essendo la stessa rete che serve anche le fasce costiere di San Salvo e Vasto. Secondo Spinozzi vi è un malfunzionamento del contatore all'origine dell'abnorme consumo di acqua fatturato, da qui la fattura astronomica non pagata e poi diventata ingiunzione. Un cattivo funzionamento che sarebbe stato ben noto all'azienda fornitrice, tanto che il contatore è stato sostituito, ma ciò non sarebbe bastato a non far finire in fattura i metri cubi erroneamente calcolati.
Tradotto in numeri, da luglio 2017 a gennaio 2020 sarebbero stati consumati 46mila metri cubi di acqua, laddove il consumo medio della Marina di Montenero è largamente inferiore, nell'ordine di seimila all'anno. A sorprendere è soprattutto la lettura che va dal 22 novembre 2018 al 15 gennaio 2020: 32770 metri cubi in poco più di un anno. Una quantità che secondo un tecnico, interpellato in via informale dall'amministrazione, supererebbe ogni capacità di consumo della zona considerata. E poi, se un contatore è stato cambiato vuol dire che qualcosa non andava.
Il vice sindaco Spinozzi informa che prima di arrivare all'attuale ingiunzione si è cercato di risolvere per vie "diplomatiche". Ma la richiesta di storno di fattura, per poi verificare i consumi effettivi e rifatturare correttamente non ha avuto esito positivo.
A questo punto la soluzione arriverà in Tribunale. "Dobbiamo affidare l'incarico a un legale – spiega Claudio Spinozzi – e anche a un tecnico, affinché si arrivi a una stima corretta dei consumi che ci sono stati negli anni contestati. Ci saranno naturalmente delle somme da pagare, ma non quelle chieste".
L'assessore spiega anche che l'intento è di "arrivare a una media ragionevole, tenendo conto dei consumi attuali, nonostante adesso alla Marina di Montenero, rispetto al 2017-2020, vi siano maggiori utenze e presenze turistiche". Quel che è certo, è che il Comune di Montenero non ha intenzione di sborsare 110mila euro e rotti.