Spunta il nome di Tania Travaglini per le regionali, sostenuta da Nicola

Giornata densa di riunioni ieri, a Montenero Cavaliere e Pallante. L'ex sindaco Travaglini pronto a rientrare nell'agone e si profilano contrasti con la Contucci

Rossano D'Antonio
06/05/2023
Politica
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MONTENERO DI BISACCIA. Un venerdì intenso per la campagna elettorale in vista delle regionali quello appena trascorso. Almeno due le riunioni nell'emisfero di centrodestra, di due correnti diverse e in posti diversi. Ed esce un primo nome di candidato locale, o meglio un cognome, perché resta da verificare se si tratti dell'ex sindaco o della sua omonima assessora in carica. Il condizionale, da questo momento, non può che essere il tempo da usare a larghe mani.
Qui Nicola Cavaliere. L'assessore regionale all'agricoltura si sarebbe visto con i suoi fidi locali in una casa di campagna. Argomento del pranzo, naturalmente, l'imminente campagna elettorale per le regionali del 25 e 26 giugno. Non ci sarebbe un candidato montenerese a lui riconducibile, ma Cavaliere è colui che conta più referenti in Consiglio comunale: Nicola Marraffino, Cabiria Calgione e Antonio Potalivo. E qui non si tratta di indiscrezioni: il loro appoggio è alla luce del sole, acclarato, sui social come nei comunicati stampa.
Qui Fratelli d'Italia. Nel partito attualmente più forte, fra un trancio di pizza e l'altro consumati in un locale di Montenero, e con l'avallo dell'assessore regionale Quintino Pallante, sarebbe uscito un nome. O meglio un cognome: Travaglini. Da capire se si tratti dell'ex sindaco Nicola o dell'assessora in carica Tania che, ça va sans dire, è stata da lui elettoralmente sostenuta con efficacia alle comunali del 2020. L'ex primo cittadino, che la scalata alla Regione l'ha tentata senza successo cinque anni fa, parrebbe intenzionato a rientrare nella politica attiva del suo paese e forse non solo. Tuttavia, sempre secondo indiscrezioni, non dovrebbe essere lui a tentare la carta regionale stavolta, ma l'assessora Tania Travaglini. Sua fidata, di nuovo ça va sans dire, insieme al collega Andrea Cardinali. Ne consegue che Nicola ha ben metà della giunta comunale dalla sua parte. Un fattore da non trascurare, stante la sua diffidente, crescente, anche se non ostentata distanza dalla sindaca Simona Contucci.
Per quest'ultima sembra essere sfumata una personale candidatura alle regionali, come si è vociferato sin dall'estate scorsa. In pubblico ha sempre detto di no e si può credere che non ci abbia pensato, a patto di credere pure che un mezzo dotato di ruote quadrate possa muoversi. Della sua indecisione parrebbe aver approfittato Nicola Travaglini, piazzando l'omonima e fidata assessora.
Se è certo che il suo è un modo per non uscire dalla politica locale, anzi rientrarvi con decisione, non è sicuro cosa voglia fare da grande. Si vocifera che ambisca a tornare a occupare la poltrona che lo ha visto sindaco per dieci anni, dal 2010 al 2020. A corroborare questa tesi il suo "controllo" di metà giunta (i citati Tania Travaglini e Andrea Cardinali) e il voler approfittare del calo di consensi di Simona Contucci. Calo confermato, secondo le malelingue, dalla rinuncia alla candidatura alle regionali: la prima cittadina non vorrebbe rischiare un tonfo come il predecessore che ora le tira i piedi.
Riepilogando. La maggioranza è divisa in più correnti regionali da sempre, ma gli equilibri sembrano essere ben diversi da quelli di inizio mandato, nel 2020. La sindaca non avrebbe più quel legame che sembrava così saldo con il consigliere regionale Vincenzo Niro, optando per un atteggiamento più distaccato. Detto elettoralmente, non sosterrebbe nessuno in particolare. Ne consegue che potrebbe sparpagliare i suoi voti sulle varie correnti in seno alla maggioranza che, con qualche difficoltà in più rispetto a prima, dirige. Un braccio di ferro interno, quello che si profila in vista dell'appuntamento elettorale, dove i due contendenti principali sarebbero la stessa Contucci e Nicola Travaglini. Se fosse vero che quest'ultimo vuole tornare a fare il sindaco, è difficile pensare che si stia preparando per le comunali del 2030 e, pertanto, è ragionevole ipotizzare che speri in un farsi da parte della sindaca alla fine del primo mandato, fra due anni, senza tentare la riconferma. A solleticare i sogni di rientro, e subentro, le difficoltà che la Contucci sta attraversando in giunta e non solo.
Si prospetta come un maggio dei lunghi coltelli quello della politica montenerese, con una lotta intestina locale che si affianca a quella per le regionali.
Nella foto Simona Contucci e Nicola Travaglini

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