L'intervista ai candidati monteneresi alle regionali: Giulia D'Antonio

L'esponente Pd: servo l'interesse generale e non personale, con una proposta di qualità

La Redazione
21/06/2023
Politica
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MONTENERO DI BISACCIA. Ultimo appuntamento con il ciclo di interviste dedicate ai candidati monteneresi alle elezioni regionali del Molise che si terranno il 25 e 26 giugno. Oggi risponde alle domande Giulia D'Antonio, che corre con il Partito democratico per un posto in Consiglio regionale.
È consigliera comunale di minoranza a Montenero da settembre 2020, cosa l'ha spinta a scendere in campo in questa tornata elettorale regionale?
“È evidente che questa regione ha bisogno di voltare pagina, perché sta soccombendo sotto il profilo culturale, economico, sociale e demografico. Tutti prima o poi dobbiamo fare la nostra parte e io ho voluto farla ora, dopo un percorso di crescita nel Partito democratico e come consigliera comunale, ma anche per le competenze acquisite in diverse esperienze lavorative a carattere sociale e imprenditoriale. La mia candidatura difende l’interesse generale e non quello particolare di qualcuno che deve continuare a mantenere un posto". 
Guardando agli ultimi anni, in Regione Molise ha vinto di più il centrodestra, pensa che stavolta possa cambiare il vento?
“La 'vittoria' non riguarda destra o sinistra. Guardando bene, negli ultimi anni in Molise hanno vinto il trasformismo, il clientelismo e la cattiva politica. Non credo che gli elettori vogliano riconfermare questa modalità di amministrare, ma vorranno darsi una possibilità di riscatto con la proposta politica del campo progressista, coerente nei valori ed etica nella gestione della cosa pubblica”.
Tre temi di competenza regionale su cui ha fallito Donato Toma e su cui ritiene che un nuovo governo di centrosinistra dovrebbe intervenire con urgenza.
"Premetto che non è Donato Toma ad aver fallito, ma tutti i suoi amministratori oggi ricandidati con una bella faccia tosta. 
Sanità: una signora di novanta anni con esenzione dal ticket ha bisogno di un’ecografia vascolare. Ha prenotato ad agosto 2022, la prima data utile è stata novembre 2023. Un esempio come ce ne sono a migliaia e che parla da sé. 
Viabilità: la situazione sia delle arterie principali che dei collegamenti interni è disastrosa. Come possiamo pensare ad uno sviluppo lavorativo e turistico se ogni spostamento richiede ore?
Progettualità e sviluppo economico: il Pnrr è solo l’ultima delle opportunità che stiamo perdendo perché non c’è volontà e forse neanche capacità di predisporre progetti validi ad aggiudicarsi i tanti fondi nazionali ed europei. 
Non c’è neanche bisogno di scrivere un programma, basta essere attenti ai bisogni dei cittadini".
Non sono pochi a dire che sarebbe meglio riunificare il Molise all'Abruzzo, come prima del 1963. Cosa ne pensa, ha ancora senso una regione così piccola?
Una Regione, anche piccola, ha senso finché garantisce servizi ai propri cittadini. Il Molise può farlo ad alcune condizioni, fra queste penso ad un diverso rapporto tra Stato e Regioni e accordi di programma con le regioni confinanti. Più che pensare ad una riunificazione con l’Abruzzo, c’è chi pensa a un riassetto del Paese in macroregioni, ma è un dibattito ancora aperto e che secondo me non riguarda l’immediato futuro”.
È noto che un candidato conta in particolar modo sui voti del suo paese. A Montenero siete ben sei candidati, su poco più di seimila abitanti, di cui quattro nel centrosinistra in appoggio all'aspirante presidente Roberto Gravina. Secondo un'opinione diffusa questo può tradursi in eccessiva dispersione dei voti e di conseguenza nessun eletto. È così?
“Se ognuno votasse per opinione e non per parentela o amicizia, non si porrebbe neanche una domanda simile. La rappresentanza territoriale è importante, ma l’elettore valuta la qualità di questa rappresentanza”.

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