Nuovi rallentatori: coppe sull'asfalto, ma adesso frenano tutti. Il pedonale in piazza così così

Analisi dei tre nuovi dossi artificiali, i cui lavori sono da completare. Intanto al Bivio c'è ancora il segnale "fantasma"

La Redazione
09/09/2023
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Una promozione con la sufficienza, se non altro perché i lavori non sono ancora terminati. A diversi giorni dalla costruzione dei passaggi pedonali rialzati le polemiche si sono sopite, ma non del tutto, specie per uno dei rallentatori, vale a dire quello posto quasi alla fine di via Argentieri. Ma anche quello in piazza, accanto all'isola pedonale e pressoché completato, fa discutere. 
L'annuncio dei nuovi rallentatori di asfalto è arrivato come di consueto dalla sindaca Simona Contucci sulla sua pagina Facebook, una ventina di giorni fa. E come succede da un po', le polemiche non si sono fatte attendere. Sotto accusa, in particolare, la poca di visibilità dei rallentatori e la loro altezza. Conseguenza: diversi automobilisti hanno picchiato con la coppa dell'olio o col muso dell'auto sull'asfalto. I segni sono ancora evidenti. È stata posta subito una segnaletica provvisoria, che c'è ancora adesso, ma col vento capita che i cartelli vadano giù.
Tuttavia, come faceva osservare qualche utente, se si percorrono a trenta all'ora i rallentatori non spaccano la macchina. Questione di velocità, già, il motivo per cui sono stati posti in vari luoghi, spesso chiamati con i nomi di celebri piste automobilistiche o leggendarie curve delle stesse (Monza, Imola, Tamburello, Hockenheim ecc.). Com'è la situazione venti giorni dopo? Eccola.
Rallentatore in piazza. Si trova accanto all'isola pedonale della Villa comunale, parte inferiore. Già in passato vi era stato un dosso artificiale, ma la differenza è che adesso è stato aperto un varco nell'aiuola che divide strada e passeggio e, pertanto, si vuole farne un varco pedonale vero e proprio. Tant'è che, fra tutti i rallentatori costruiti, è l'unico con i lavori pressoché terminati. Eppure non mancano i problemi, segnalati a Monteneronotizie anche da alcuni lettori. Le strisce pedonali finiscono su un tratto di marciapiede largo nella migliore delle ipotesi 95 centimetri, subito accanto circa mezzo metro. Una criticità atavica in quel tratto di strada, spesso evitato dai pedoni proprio perché la parte riservata a chi va a piedi è troppo angusta, larga appena una mattonella. Difficile persino girarsi con un passeggino. Ma, come detto, è un problema più antico, risolvibile probabilmente solo sconvolgendo l'assetto architettonico in loco: spostamento dell'intero spartitraffico centrale, con restrizione dell'isola pedonale (tanto non ci passeggia più nessuno). Ipotesi allo stato non solo non contemplata, ma certo più onerosa.
Conclusione, il passaggio pedonale rialzato può essere usato per accedere alla Villa comunale da via Argentieri, oppure il percorso inverso purché non si pensi di salire verso la piazza, pena strisciare con la spalla sinistra al muretto. Se verso il basso sarà agevole per passeggini o disabili si vedrà. Difficilmente sostituirà i passaggi pedonali esistenti a monte e a valle del nuovo dosso.
Fa rallentare le auto? Sì.


Rallentatore alla fine di via Argentieri (sede Coldiretti). È il più discusso e quello dove è stato necessario intervenire dopo la posa perché parecchi stavano spaccando la coppa dell'olio. In particolare sulla corsia destra, scendendo, c'era troppo dislivello e, complice la difficoltà di segnalazione e la velocità tenuta dagli automobilisti, era facile picchiare col muso in entrata e addirittura uscita dal dosso. I segni sull'asfalto sono eloquenti. Da completare la segnaletica e la pitturazione con le fasce gialle: la visibilità in arrivo non è delle migliori, i segnali provvisori poggiati a terra spesso cadono, essendo la zona soggetta a tutti i venti, che si incanalano lungo le strade e creano correnti a sé.
Fa rallentare le auto? Sì, anche troppo.



Rallentatore di via Argentieri nei pressi dell'Istituto professionale. È al momento il più incompleto, mancando ancora anche delle strisce bianche. In compenso è il più dolce, tanto che non ci sono segni sull'asfalto di picchiate col fondo anteriore. Aspettando che sia completato, è quello che ha destato e desta meno polemiche. Si trova davanti a una scuola, da qui l'opportunità secondo l'amministrazione comunale di realizzarvi un dosso artificiale. Tuttavia, la scuola sta per riaprire, forse è il caso di andare a dipingere le strisce pedonali.
Fa rallentare? Sì.

I dossi artificiali di asfalto sono stati posizionati per la prima volta a Montenero a metà anni Duemila, a dirigere il Palazzo c'era Giuseppe D'Ascenzo. Il suo successore, Nicola Travaglini, pensò bene di metterne altri, così che in breve Montenero ne ebbe più di Vasto (almeno in proporzione). Forse era così che si misurava quanto lavora un'amministrazione. Poi, tre o quattro anni fa, la Provinciale 163 è tornata a essere la Statale 16 e il nuovo proprietario, l'Anas, ha tolto il rallentatore davanti al campetto Di Bello, al Bivio. Singolare che vi sia ancora il segnale, ben piantato a terra, a distanza di anni, ad annunciare un rallentatore fantasma. Si può sempre riciclarlo e usarlo per uno dei tre nuovi dossi che sono ancora segnalati con cartello su cavalletto che va giù alla prima raffica di libeccio o grecale.

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