MONTENERO DI BISACCIA. Sarà che sulla falsariga di eventi ben più importanti le polemiche non mancano mai, anche la Notte fucsia ha fatto discutere. L'evento clou dell'Estate montenerese, quello su cui la stessa amministrazione comunale punta e spende di più, una mission, è andato in onda ieri sera. Un successo, nonostante il caldo, ma se si considera anche la seconda parte, quella andata in scena durante la notte e, soprattutto, la mattina dopo, c'è un rovescio della medaglia. Ecco perché è meglio suddividere tutto in due parti.
Parte prima. La Notte fucsia è dal 2013 è un must per l'amministrazione comunale, ma almeno da qualche anno ha smesso di parlare di divertimento "fino a notte fonda" se non addirittura "per tutta la notte" (non è uno scherzo, lo hanno scritto sulle pagine social del Comune).
Oltre che stand gastronomici, dj (per tutta la notte appunto), la caratteristica principale è sempre stato il concerto di artisti di rilievo: dai Dirotta su Cuba a Giuliano Palma, passando per Samuel dei Subsonica o per i Bandabardò. Insomma, il Comune che prova a rivaleggiare con il più rodato Comitato feste patronale, finora con risultati non entusiasmanti (nel senso che il Comitato feste batte alla grande il Comune e i soldi deve chiederli ogni volta casa per casa).
Ieri sera di scena il concerto di Giuliano Palma, che inizia poco dopo le 22:00 e subito conquista il folto pubblico, gran parte del quale giunto da altri centri. Il suono è ottimo (finalmente si sentono i piatti e non si ascolta solo un amalgama di frequenze medie), le canzoni e le cover pur caratterizzate spesso da un ripetitivo ritmo in levare stile reggae funzionano, il pubblico canta. Palma dal canto suo (è il caso di dire), lamenta che arrivi fin sul palco un po' del fumo degli arrosticini cotti in un vicino bar. Fosse stato abruzzese, anziché milanese, avrebbe capito che quella partita era persa in partenza: agli arrosticini di pecora qui non si rinuncia per niente al mondo.
Finito il suo concerto foto di rito, con la sindaca Simona Contucci, la consigliera Cabiria Calgione che organizza ogni anno il cartellone estivo e Teresio Di Pietro.
Passata la mezzanotte inizia la parte più discotecara, con la musica riprodotta non più dall'elettrica semiacustica e dai fiati ma da più semplici mp3. Il volume rimane alto, ma c'è un'ordinanza specifica emessa dal sindaco: stanotte gli spettacoli e intrattenimenti musicali sono consentiti, in deroga, fino alle tre del mattino (o della notte, dipende sempre dai punti di vista). Pertanto la seconda parte comincia proprio alle tre.
Parte seconda. È intorno alle tre e mezzo che comincia qualche protesta, con chiamate alle forze dell'ordine e persino blitz nei locali di residenti in centro arrabbiati. Poi la musica cessa, ma le proteste continuano, fino alle cinque, per lo schiamazzo a voce. Ciò che in simili giorni di festa può considerarsi normale amministrazione, non comunale, va da sé. Anzi, che si chiacchieri ad alta voce fino alle cinque del mattino, nel centro di Montenero, succede anche nei normali sabato sera, sebbene in dimensioni nettamente inferiori rispetto a stanotte.
Le polemiche più aspre arrivano il mattino dopo, qualche ora dopo che anche i più irriducibili hanno levato le tende e sono andati a letto (forse). Il centro del paese è cosparso di bicchieri di plastica, oggetti fucsia, cestini stracolmi, bustoni da 110 litri pieni di monnezza davanti ai bar.
Il problema è che resta così fin quasi alle undici del mattino, il che dà tempo a chi vuole di polemizzare e anche inviare messaggi di lamentela agli amministratori comunali (sindaca Simona Contucci compresa). Fra i polemizzatori persino elettori dichiarati dell'attuale maggioranza.
Intorno alle 10:30 si vedono in piazza l'assessore Claudio Spinozzi e la consigliera comunale Fiorenza Del Borrello. Quest'ultima ha la delega all'Ambiente, ma non è assessora: oltre a non prendere indennità deve sentire le lamentele. Si attacca al telefono e dopo un po' arrivano gli operatori che iniziano a pulire.
Forse è stato solo un difetto di organizzazione, gli operai andavano mandati sul posto alle sette del mattino, non alle undici. Per il resto festa riuscita, i bar hanno venduto birra a fiumi (da qui i tanti bicchieri a terra e nei cestini), gli arrosticini avranno anche affumicato Giuliano Palma, ma in fondo hanno dato una ragion d'essere alla festa con cui l'amministrazione comunale vorrebbe battere (invano) quella della Madonna di Bisaccia. Un panem et circenses in salsa montenerese, cui si è aggiunto, per qualche ora di troppo anche un po' di immunditia.
Lontani i tempi in cui polemizzare era diventato un tabù a Montenero.